Milano | Urbanistica – Reinventing cities punta al cuore del problema abitativo della metropoli: il caro-affitti

Progetti focalizzati su abitazioni a costo accessibile, obiettivo creare 500 nuovi appartamenti convenzionati in affitto a 500 euro al mese

Milano prosegue il suo impegno per la rigenerazione urbana insieme a C40, il network che comprende 96 metropoli di tutto il mondo impegnate nel contrasto all’emergenza climatica e ambientale.

Sono state presentate ieri mattina (5 maggio 2022) a Palazzo Reale le sei aree che parteciperanno al bando internazionale “Reinventing cities” promosso da C40 che prevede l’alienazione di siti dismessi o degradati da destinare a progetti di rigenerazione ambientale e urbana, nel rispetto dei principi di sostenibilità e resilienza.

La terza edizione di Reinventing cities, intitolata “Reinventing home“, ha tra i suoi obiettivi quello di realizzare 500 nuove abitazioni a prezzo calmierato, case che saranno immesse sul mercato degli affitti a una cifra non superiore ai 500 euro mensili.

Sono 12 le città, insieme a Milano, che partecipano all’iniziativa in tutto il mondo: Bologna, Bristol, Houston, Izmir, Lione, Phoenix, Montreal, Napoli, Roma, San Francisco e San Paolo.

Queste le sei aree selezionate per questa edizione: via Pitagora a Precotto (A -Municipio 2), area di 4.800 m2 in comproprietà tra Comune di Milano ed MM SpA, in cui è prevista la realizzazione di Edilizia residenziale sociale (ERS) in locazione a prezzi accessibili, affiancata da quote di Edilizia residenziale pubblica (ERP); piazza Martesana a Gorla (B – Municipio 2), superficie di 11.700 m2 dove è prevista la riqualificazione dello spazio attraverso l’inserimento di mix funzionali e sociali con ERS in locazione a prezzi accessibili; Vie Zama-Salomone a Taliedo (C – Municipio 4), progetto in collaborazione con ALER Milano che ha messo a disposizione del bando il diritto di superficie di un’area di 16.000 m2 in cui saranno realizzati alloggi ERS in locazione e vendita a prezzi calmierati e su cui il Comune di Milano prevede premialità per l’utilizzo di tecnologie offsite; Via Marcello Dudovich (Via Ulisse Dini) a Chiesa Rossa (D – Municipio 5), superficie di 7.940 m2 per una riqualificazione dello spazio con ERS a prezzi accessibili, funzioni complementari e piani terra attivi; Via Bovisasca in Bovisa (F – Municipio 8), area di 1.880 m2 che sarà connessa alla trasformazione attigua del progetto MoLeCoLa e prevederà anche in questo caso la realizzazione di ERS in affitto; Viale Certosa 186 (E – Municipio 8), area di 4.200 m2 dove oltre all’inserimento di mix funzionali e sociali con quote ERS è prevista anche la depavimentazione al fine di potenziare l’accessibilità agli assi viari circostanti.

L’iniziativa è stata illustrata da rappresentanti dell’Amministrazione comunale e da Caterina Sarfatti, direttrice Azione inclusiva per il clima di C40. Insieme a loro hanno partecipato Federico Aldini, presidente dell’Ordine degli architetti di Milano che collaborerà con il Comune per approfondire e divulgare l’iniziativa tra i vari soggetti interessati e faciliterà la formazione di team integrati; Domenico Ippolito, Direttore generale di ALER Milano e Stefano Cetti, Direttore generale di MM.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Comune di Milano; Google Map

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Urbanistica – Reinventing cities punta al cuore del problema abitativo della metropoli: il caro-affitti”

  1. Ottimo, però 500 euro al mese mi sembra comunque un prezzo alto confrontato col mercato di qualunque città di provincia.
    Inoltre questi interventi andrebbero fatti anche in centro, per esempio negli scali ferroviari ben serviti dal trasporto pubblico, e non solo nelle zone periferiche e disagiate, altrimenti creiamo solo più traffico e pendolarismo.

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    • Beh non è detto che la periferia sia lontana dal trasporto pubblico. Anzi, questi interventi devono essere utilizzati per recuperare aree degradate, come in questo caso. Le consiglio di uscire dall’ottica periferia=degrado.

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  2. Sì certo anche in Duomo magari. Non è che lo prescrive il medico di vivere a Milano. C’è gente che ha comprato le case a prezzo di mercato e le affitta a prezzo di mercato e la domanda sul nuovo è ancora altissima. Va bene aiutare, le zone indicate mi sembrano coerenti con il tipo di iniziativa.

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  3. Sono perfettamente d accordo con il sig. Alberto. 500 euro non è un prezzo così calmierato, soprattutto in considerazione della (presumibile) ridotta metratura dell immobile. Poi non c e nulla di innovativo nel fare qualche intervento pseudo sociale in periferia e lasciare il centro e le zone prestigiose alle fondazioni bancarie. Forse una giunta di sinistra potrebbe osare un po’ di più rispetto a una decadente versione di una sorta di capitalismo caritatevole in salsa meneghina

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    • Fino a… 500 euro.

      Ps.
      Cmq in viale Certosa 186 già esistono 2 stecche enromi di case popolari…

      Ma le case nuove dove le costruiscono? Sul tetto??

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      • L’intervento pubblico sui prezzi è il modo migliore per fare scarseggiare gli appartamenti in affitto e per fare aumentare i prezzi. È una elementare legge di mercato che solo gli imbecilli di sinistra non hanno capito.
        Oltretutto, gli affitti elevati sono la naturale conseguenza di una magistratura rossa che tutela gli inquilini morosi. Dare in affitto la propria casa è infatti un rischio elevatissimo, visto l’alto tasso di morosità e l’impossibilità di far valere il proprio credito.
        Pertanto vedere delle teste di minchia come WF (ma non solo) che sbrodolano di fronte agli affitti calmierati è una cosa da accapponare la pelle.

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