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Milano | Barona – Cantiere Forrest in Town: settembre 2022

Aggiornamento di settembre 2022 dal cantiere per il nuovo complesso residenziale collocato nel centro del distretto della Barona storica, tra via Biella, Via Simone Martini e Via Bonaventura Zumbini.

Si tratta di Forrest in Town, una sapiente operazione di riqualificazione architettonica, a cura del Gruppo Building e firmata dallo studio DFA Partners, che nasce dal recupero di un’ex area manifatturiera. Infatti, parliamo dell’ex fabbrica Galbani, memoria del passato produttivo dell’area dove sorgeva l’antico nucleo della Barona. Realizzato secondo l’antica tipologia a corte milanese è impreziosito al centro da un parco di 5.500 metri quadrati su cui si affacciano i vari edifici del complesso.

Una parte del cantiere è giunto a buon punto, lungo via Simone Martini, mentre il lato di via Biella e via Zumbini sono ancora in costruzione.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Barona, Forrest in Town, DFA Partners, via Biella, Via Bonaventura Zumbini, Via Simone Martini, Gruppo Building, DILS




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


9 thoughts on “Milano | Barona – Cantiere Forrest in Town: settembre 2022

  1. Anonimo

    Passandovi davanti è come essere al Serravalle Design Outlet, finti muri compresi.
    Però a me piace (anche i finti muri antichi dell’outlet)

  2. MARIO

    Che schifo !! gia’ il quartiere e’ vecchio e decadente (oltreche’ sporco, pericoloso e abbandonato da Dio e dalle istutuzioni), aggiungendo questa simil “corte vintage” non resta che nadare in analisi per riprendersi dalla depressione

    1. _

      Guarda che non è brutto per niente e anche la zona, andando verso i Navigli non è per nulla male e pure in piena espansione (credo ci siano una mezza dozzina di nuove iniziative immobiliari nel raggio di poco più di un chilometro)

      Radere al suolo una vecchia fabbrica/officina e ritirarla su facendo finta sia rimasta la stessa è agli antipodi della mia sensibilità. Ma se vende è meglio di tante scempiaggini con le finestre asimmetriche che ci hanno ammannito negli ultimi 10 anni (adesso grazie al cielo son passate di moda)

  3. Paolo

    Non ho documentazione, né la competenza, x commenti al progetto. Però mi fa sorridere il PARCO (!!!) di 5500 mq. Diviso 3,14 e fatta la radice q. sono una rotonda di meno di 42 mq. Paragonabile al PARCO dell’aiuola centrale della vicina piazza Miani. UF non dovrebbe, IMHO, né dimenticare il senso della misura, né farsi cassa di risonanza di imprese edili. Almeno per evitare una certa “sciatteria” nella redazione di alcuni articoli, usiamo i giusti vocaboli che l’italiano mette a disposizione.

    1. Anonimo

      Secondo me grida vendetta l’architettura di pronta beva stile Serravalle Outlet. ma a vederlo da fuori, il parco interno non è per niente piccolo se paragonato al condominio medio milanese.

    2. Anonimo

      5500 mq è un filo meno di un campo da calcio regolamentare. Non è il parco Nazionale dello Stelvio, ma è un bel pezzetto di terra in termini assoluti. In che condizioni sia, è un altro paio di maniche

  4. Anonimo

    Io non ho capito la scelta del doppio muro che si vede in via Martini.
    A che serve?
    A riparare dal sole perché da a sud?
    A riparare dal rumore della strada? (anche se è poco trafficato)
    Apro la finestra ed ho un muro davanti, a meno che sono dove si trova l’apertura.
    Quancuno sa perché è così?

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