Milano | Mobilità – 53 milioni di euro per migliorare le infrastrutture del trasporto pubblico

Ammodernare la rete di illuminazione, dei semafori e delle telecamere e migliorare le infrastrutture del trasporto pubblico: questo lo scopo degli interventi approvati in Giunta per un importo complessivo di oltre 53 milioni di euro. Si tratta di quindici progetti di fattibilità tecnico-economica, la cui approvazione permette il loro inserimento nella prima annualità, ovvero nel 2023, del Piano triennale delle opere. 
 
Degli oltre 53 milioni di euro, 10,5 sono destinati a interventi di rifacimento e modifica della rete di illuminazione pubblica, degli impianti semaforici e di ammodernamento degli impianti di videosorveglianza esistenti, oltre alla realizzazione di nuovi, utili per il contrasto del degrado ambientale, dei reati di strada e per il videocontrollo del traffico. Per i semafori, in particolare, il progetto approvato prevede anche di dotare gli impianti di dispositivi per non vedenti, come pulsanti di chiamata o segnali acustici.

La maggior parte dei progetti, per un valore di circa 41,8 milioni di euro, riguarda il miglioramento delle infrastrutture del trasporto pubblico. Di questi, 11 milioni sono destinati al tema delle vibrazioni e del rumore, generati dal transito dei convogli nelle linee metropolitane; 1 milione servirà per l’ammodernamento dei sistemi di controllo e monitoraggio; 10 milioni saranno utilizzati per il rinnovo dell’armamento tranviario in alcune tratte specifiche.

Finora, per ridurre i problemi legati alle vibrazioni e i disturbi acustici dovuti al passaggio dei treni, si è provveduto con lavori di tornitura delle ruote e di molatura delle rotaie. Questi interventi di manutenzione ordinaria si sono rivelati risolutivi ma nell’ultimo periodo, in alcune aree, non sono più sufficienti. Per questo motivo si è deciso di procedere con la sostituzione dell’armamento, in modo da mitigare le vibrazioni e attenuare l’impatto acustico: i punti critici specifici in cui intervenire saranno individuati in fase di progettazione definitiva.

Tra gli altri progetti approvati c’è anche la ristrutturazione e l’adeguamento di 28 servizi igienici (4,6 milioni di euro) con la realizzazione di strutture, ove possibile, accessibili a persone con disabilità nelle linee metropolitane M1 e M2.

Sono più di 10 i milioni destinati all’ammodernamento integrale degli impianti delle teleoperazioni necessari per l’automazione ferroviaria e per il rifacimento dell’impianto di telefonia in 73 stazioni con un nuovo sistema di trasmissione dati più aggiornamento.  
Oltre 5 milioni sono per il rifacimento degli impianti antincendio per la linea 3 della metropolitana, in particolare per l’impianto di diffusione sonora in 21 stazioni.

I restanti riguardano il rifacimento di gruppi elettrogeni nella M1, la manutenzione straordinaria dei pali di sostegno agli impianti tranviari, il rifacimento di un impianto antincendio nella linea 3 della metropolitana e dell’impianto telefonico di emergenza.

In aggiunta, c’è anche un progetto che riguarda l’ammodernamento del parcheggio di San Donato, per 1,4 milioni, che prevede la sostituzione degli impianti di controllo e pagamento della sosta.

Referenze immagini: Milano Trasporti; Roberto Arsuffi

Illuminazione, Mobilità, Infrastrutture, Impianti, Delibere, Comune di Milano

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21 commenti su “Milano | Mobilità – 53 milioni di euro per migliorare le infrastrutture del trasporto pubblico”


  1. Arriva la campagna civica #iononcisto. Cittadini contro la sosta selvaggiaI promotori: “Siamo un movimento diffuso e libero di persone stufe di veder tollerato il sopruso costante nell’uso dello spazio pubblico a Milano”

    Arriva la campagna civica #iononcisto. Cittadini contro la sosta selvaggia

    E’ nata la campagna #quinoncisto promossa da un gruppo spontaneo di cittadine e cittadini che chiedono di porre fine alla sosta selvaggia in città, all’invasione quotidiana e costante di automobili parcheggiate su marciapiedi, piste ciclabili, parterre alberati, strisce pedonali e anche in mezzo alla stessa carreggiata.  A partire da inizio novembre cittadini e cittadine milanesi hanno iniziato a tappezzare le auto in sosta selvaggia con migliaia di adesivi colorati con la scritta “QUI NON CI STO – questo non è un parcheggio” per sensibilizzare gli automobilisti, la cittadinanza e soprattutto l’Amministrazione sulla sottrazione di prezioso spazio pubblico a discapito della collettività e sulle condizioni di insicurezza create da questi tipi di comportamenti.

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  2. É imbarazzante che non vi sia cenno all’asservimento semaforico per i tram…questo dimostra che il problema non é legato al reperimento di risorse ma all’assoluta mancanza di volontá politica nel migliorare effettivamente le prestazioni e quindi l’appetibilitá del trasporto pubblico di superficie…Una grande occasione persa per allineare Milano agli standard prestazionali delle tranvie Europee. I nuovi tramlink entreranno in servizio con velocitá commerciali irrisorie,di soli 10 km orari…la metá dei tram di Praga,Monaco,Vienna,Berlino,Nizza,Barcellona…Questo significa che a Milano occorre il doppio del tempo per percorrere la stessa distanza in tram rispetto a queste altr cittá…E non diamo la colpa al traffico : a Milano la velocitá dei tram é sempre la medesima a che sulle linee con sede protetta…ció vuol dire che non bastano le preferenziali se non ci sono i semafori prioritari e le fermate opportunamente distanziate. Atm non pervenuta,eppure l’efficientamento delle linee porterebbe consistenti economie di gestione.Con lo stesso numero di tram si farebbero piú corse potendo aumentare frequenze e passeggeri.

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    • Mi aspetto che l’assessore dei trasporti avvii congiuntamente una campagna di revisione della mobilità cittadina volta a semplificare il traffico automobilistico e a ridurre di conseguenza il numero di semafori presenti in città.

      Se c’è una cosa buona che ha fatto Albertini durante il suo mandato è proprio l’istituzione di sensi unici utili a semplificare la viabilità negli incroci e ad aumentare lo spazio delle strade, spazio che lui utilizzava per aggiungere parcheggi e che noi potremmo utilizzare per corsie preferenziali o piste ciclabili.

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    • forse perchè c’è interesse all’uso e acquisto delle auto e difatti poi gli automobilisti stanno facendo quello che vogliono, praticamente impuniti. La politica si adegua agli interessi.
      Comunque non dovrebbero servire finanziamenti per l’asservimento semaforico. Già tutto pronto, solo da attivare, al limite ulteriori semafori da registrare al passaggio del tram, ma su 4 9 12 24 e 27 già visto funzionare.

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    • ATM c’entra poco con la rifunzionalizzazione dei semafori, può solo sollecitare il Comune: il gestore è A2A, e il comune dovrebbe far pressione/finanziare le modifiche.
      Adesso però rischiamo di perdere una grossa occasione, già che sistemiamo i semafori potremmo anche programmarli per l’asservimento

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        • Lo sai quanto costa la manutenzione delle rotaie dei cavi? In secondo luogo l autobus in centro città ha dei tempi do percorrenza decisamente migliori rispetto al tram

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          • In tutta Europa si sta tornando al ferro, se i lavori son ben fatti, con binari e tram in corsie riservate (e il tanto citato asservimento semaforico) trasporti più persone di un autobus e in minor tempo (il traffico come gli incidenti li trovi tanto in periferia che in centro). I bus elettrici già ci sono e ne stanno arrivando altri in sostituzione di quelli più vecchi e inquinanti, ma la strada è e deve essere più metrò e più tram… i bus vanno bene per collegamenti più corti o zone meno densamente abitate e poco servite dagli altri mezzi.

          • Ma veramente c’è qualche folle che vuole il ritorno dei bus al posto del tram??

            Ps
            Secondo me poi sono solo automobilisti travestiti da viaggiatori a cui le corsie dei tram danno fastidio perché sono riservate e gli impediscono di tagliare la strada al bus…

      • Dal centro di Milano vanno eliminate le Automobili.

        E lasciati solo i binari del tram e i pedoni.

        Allora vedi come i tram vanno veloci e senza intoppi

        Ancora oggi nel cuore di Milano ci sono un marendi Automobili che non dovrebbero nemmeno esserci.

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  3. Io continuo a domandarmi, da anni, se qualcuno di amministrazioni passate e di quella attuale abbia mai fatto visita in qualche città d’oltralpe per vedere come circola il traffico privato e pubblico… l’unico ad es. ad aver predisposto un sistema che vari le fasi dei semafori a seconda del traffico, tramite ad es spire nell’asfalto, è stato Albertini.. ebbene tutte le strade poi negli anni sono state riasfaltate è stato fresato via tutto e non hanno più rimesso nulla chissà se qualcuno lo sa ?!?

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  4. Gli interventi citati nell’articolo sono fuffa, pura fuffa. Come citato in tutti gli altri commenti la misura davvero utile al trasporto pubblico è l’asservimento semaforico, che è “allo studio” da almeno 30 anni. Questo la dice lunga sulla competenza di chi gestisce la mobilità, Comune e Atm.

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  5. A me piacerebbe capire cosa intende per semafori “intelligenti” l’attuale assessore al traffico e poi… per quel che può contare il suo parere il “sindaco”.

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