Milano | Dergano – Il giardino della Armenia Films

A Dergano, quasi al confine con la Bovisa nell’allora estrema periferia nord di Milano, nel primo Novecento, prese forma in alcuni capannoni di via Filippo Baldinucci la prima grande casa di produzione cinematografica italiana. Infatti proprio qui nacque nel 1909 la Milano Films (poi Armenia Films), per un periodo una delle più grandi case di produzione italiane.

Tutto ciò che rimane dello stabilimento cinematografico, attivo sino al 1926, è il muro di cinta che ancora presenta elementi art dèco e che oggi protegge un giardino molto grazioso. Muro impreziosito nel 2012 da un lungo murale di 32 metri chiamato “Territorizzontali” e ispirato alla storia del cinema milanese e al quartiere. Il lavoro è stato finanziato dalla Cooperativa della Casa Ecologica – Bovisa90, il cui complesso residenziale ora occupa l’area insieme ad un giardino pubblico, ed è stato realizzato da un gruppo di giovani laureati alla NABA, il “collettivo F84”, con il contributo attivo degli abitanti della Bovisa.

La storia dell’area va fatta risalire agli albori del 1900, quando Arturo Ambrosio & C.”, fonda nel 1904 (dall’omonimo fotografo) a Torino, la prima casa di produzione cinematografica italiana in assoluto (chiuderà i battenti nel 1924).

A Milano nel 1907, il fotografo Luca Comerio fonda a sua volta una casa di produzione che nel 1908 si associa con la SAFFI. Nel 1909 la società cambia denominazione e diventa Milano Films. Comerio fa costruire a Turro nell’odierna via Bolzano, uno dei teatri di posa più imponenti d’Europa (70 metri x 25), la cui copertura in vetro è ricavata dalla dismessa tettoia della stazione ferroviaria di Roma Trastevere, il tutto su un’area di 22.000 m². Ma questo non bastò e dal 1911 acquisendo alcuni capannoni in via Baldinucci, si trasferiscono nella zona compresa tra Dergano e la Bovisa espandendosi ulteriormente. Il nuovo edificio qui costruito misura circa 650 mq. e può garantire la lavorazione giornaliera di 15.000-20.000 metri di pellicola. Il teatro entra in funzione nel maggio 1911. Accanto al teatro di posa il laboratorio per la stampa.

Nel frattempo il sig. Johannes H. Zelilian, di origini armene, finanzia e distribuisce per la Milano Films una serie dal nome Armenia. Il volume di affari diventa importante, per cui, nel 1917, Zelilian fonda la sua propria casa di produzione, la Armenia Films, collocandola su una parte dei terreni in precedenza occupati dalla Milano Films in via Baldinucci. Nei pochi anni di vita, la Armenia Films produce e distribuisce una quindicina di film, fino all’inglobamento nella Milano Films, che nel 1933 diviene la “Elios”, che porterà a battesimo Luchino Visconti.

Della casa di produzione di Zelilian si perdono completamente le tracce, così come quelle del suo fondatore. Rimane soltanto la facciata dei vecchi studios, sulla quale è ancora possibile leggere la scritta “ARMENIA FILMS”, a testimonianza dell’epoca d’oro della cinematografia milanese.

In questo teatro di posa venne prodotto il primo lungometraggio muto italiano, “L’Inferno” (1911), il quale ottenne un notevole successo, anche all’estero, ed è considerato uno dei capolavori del genere in costume degli anni ‘10.

Poi venne il ventennio, ed il regime fascista edificò a Roma Cinecittà che divenne il centro principale di produzione cinematografica italiana. Cosa che lentamente portò le case di produzione milanesi a fallire.

Dagli anni Trenta i capannoni vengono utilizzati ancora come teatri di posa, ma dopo la guerra cambieranno destinazione, rimanendo poi inutilizzati per parecchio tempo.

Miracolosamente il muro di cinta e l’ingresso rimangono inalterati tutti questi anni, anche se decadenti Finalmente sul finire degli anni Novanta si pose mano alla riqualificazione di questo spazio compreso tra la via Baldinucci e via Candiani. Al posto dei capannoni venne edificato un complesso residenziale con sedie a L e un grande giardino, uno dei primi complessi residenziali in Italia realizzato secondo i criteri della bioarchitettura. Del vecchio stabilimento cinematografico di Milano venne recuperato il vecchio muro di cinta con l’arco d’ingresso e l’insegna Armenia FIlms che ancora campeggia sul lato di via Baldinucci.

Referenze immagini: Milano Sparita, Roberto Arsuffi, Andrea Cherchi

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5 commenti su “Milano | Dergano – Il giardino della Armenia Films”

  1. In via Baldinucci serve un controsenso ciclabile!

    La strada è larga ed è l’unica che consente di andare dalla ciclabile di Imbonati a Piazzale Lugano. L’unica alternativa è quella automobilistica che fa il giro dell’oca passando da Maciacchini.

    Ora che abbiamo inventato l’urbanista tattica (cioè abbiamo scoperto che esiste la segnaletica orizzontale) cosa stiamo aspettando?

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