Milano | San Babila – Cantiere Garage Traversi: febbraio 2022

Aggiornamento dal cantiere per la conversione dell’ex Garage Traversi di via Bagutta in San Babila, riqualificandolo, ingrandendolo e trasformandolo in un nuovo spazio commerciale di pregio. 

Si tratta del progetto per la riqualificazione del palazzo di via Bagutta di proprietà Invesco Re che trasformerà l’edificio, esempio mirabile di architettura razionalista (realizzato nel 1939 come garage multipiano, opera dall’architetto Giuseppe De Min), in un nuovo polo per il luxury retail & food, tornando presto ad essere una vera icona dell’architettura in città.

Il cantiere, in fase esecutiva dalla fine del 2019, come si deduce dalle foto di seguito, è ormai giunto quasi a conclusione. 

Come si vede dalla foto allegate, l’edificio icona torna a splendere in un bellissimo color salvia. Nuova illuminazione esalta anche la sera la facciata curvilinea della facciata.

La nuova struttura sovrapposta al vecchio edificio disamo che si integra perfettamente nel contesto circostante fatto di edifici costruiti negli anni Trenta del Novecento. Sul tetto è stata ricavata una terrazza con piscina.

  • Architettura: Arco Associati
  • Strutture: Studio Associato S.C.P., Studio Castiglioni

Riferimenti fotografici: Roberto Arsuffi

Centro Storico, Garage Traversi, Piazza San Babila, via Bagutta, Via Montenapoleone, Quadrilatero

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Milano | San Babila – Cantiere Garage Traversi: febbraio 2022”

  1. Bella l’illuminazione notturna. La fontana e le collinette in piazza san Babila invece le trovo fuori luogo con il contesto razionalista. Spero che con la riduzione del cantiere m4 si pensi a un rifacimento armonico di tutta la piazza.

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  2. Disiamo che la superfetazione in alto non si integra per niente ed è un pugno in un occhio, ma vai a sapere perché il latore dell’articolo fa finta di non rilevare l’ovvio.

    Disiamo le cose come stanno, su.

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  3. Il sopralzo è totalmente disarmonico rispetto allo stile originario dell’edificio. Ancora una volta queste assurde superfetazioni stravolgono e insultano l’autenticità e storicità dell’architettura

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