A Porta Monforte, nel grande piazzale Dateo, vi è una fontana (discutibile per bellezza, ma non è questo il punto) realizzata nei giardini intitolati allo scrittore Alberto Vigevani, quando venne completato il parcheggio sotterraneo laterale (forse fine anni Novanta o primi anni 2000?). Come è intuibile, visto che ci troviamo a Milano, la fontana non è mai entrata in funzione e anzi, col passare degli anni, si è trasformata in un vero simbolo del degrado, dove i vandali hanno potuto compiere le loro migliori esibizioni, quelle del rito tanto amato, di imbrattare i muri.

L’opera consiste in una pedana rialzata in pietra con delle figure geometriche (pentagono, quadrilatero, esagono e cerchio) che quasi a scaturire dalla base si alzano e rotolando lasciano un solco. Il “solco” e la fossa formano, o meglio, formavano la fontana. Anche sull’entrata dell’autosilo vi è una fontana, anch’essa mai attivata e ora irrimediabilmente deteriorata.










Qui di seguito la fontana posta sopra l’entrata del parcheggio sotterraneo.





Pensare che, tutto sommato, il resto della piazza e dei giardini che si uniscono a quelli di Corso Indipendenza e piazza Risorgimento, sono ben tenuti.







Nel frattempo attendiamo l’apertura imminente della stazione M4 Dateo.


Referenze immagini: Roberto Arsuffi
Porta Monforte, Acquabella, Fontana, M4, Susa, Argonne, Stazione, Arredo Urbano, Riqualificazione, Viabilità, Via Francesco dall’Ongaro, via Lomellina, Via Gaspare Aselli, Viale Argonne, Piazzale Susa,
A me ‘sta cosa che a Milano a far funzionare le fontane sembra ci voglia il mago Zurlì mi fa imbestialire.
Tanta acqua disponibile, ma guai a farla vedere.
Nel centro cittadino (in pratica) abbandono senza pari eppure le tasse sono alte non mi sembra sia un citta indebitata … chissà
Il problema non è solo inciviltà che esiste e mai viene punita, è anche il continuo fare opere da parte del comune e poi non preoccuparsi di farne periodica manutenzione. Al quartiere dove vivo, Maran aveva inaugurato lo scorso anno una bella fontana realizzata quasi 30 anni fa e sempre lasciata nel più totale abbandono e dimenticata. Dico 30 anni e non aggiungo altro
Non sembrano neanche delle fontane per le condizioni pietose. Io sinceramente non le ricordo in funzione e me ne ero dimenticato dell’esistenza.
Anche se non è una fontana monumentale come ad esempio quella della Torta degli Sposi o quella delle Quattro Stagioni, una situazione così di degrado non può continuare per sempre.
Milano è un degrado.
Basta girare per il centro, a pochi metri dal duomo. Ieri passeggiavo in piazza San babila.
Non commento neanche !
Non capisco perché in una città come Milano, che da quando ne ho memoria non ha mai avuto un manutenzione decente, si insista a piazzare qua e là manufatti di cui si sa già che dopo pochi mesi saranno un rudere.
Tra l’altro, nel caso in oggetto, il manufatto sarebbe già alquanto brutto e triste anche senza gli scarabocchi.
Intanto, continuiamo ad aspettare (da decenni) un piano serio contro i graffiti. Ma pare che la questione interessi solo ai frequentatori di UF.
Anche in zona via rubattino hanno messo 2 fontane, una funziona a intermittenza, ma almeno funziona. L’altra sono 20 anni che non funziona e nessuno l’ha mai riparata. Inutile dire in che condizione sia. A questo punto mi chiedo perché non rimuovere questi manufatti che non si ritiene opportuno sistemare?
E colpa delle auto in doppia fila parola di Wf
Piazzale Dateo, porta Monforte: 50 anni che vivo qui e non ho mai sentito chiamare così questa zona di Milano.
Stesso discorso per Acquabella, la zona a ridosso del cavalcavia Buccari prima dell’Ortica, mai sentita chiamare così, per la prima volta l’ho letto su questo blog. Per curiosità ho chiesto ad amici che hanno sempre, e abitano tutt’ora in zona, se avessero mai sentito parlare di Acquabella, pensavano li stessi prendendo in giro.
Perché andare a riesumare anacronistici nomi di quartieri che non sono più utilizzati da almeno 60 anni?
Piazzale Dateo, porta Monforte: 50 anni che vivo qui e non ho mai sentito chiamare così questa zona di Milano.
Stesso discorso per Acquabella, la zona a ridosso del cavalcavia Buccari prima dell’Ortica, mai sentita chiamare così, per la prima volta l’ho letto su questo blog. Per curiosità ho chiesto ad amici che hanno sempre, e abitano tutt’ora in zona, se avessero mai sentito parlare di Acquabella, pensavano li stessi prendendo in giro.
Perché andare a riesumare anacronistici nomi di quartieri che non sono più utilizzati da almeno 60 anni?
Io sono domiciliato da poco in questo quartiere.
Ma vedere quegli spazi abbandonati mi mette tristezza.
Mi riferisco sia a quel tratto di Corso Indipendenza sia a quel tratto di Piazzale Dateo all’angolo con Via Carlo Poma.
Insomma i due punti mostrati nelle foto.
Il fatto che un sito ne parli è già un’ottima cosa, specialmente in un’epoca come questa era dei social.
Una cosa che nei primi anni 2000 e negli anni ’90 non era ancora così in voga.
So che questo articolo è di due mesi fa, ma il problema è attualissimo e, se nessuno parla, il problema rischia di non essere mai risolto.
La mia speranza è che, una volta completati i lavori della M4 prossima all’inaugirazione, il comune si occupi di queste fontane.
O almeno che qualcuno più influente di me faccia sentire la sua voce al comune.