Milano | Porta Genova – Viale Papiniano e la sciatteria tra gli alberi

Da un lato il Comune e tutti i grandi operatori immobiliari, commerciali e altro ancora che si proclamano per una città più verde e vivibile, dall’altro una realtà che spesso non ha riscontro nella realtà. Ci chiediamo perché non si fanno un giro a piedi dalle parti di viale Papiniano a Porta Genova e osservino la situazione della parte alberata e di quella che non lo è, come il grande piazzale Cantore, uno dei più brutti di Milano?

Viale Papiniano (dedicato a Emilio Paolo Papiniano, un giureconsulto romano) segna il perimetro interno del luogo dove si trovavano le famose mura di difesa di epoca spagnola (anche se l’aspetto architettonico è prevalentemente anni Cinquanta, siamo in area Municipio 1, in pieno Centro Storico). Un largo viale molto trafficato separato in due corsie dal parterre centrale che è alberato con grandi platani, unisce piazzale Aquileia con piazzale Cantore.

Sul parterre centrale del viale, viene consentito il parcheggio “indisciplinato”, e dove ogni martedì e sabato si svolge il mercato più grande di Milano. Situazione che, come immaginabile, nel corso del tempo ha compromesso decine di alberature, spesso spezzate e mai sostituite. Alberi coperti di spazzatura, cassette e quant’altro durante i giorni di mercato, coi mezzi a volte che li urtano violentemente, e automobili nei restanti giorni che indifferentemente vengono parcheggiate vicino ai fusti o addirittura sulle radici, martoriandole.

Come è stato anche segnalato su Facebook, qualche settimana fa, un ambulante ha pensato bene, dopo la misteriosa morte dell’ennesimo albero che di fatto intralciava la postazione concessa agli ambulanti, di riempire la fossa con dei detriti presi da un cantiere a pochi passi, questo per livellare la buca lasciata dall’albero morto.

I detriti il Comune li ha rimossi, l’albero per il momento non è più tornato. Nel frattempo qualcuno si è preso la briga di affiggere sulle transenne dei disegni e delle scritte speranzose per il ritorno delle alberature. Messaggi che si stanno già sommando con quelli di altri residenti della zona.

Forse il Comune dovrebbe, soprattutto in certi luoghi, proteggere le alberature con gabbie metalliche, come succede all’estero (come abbiamo più volte segnalato) e magari con cordoli in pietra a protezione delle radici. Magari anche una sistemazione del disegno dei parcheggi, rendendoli più regolamentari. Insomma, parlare di ecologia, di una città più verde e sistemare alberi solo nei parchi e lasciare la città alla deriva verde, come purtroppo succede, non crediamo sia giusto.

Anche se il nostro sogno sarebbe quello di vedere un parterre pedonale e non un parterre parcheggio.

Accodiamo anche la situazione allucinante in cui versa piazzale Cantore, dove si trovano i due caselli di Porta Genova. Noi ne avevamo parlato nel 2017 e da allora, come si vede, non è cambiato nulla. Una distesa di asfalto e lamiere un po’ ovunque. Piantare due alberi anche qui, non sarebbe buona cosa?

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

28 commenti su “Milano | Porta Genova – Viale Papiniano e la sciatteria tra gli alberi”

  1. Mamma mia che disastro e che sciatteria! E i famosi 3 milioni di alberi di forestami???? fa ridere ..se si pensa ch enon tiusciamo nemmeno a valorizzare igli alberi gia’ presenti.

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  2. La prossima volta che arriva l’ Assessore di turno a farsi bello con paroloni come “depavimentazione”, lo mando a fare due passi da quelle parti….

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  3. Io eliminerei i mercati all’aperto.. quello di papiniano in particlarmodo è uno schifo che porta solo degrado e sporcizia. Li dovrebbero organizzare in posti appositi. Inoltre Nel 90 % dei mercati vendono marche di abbigliamenti cinesi contraffatti..
    Il mercato Deve essere solo agroalimentare.

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  4. Facile fare gli splendidi da dietro un pc. PURTROPPO la politica è fatta anche di compromessi. Immaginate il casino che scatenerebbe togliere le auto da lì, lo stanno facendo in diversi parterre (via Pacini, corso Plebisciti, viale Argonne) quindi direi che qualcosa si sta smuovendo. Fosse per me togliere le auto da tutti i marciapiedi e tutte le aree Dove ci sono alberi ma, ripeto, in politica purtroppo le cose vanno diversamente, soprattutto in Italia dove l’auto è ancora vista come uno status simbol.

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  5. Io credo che la politica sia fatta di compromessi, PURTROPPO. Togliere tutti quei posteggi che fino ad ora sono stati tollerati (da giunte di tutti i colori) creerebbe un malcontento, soprattutto in Italia dove l’auto è ancora vista come uno status symbol. Intanto stanno liberando i parterre di diverse strade (via Pacini, viale Plebisciti). Fosse per me togliere le auto da tutti i marciapiedi e da sotto gli alberi, ma mi rendo conto che la politica ha molti limiti, ci vorrebbero cittadini più sensibili alla tematica e disposti a prendere un posteggio a pagamento per parcheggiare il proprio mezzo privato.

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    • Che l’auto sia ancora uno status symbol sarà vero per gli over 40, ma chiunque abbia un figlio o un nipote 18enne sa che ai ragazzi di adesso non gliene importa niente, spesso manco si fanno la patente.

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  6. Foase per me farei un’eccezione alla regola e taglierei tutti gli alberi di viale Papiniano per ripiantarli dove dovrebbero stare, cioè tra il marciapiede e la pista ciclabile (che non c’è).

    Le auto devono stare in mezzo alla strada e il più lontano possibile dalle persone.

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    • Su questo forum bazzica gente che per astratto amore delle bici sarebbe capace di cancellare le Ramblas a Barcellona….

      Pensiamo purtroppo a come valorizzare Papiniano !

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      • Ma che stai dicendo? La Rambla ha una corsia per senso di marcia e ci passa a malapena un furgone che deve stare attento a non toccare i cordoli, non centra proprio nulla con viale Papiniano. Come fai a riqualificare un parterre centrale diviso dal marciapiede con una carreggiata da 2 o 3 corsie per senso di marcia? Ma chi ci andrebbe a ficcarsi in mezzo alle due carreggiate di un’autostrada?

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        • Si fa prima a stringere la carreggiata che ad abbattere gli alberi…
          Suvvia, ammetti quando scrivi una stupidaggine colossale. Capita a tutti.

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          • Ok so che tagliare tutti gli alberi non è realistico, non ho detto una cazzata ho semplicemente estremizzato.

            La passeggiata centrale funziona però solo se è facilmente accessibile dal marciapiede. Andrebbero rimosse, su ognuna delle due carreggiate, 2 corsie su 3 più la fila di parcheggi.

            Se questa è la tua proposta ragionevole te la approvo subito!

            Tra l’altro le case che si affacciano sulla Rambla ce li hanno i parcheggi sotterranei?

          • Non esagerare mica siamo qua a risolvere i problemi della città.

            C’è chi propone di rifare il viale alberato per spostare lo spazio utilizzato abusivamente vicino a dove stanno le persone e chi propone di trasformare viale Papiniano nella Rambla.

            In ogni caso o si modifica pesantemente la viabilità della strada oppure, se viale Papiniano deve continuare a rimanere una tangenziale del centro città, quegli stretti spiazzi al centro sono più giustificabili come parcheggi che come improbabili passeggiate nel traffico.

            Più che soluzioni serve la volontà politica, qua c’è gente che si lamenta dell’assenza dei parcheggi sotterranei, altro che Rambla!

      • Infatti sulla Rambla i veicoli hanno a disposizione solo una corsia striminzita per senso di marcia, a traffico limitatissimo, e tutto il resto è per i pedoni.

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  7. Quel parterre in qualsiasi città del mondo sarebbe pedonale e ciclabile con alberi, aiuole e panchine. Tutte le città tranne una. Che sinceramente comincio a non sopportare più.

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    • Secondo me il peccato originale è la mancanza di visione che c’è a Milano.

      Quando abbiamo rifatto Piazza Santagostino, potevamo farci una struttura per un mercato ortofrutticolo semi permanente con anche bar e punti di ristoro.

      Ma abbiamo voluto la spianata di cemento, per lasciarci due giorni la settimana furgoni puzzolenti e bancarelle itineranti.

      Potevamo prevedere sotto il parcheggio residenti, ma i parcheggi all’estero non li fanno più e quindi nemmeno noi.

      Adesso ci troviamo Papiniano ridotto a parcheggio e con le bancarelle a devastarlo.
      Ovvio che le auto non le possiamo costringere a stare nel parcheggio che non abbiam voluto.
      E il mercato rimane li visto che di fianco abbiamo appena ristrutturato la piazza per lasciarcelo….

      Avanti la prossima zona (amara considerazione) ….

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      • Ma guarda che il parcheggio su papiniano c’era già prima. Non sarebbe stato il parcheggio interrato in Sant’Agostino a risolvere la situazione.

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        • Il mio punto è che a Milano non si è mai provato a costruire un parcheggio con l’obiettivo di togliere il parcheggio su strada in una determinata zona.

          I parcheggi son quasi dieci che non si fanno più e ai tempi le cose erano diverse (si facevano come “di più” non per togliere lo schifo dalle strade).

          Fossi io il Sindaco, proverei questa strada, ma non lo sono. Quindi onori ed oneri di fare le cose diversamente, li lascio a lui 🙂
          (magari mi lagno se non fa niente, questo si….)

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      • Unico commento decente.
        Sant’Agostino, Lavater, via Pacini: tutti errori senza visione.
        Togli le macchine e crei spazi inutili (almeno nel 90% del tempo) e poco piacevoli.
        Ma anche via Benedetto Marcello, recentemente riasfaltatata: cemento con al massimo alberelli chiusi in gabbia per consentire 4 bancarelle anacronistiche.
        Invece di avere verde o ciclabili Milano si sta riempiendo di calcestre e pavimentazioni, spesso in posti inutili.

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      • In tutta la Spagna (per esempio) lo stesso concetto della Rambla è applicato anche alle strade con più corsie. Il parterre centrale è semplicemente diviso bene dalle carreggiate (aiuole larghe, siepi, alberature fitte). Se si vuole si fa, se no si può fare del facile disfattismo e tenersi sta schifezza.

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          • Esatto. Valencia è un esempio perfetto. Il confronto è davvero umiliante e comunque in generale per trovare una metropoli trasandata come Milano in Europa bisogna cercare bene (sempre che la trovi).

    • Prova a passare sei mesi a Roma tra cinghiali grufolanti, cassonetti straboccanti e trasporti pubblici a dir poco approssimativi, e poi ne riparliamo.

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