Milano | Porta Venezia – Al via il restauro di Casa Guazzoni del 1906

Nel distretto di Porta Venezia in via Malpighi, all’angolo con via Melzo, si trova Casa Guazzoni, una meraviglia liberty in cemento e ferro lavorati in modo magistrale. È incastonata tra le centinaia di belle architetture che l’arricchiscono e non lontano da Casa Galimberti, restaurata nel 2018.

L’edificio in passato

L’architetto Giovanni Battista Bossi (1864-1924) presentò il progetto di Casa Guazzoni al Cav. Giacomo Guazzoni, il quale diede l’incarico di edificarla, completandola alla fine del 1905, con qualche minimo strascico (modifiche interne nel 1906).

L’edificio fu costruito in una parte dell’area occupata dalla Società Anonima degli Omnibus (S.A.O), fondata nel 1861 per gestire il trasporto pubblico di Milano con tram a cavallo. Ebbe la concessione anche dell’ippovia Milano-Monza, inaugurata l’8 luglio 1876 dal futuro re Umberto I di Savoia.

Nel 1900 il Comune decise di indire una gara per un servizio di tram elettrici, vinta dalla Edison, la S.A.O. arrivò seconda con la tecnologia Westinghouse. La rimessa di via Sirtori che ospitava 280 cavalli, fu dismessa e perciò il terreno venduto a privati e gli edifici demoliti. Rimasero tre scuderie da 54 cavalli, ancora visibili in via Sirtori 32 e 24.

Fu aperta via Malpighi e furono costruiti nuovi edifici lungo la via.

Le motivazioni al vincolo monumentale

L’edificio è stato sottoposto a vincolo monumentale il 3 maggio 1965 mentre tutto il quartiere è sottoposto a vincolo ambientale dal 6 febbraio 2003 e la motivazione è la seguente:

“Importante esempio del Liberty milanese. È caratterizzato da libero trattamento di materiale cementizio e dalla applicazione di pregevoli ferri battuti uniti con vivo senso figurativo. L’edificio con gronda molto aggettante ha sull’angolo due balconi sovrapposti e collegati. La plastica decorativa si svolge soprattutto nella parte basamentale emergendo con putti che sorreggono i balconi e con parapetti variamente ornati. Altri sovrastanti balconi sono collegati ai primi da colonnine di ferro binate ed hanno pure parapetti lavorati in ferro con espressiva coerenza stilistica.”

“A differenza della Casa Galimberti, qui l’effetto cromatico, che è più esatto chiamare chiaroscurale, è ottenuto tramite l’impiego di materiali diversi: cemento e ferro costituiscono al tempo stesso struttura e decorazione. Anche in questo caso i balconi e le aperture delle finestre si vanno alleggerendo verso l’alto, così come il rivestimento decorativo, più marcato al piano terreno e primo, si va semplificando verso i piani alti: il fitto intreccio di putti e ghirlande, scolpiti in cemento sui contorni delle finestre e sulle balaustre dei balconi del primo piano, si snellisce nelle trame vibranti e incisive dei ferri battuti sovrastanti. La composizione architettonica e decorativa risulta felicissima ed estremamente proporzionata nei suoi elementi.”

Le decorazioni

Purtroppo si sono perse le decorazioni pittoriche nella fascia tra il secondo e il terzo piano.

Il passo carraio contiene un pregevole cancello di ferro battuto e degli affreschi con putti e fiori ritrovati nel restauro del 1997, probabilmente eseguiti dell’acquarellista Paolo Sala.

Mentre gli strabilianti ferri battuti dei balconi, delle balaustre e delle inferiate sono probabilmente di Alessandro Mazzucotelli.

Nell’ingresso davanti alla portineria sono stati ritrovati nel 1997 dei dipinti che raffigurano un lago con piante acquatiche.

Il corpo scale è esagonale, con ringhiera in ferro battuto e gradini di marmo a sbalzo. Nel 1997 lo zoccolo marmorizzato e le decorazioni floreali sul soffitto e sui lati hanno subito dei lavori di restauro. Le decorazioni riprendono il disegno del ferro battuto e seguono l’andamento delle porte di ingresso agli appartamenti.

I lavori di restauro

Come dicevamo, circa quarant’anni l’architetto Hybsch della Ditta Alvini Restauri diresse i lavori di restauro. Mentre la Ditta R.A. dell’architetto Piero Arosio restaurò le decorazioni dell’androne e delle scale nel 1997.

Ora, dopo tutti questi anni, finalmente si pone mano ad un ennesimo restauro che pulirà le facciate in cemento.

Recentemente è stata restaurata anche la casa di via Melzo 17, eretta nello stesso periodo, ma in uno stile più convenzionale e meno esuberante. Sicuramente è altrettanto elegante.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Art Nouveau World – Info: Wikipedia, Lombardia Beni Culturali

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