Milano | Portello – Cantiere Torre Aurora: completata

Dopo due anni e mezzo di cantiere, possiamo dire che la Torre Aurora e il complesso residenziale, posto tra viale Eginardo e via Silva al Portello, collocato di fronte al quartiere CityLife, è praticamente completata.

La torre di 20 piani per 70 metri circa di altezza sicuramente non passa inosservata, anche perché domina il lato occidentale del parco di CityLife.

Torre Aurora è un progetto sviluppato da Borio Mangiarotti e Värde Partners progettato dallo Studio Calzoni e da Pierluigi Nicolin, per un totale di 140 appartamenti. Qui il nostro precedente articolo di quando siamo stati invitati ad una visita di cantiere.

Il complesso residenziale è sorto al posto dell’ex vivaio in abbandono da alcuni anni, il quale a sua volta venne realizzato nel terreno occupato dall’ex bersaglio militare di inizio ‘900, del quale rimane il muraglione conservato che confina con via Flavio Gioia all’angolo con viale Eginardo.

Muraglione che la Sovrintendenza ha chiesto di preservare e che fa da ingresso principale alla torre attraverso un cancello realizzato in una apertura sviluppata appositamente con un taglio accattivante.

Caratteristica della torre è senza alcun dubbio il reticolo a griglia dorata che riveste le terrazze poste verso il giardino interno e che ritroviamo sia sulla torre che lungo alcune facciate delle residenze.

La scelta per le cancellate, dobbiamo dirlo, non ci convince per niente: una rete metallica un po’ troppo simile ad un recinto da fattoria.

Avremmo preferito vedere un po’ di verde anche lungo i lati che danno su strada, delle due stecche di sei piani, ora dei passaggi abbastanza desolanti, che si ritrovano tra il palazzo e la cancellata.

Un appunto lo possiamo fare riguardo allo stato attuale di via Flavio Gioia, la via dove si affaccia il famoso muro del bersaglio militare: si presenta come un’ampia strada dove le auto vengono parcheggiate in parte sui marciapiedi e in parte sulla strada, in un sistema “orrendo” di parcheggio a lisca di pesce privo di regolamentazione.

Noi, come al solito, ci proviamo e abbiamo pensato a inserire delle alberature. Come si vede, ci potrebbero stare benissimo e magari, lasciando i parcheggi a lisca di pesce ma più ordinati, la via ci guadagnerebbe, no?

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi; Duepiedisbagliati

Borio Mangiarotti, Värde Partners, studio Calzoni e Nicolin, Torre Aurora, Portello, Via Silva, via Flavio Gioia

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

38 commenti su “Milano | Portello – Cantiere Torre Aurora: completata”

    • Il giardino interno é imbarazzante. Con interventi a sviluppo verticale si dovrebbero realizzare ampie porzioni di suolo permeabile con alberi di prima grandezza. Qui vedo alberelli a crescita limitata e tante superfici lastricate, non sempre necessarie.

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    • non sapevo del progetto e passando di li la scorda settimana mi sono chiesto di che anni fosse il progetto di quella torre….non avevo capito che fosse nuova. Menzione a parte al mantenere un muro del 900 che e’ brutto in se e ci azzecca niente.

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    • un orrore indescrivibile: vorrei stringere la mano agli architetti, a chi l’ha permessa, a chi ha avuto il coraggio di comprare gli appartamenti…

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    • Nulla a che invidiare alle case bunker di via Cerkovo…..orribili!
      Ma chi spende centinaia di migliaia di euro per sto orrori???

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    • Ma che motivazioni voi dare ad un blocco di cemento (in Romania gli edifici costruiti dal regime gli chiamano BLOCK) privo di personalità, pesantissimo, per alzare la classe energetica anziché usare materiali all’avanguardia hanno realizzato finestrine tipo celle carcerarie, un ingresso al complesso con un orribile cancelletto rotante in ferro tipo stadio anni 60, un orrore dietro l’altro, l’elenco delle motivazioni sarebbe infinito per quello evito di elencarle.

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  1. Il risultato finale non è così terribile, ma ci sono due punti che mi lasciano perplesso:

    – il muraglione:
    Se è stato autorizzato il taglio del muraglione per fare uno degli ingressi alla torre, perché non è stato autorizzato un suo intervento di restauro o ripulitura? Poteva anche essere aggiunta una targa o un cartellone per spiegarne la storia ai passanti (se esiste, ne ignoro totalmente la collocazione).

    – le finestre:
    Lo scorso febbraio avevate parlato di un progetto molto simile in Via Monte Rosa 66. Avevo capito che ciò che mi disturba della torre Aurora non è la griglia dorata (più elegante di quanto immaginassi), ma l’irregolarità delle finestre non coperte dalla griglia, sia per dimensione sia per disposizione.
    Mi chiedo quindi se non ci fosse una soluzione più “armonica”.

    Scrivo solo queste due osservazioni “da cittadino” e lascio ad altri l’onere di commentare questioni più tecniche

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  2. A molti non piace che Milano si doti di grattacieli. Il mio peniero è diverso. Milano è su un’area non soggetta a terremoti e quindi perché non costruire in altezza. Tra l’altro quelli che già esistono si presentano con linee morbide, piacevoli alla vista. Rimango, invece, un po’ perplessa sulla torre in questione. Non che non mi piaccia, ma non mi convince del tutto. La trovo troppo rigida, troppo sottile, quasi senz’anima. Non bastano le parti esterne che fuoriescono dalla base a renderla più accattivante. Mi sarebbe piaciuta con più anima. Il cancello d’ingresso, per me, è intonato alla struttura della torre. Scusate, non sono nessuno, né arhitetto, né urbanista. Condivido tutte le osservazioni sulla mancanza di verde e mi piace il disegno proposto, sia per il verde che per la viabilità. Il muro, perché annullarlo, è un pezzo di storia milanese.

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    • Non è varo che Milano si trovi su di un’area non soggetta a terremoti, è zona sismica 3. In ogni caso, gli edifici alti risentono dei terremoti meno di quelli bassi, contrariamente a quello che molti pensano.

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    • Ma non scriviamo fesserie. Piacciono a tutti il grattacielo Unicredit, la torre Galfa o quelle di Citylife.

      La verità è che questa è una boiata pazzesca. Sembra architettura sovietica. La facessero in Russia questa è la capitale del design.

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  3. Parere personale: può piacere o non piacere (a me personalmente non dispiace), ma trovo che quando a Milano si riesce a vedere un nuovo edificio che abbia come sfondo spazi ampi e aperti, cielo, verde e architetture di pregio, questo stesso edificio diventa elemento valorizzato e valorizzante. Milano a mio giudizio avrebbe bisogno di quartieri con proporzioni meno asfitiche, con viali ampi e piazzali vivibili, in cui la luce del sole e il cielo riescano a fare capolino tra i mille mila palazzi tutti uguali e attaccati

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    • Il Comune non approva in base a sensi estetici ma in base ai volumi. Basta invocare ogni volta il comune, non è l’avvocato del vostro gusto estetico

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  4. Dunque, se ho capito bene, la sovrintendenza lascia abbattere le villette liberty, ma conserva un muro che non ha nessunissimo valore né storico né artistico. Poi però permette che venga tagliato per piazzarci un cancello giallo che sembra l’ingresso al capannone di una fabbrichetta metalmeccanica di Zingonia.

    Evviva la coerenza!

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  5. Chissà se i condomini milionari riusciranno a mettere un’aiuola decente in via Silva davanti al palazzo invece dello sterrato acquitrinoso di adesso

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  6. A me non dispiace, tranne per alcuni particolari:
    – tutto quel bianco, bello oggi, chissà però quanto dura..
    – finestre troppo piccole, non viene sfruttata la luminosità e il vantaggio di vivere in altezza
    – le logge piccole pure quelle e scarsamente vivibili
    – avrei fatto due torri alte e non le stecche… quelle si che sono brutte e disposte male

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  7. Questo palazzo è perfetto per le api, che verranno a deporre tanto miele. Tra l’altro è un alveare con aria condizionata e connessione a internet. Insomma: all’avanguardia. Anzi: è un edificio che non so se definire di merda o orrendo.
    L’architetto che lo ha disegnato è un mentecatto cui dovrebbe essere stracciata la laurea.
    Sicuramente uno dei tanti comunisti idioti che escono da quella facoltà

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  8. Beh, cerchiamo di vedere il lato positivo.

    Avrebbe potuto essere peggio di così.

    Pensate se l’avessero fatta GRIGIA. O__O

    “L’orrore… l’orrore!”

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    • Beh, a questo punto il colore sarebbe stato irrilevante nella bruttezza.
      Volevo rispondere a quel solone che dice che il comune ha colpa.
      Eh no: il comune ha colpa si. Perché è lui che valuta l’architettura dei progetti. Se no che cosa ci sta a fare?
      Dai diciamolo: piace solo a WF. Quindi ora sappiamo che è ufficialmente uno schifo totale partorito dall’ego insoddisfatto di un assessore socialcomunista, amichetto del solito architetto intellettuale di sinistra che legge Repubblica perché orfano del Manifesto

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  9. Arrivare a un punto in cui in città ci sono solo pedoni, bici e tpl”

    “Tra le nuove linee di indirizzo del piano ci sono ad esempio l’anticipo dei tempi per la ‘città a 30’ o i servizi della città a 24h ovvero tutto quello che rimanda al sindaco della notte”, ha spiegato Grandi. “Il fine ultimo del piano aria clima è la città ciclopedonale: si pensa che si debba arrivare a un punto in cui in città ci sono solo pedoni, le bici e tpl. Gli altri veicoli non fanno parte del piano. Anche le azioni che erano attinenti alla mobilità elettrica non sono state assunte, perché non è uno strumento su cui lavora il piano aria clima”, ha aggiunto l’assessore.

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  10. “Non passa certo inosservata” dice l’articolista. Lo si può dire forte data la sua bruttezza rara. Un insulto alla città di Milano e al quartiere in cui è stata ahimè costruita. Non vorrei essere nei panni dei poveri acquirenti che hanno comprato sulla carta un progetto top con prezzi alla milanese e ora si trovano a vivere in questo obbrobrio da record!

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