Finalmente ci sarà un altro “spolvero” lungo la depressa via Mazzini in pieno Centro Storico e a due passi da Piazza Duomo. Infatti, dopo Via Mazzini 9-11, si inizia a vedere movimento attorno all’enorme Palazzo Missori di via Mazzini 15 e via Gonzaga 4-6.
Il palazzo venne eretto tra il 1933 e il 1938 secondo il progetto dell’architetto Marcello Piacentini secondo il (folle come diremo noi) piano che annientò il popolare quartiere del Bottonuto. Per permetterne la costruzione, infatti, si procedette alla demolizione delle vecchie case e del vecchio edificio del cinema Reale che sorgeva in quel punto sulla neonata via Carlo Alberto, oggi appunto via Mazzini.
L’edificio occupa un lotto triangolare con affaccio su piazza Giuseppe Missori, via Giuseppe Mazzini e via Gonzaga.
Realizzato in stile razionalista, le facciate sono ripartite orizzontalmente in tre livelli, diversi per forme e materiali. Il primo, corrispondente al basamento dell’edificio, è costituito da un monumentale portico a doppia altezza sviluppato su due dei tre fronti (nel terzo, lungo via Mazzini, le vetrine si allineano invece alla strada), dietro al quale si trovano una serie di negozi con mezzanino chiusi da vetrate al piano terra. Il secondo livello, corrispondente ai cinque piani intermedi, è un’unica superficie liscia e uniforme in marmo chiaro su cui si apre una serie ordinata di finestre a filo. Il terzo livello, infine, è costituito da un piano attico gradonato nei fronti rivolti verso via Mazzini e via Gonzaga, mentre la facciata su piazza Missori, che si eleva su tre piani dei quali due ritmati da paraste che reggono il leggero aggetto della terrazza posta intorno all’ultimo, rimane essenzialmente in linea con quella dei piani sottostanti.
Il possente palazzo è stato sede per lungo tempo come Direzione Regionale INPS, in seguito dismessi gli uffici, è passato a Investimenti Immobiliari Italiani Sgr S.p.A. (Invimit Sgr) la società di gestione del risparmio del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ormai da diversi anni l’edificio è in fase di dismissione con la chiusura di ogni attività.
Infatti già nel 2018 la DeA Capital Real Estate ha acquisito Palazzo Missori e finalmente sono stati avviati i lavori di bonifica e strip-out. Per ora non è stato ancora diffuso il progetto di riqualificazione.
Da lungo tempo tutti gli esercizi commerciali erano stati chiusi, per ultimo anche la mitica Barberia Macrì, in attività dal 1937, oggi trasferitasi nella vicina via Paolo da Cannobbio.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Duepiedisbagliati
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non credo sarà sufficiente riqualificare il palazzo per risollevare un’area ormai senz’anima. ed è un peccato. off topic: se poi già che ci sono sistemano anche il pavè di via Mazzini meglio. ormai è una mulattiera.
Da solo non basterà, ma è un passo importante. Almeno qualcosa si muove. E poi darebbe slancio alle attività che resistono nelle vie intorno al palazzo, favorendo la riapertura di qualche vetrina chiusa da anni.
Se poi adoperassero gli eventuali oneri per riqualificare via Mazzini – che giace in uno stato di semi-abbandono – non sarebbe male e magari incentiverebbe i privati proprietari di alcuni palazzi nella via a riqualificarli, perchè quello è il vero problema: ci sono alcuni edifici in stato pietoso, ma non si possono costringere i privati (ultra-ricchi, peraltro, avendo diverse proprietà in centro) a mettervi mano.
Insensato per un’area così centrale.
Assurdo, piazze senza alberi o decoro urbano tutto è una scatteria che parte da piazza Diaz, Missori e poi corre per tutta via larga.
Il prossimo anno verrà inaugurata torre velasca non sarebbe consono ripensare a questi spazi di collegamento.
È veramente triste perché stiamo parlando del centro di Milano.
Quanto sei triste tu.
brutta roba essere frustrati