Milano | VIDEO – Quando a Milano venne in mente di realizzare un tunnel stradale Est-Ovest

A dire il vero non è passato poi così tanto tempo, infatti se ne cominciò a parlare nel 2006, ma forse qualcuno se l’è scordato. Stiamo parlando di un progetto faraonico che non è mai partito veramente e che è stato definitivamente cancellato dalla giunta Pisapia. Si tratta dell’idea di attraversare Milano in diagonale da Linate a Rho passando sotto la città diversi metri sottoterra collegando le due tangenziali agli estremi opposti della città in linea retta con un tunnel automobilistico.

Nel 2006 l’allora sindaco di Milano e commissario straordinario per il traffico Gabriele Albertini dichiara il “pubblico interesse” per un progetto avanzato da una cordata guidata dalla società Torno, che prevedeva la costruzione di un tunnel di circa 4 chilometri che collegasse le Autostrade Milano Nord con l’area allora denominata Garibaldi-Città della Moda (oggi Garibaldi Porta Nuova).

Per fortuna, diremo noi, il progetto faticò a trovare finanziamenti e per anni rimase nei cassetti dei proponenti. Unica cosa positiva sarebbe stata quella di sostituire il cavalcavia di viale Monte Ceneri – Serra con un’estensione del tunnel, prevedendo la demolizione della vecchia infrastruttura stradale con relativa riqualificazione dell’area interessata.

Pochi anni dopo il progetto riprende vigore, quando col Sindaco di Milano Letizia Moratti si ripresenta la proposta con il supporto della Giunta Regionale, in vista anche di Expo 2015. In chiave di infrastruttura legata all’Esposizione Universale il progetto del tunnel sotterraneo potrebbe avere uno scopo.

La nuova proposta prevedeva addirittura una nuova tratta a Est, estendendo il tunnel a circa 13 km, di modo da collegare la Fiera di Rho-Pero all’aeroporto di Linate. Così l’opera sarebbe servita (nell’intendimento dei proponenti e sempre che l’avessero realizzata per tempo) anche alle funzioni del sito Expo.

Il progetto avanzato da una cordata guidata dalla Torno, prevedeva la realizzazione mediante l’utilizzo di TBM (le famose “talpe” usate anche per la M5 e M4) di una galleria a doppia canna lungo la direttrice Rho-Linate, per una lunghezza di 13 km circa, e la realizzazione di una galleria artificiale lungo l’asse di viale Monte Ceneri con l’abbattimento dell’attuale cavalcavia, permettendo di procedere alla riqualifica ambientale e urbanistica dell’area. Progetto che pareva interessare a molti, ma che di fatto non riuscì a trovare finanziamenti. Anche per la preoccupazione che avrebbe assorbito buona parte dei finanziamenti per le due metropolitane in progetto, la M4 e M5.

Il tunnel prevedeva l’innesto da viale Forlanini all’altezza dello svincolo stradale con la Tangenziale Est, penetrando il sottosuolo in profondità, avrebbe attraversato la città in un ipotetico percorso che avrebbe visto connessioni in superficie a Città Studi in viale Romagna altezza via Botticelli/Juvara, un altra uscita in prossimità di piazza della Repubblica seguito poi con uno svincolo (alquanto complicato) con l’area di Garibaldi e viale Zara. Altre connessioni erano previste alla Ghisolfa con viale Monte Ceneri, a Musocco con uno svincolo per la A4 e le autostrade Nord per collegarsi alla fine verso la Fiera di Rho e la statale per Magenta.

Un percorso che avrebbe seguito in parte lo stesso del passante ma che avrebbe trovato non poche difficoltà, soprattutto all’altezza dell’area di Porta Garibaldi-Isola, dove, fra Passante Ferroviario e Metropolitane, la zona poteva essere già al limite e addirittura dei tunnel di svincolo avrebbero dovuto correre sotto il tunnel appena realizzato della M5.

Il progetto non fu certamente scevro dalle critiche più disparate e da una forte opposizione da parte di comitati di cittadini ed esponenti politici. Tra tutte, le critiche di numerose associazioni ambientaliste, peraltro condivisibili, che presero anche spunto dai problemi di traffico che questa ingente opera avrebbe determinato ai cittadini e residenti di Milano, già messi a dura prova dai lavori delle metropolitane già avviati.

Così il tunnel che avrebbe dovuto collegare Linate alla fiera di Rho, pur inserito nel Pgt, dal 2011 diventa un progetto «non prioritario». Infatti, dopo un acceso dibattito in consiglio comunale, venne deciso di mantenere nel Pgt, approvato definitivamente a febbraio del 2011, l’ipotesi di un tracciato sotterraneo dal city airport alla fiera di Rho che attraversa diagonalmente la città, ma la cosa viene derubricata da previsione a proposta.

Infine, nel luglio sempre dell’anno 2011, sale in carica a sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che, da sempre contrario alla realizzazione di questo tunnel stradale, lo stralcia definitivamente dalle opere infrastrutturali da realizzare, mettendo per sempre la parola fine all’idea di attraversare la città in auto in sotterranea.

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Referenze immagini: Torno, PRO ITER Progetto Infrastrutture Territorio,

Milano, Tunnel, Tunnel Rho-Linate, Linate, Viale Forlanini, Porta Garibaldi, Ghisolfa, Autostrade, Mobilità, Viabilità

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

55 commenti su “Milano | VIDEO – Quando a Milano venne in mente di realizzare un tunnel stradale Est-Ovest”

  1. Praticamente quello che sta costruendo Elon Musk a Las Vegas per le sue tesla !

    Sta fondando il suo nuovo impero su la costruzione di tunnel di connessione sotterranei.

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    • Quello di Musk è un castello di carte, sta vendendo Peg Perego per adulti al prezzo di una Mercedes, prima o poi qualcuno se ne accorgerà.

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        • Elon Musk non ha 16 lauree, e tu neanche – SpaceX è una storia di successo, The boring company e l’Hyperloop sono boutade ad uso dei media ed allocchi – il fatto che tu non veda la differenza suggerisca tu sia una fanboy con nessuna cultura scientifica ne senso critico.

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          • no, io ho capito qual è il futuro delle due società TBC e Hyperloop, tu non l’hai capito. Comunque la possibilità che io non abbia 16 lauree c’è, però è come per me pensare a te come ad un pescivendolo o a un webdesigner: una teoria vale l’altra.

    • Lasciamo perdere quella truffa proposta da Elon Musk. Quel “sistema” che ha costruito altro non è altro che fuffa condita da led colorati, tre stazioni dei taxi spostate sottoterra e collegate da quattro minuscole gallerie. Tralasciando la capacità di trasporto ridicola, quel coso non potrebbe mai essere costruito in Italia (o in Europa o qualsiasi altro paese con un minimo di regolamenti), dato che manca qualsiasi requisito di sicurezza: i tunnel sono appena più grandi delle auto, tant’è che non si possono aprire le porte in caso di emergenza. E se la soluzione a questo è “fate i tunnel più grandi”, l’obiettivo espresso della società era di minimizzare i costi facendo dei tunnel a sagoma minore.
      Ah dimenticavo, le tesla di Las Vegas avrebbero dovuto essere a guida autonoma. Ovviamente questo non è successo, e per ogni macchina serve un autista.

      Di tutti i progettoni annunciati negli anni, gli unici costruiti sono il tunnel di prova e quello per il centro congressi di Las Vegas. Tutti gli altri (una buona decina di progetti) sono stati cancellati (tra cui uno in Australia definito da degli esperti come “pura follia”). Il più ridicolo forse era il “Dugout Loop”, pensato per collegare la metropolitana sotto Vermont Avenue con lo stadio dei Dodgers. In pratica si sarebbe trattato di una serie di minibus (o “pods” se vogliamo fare i fighi) e di un singolo tunnel, con due stazioni, in funzione solo durante le partite e in un solo senso (verso lo stadio o verso la metro), con una capacità di trasporto ridicola, inferiore a quella di un classico autobus. Ovviamente anche questa follia non ha mai visto la luce.
      Quindi, dopo quasi 7 anni dal lancio della società, con un solo progetto realizzato e bombardato di critiche, e con zero progetti all’orizzonte, possiamo dire che quella simpatica canaglia di Musk non sta fondando alcunché.

      Tra parentesi, questa società era tra quelle che avrebbe dovuto sviluppare l’Hyperloop, progetto recentemente definito dallo stesso Musk come un tentativo di truffa per fermare i lavori della linea ad Alta Velocità della California. L’ipercoso è stato tolto dal sito della società, così come tutti gli altri progetti sopracitati. Sipario

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      • Se per quello c’è anche il Big Dig a Boston, che ha interrato un intero tratto di autostrada prima sopraelevata.
        (+) traffico in superficie è di molto migliorato.
        (-) Costi e tempi di realizzazione completamente fuori controllo

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        • il sito ufficiale dell’azienda non parlerà mai dei grandi problemi di una sua opera a differenza delle decine di articoli anche di quotidiani affermati che puoi trovare tranquillamente online.

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  2. Che tristezza, erano anni in cui l’economia andava bene e abbiamo buttato tutti i soldi per regalare terreni ai costruttori di grattacieli e per progettare tunnel automobilistici (alcuni dei quali sono stati anche fatti).

    Solo con i soldi e tempo che abbiamo buttato per pensare all’opera dell’articolo avremo reso Milano ciclabile.

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    • È noto che la società moderna e il suo sviluppo, si fonda sulla velocità degli spostamenti, così introduciamo limiti di velocità, per le auto,a 30 chilometri per ora e contemporaneamente sognato di spostarci tutti in bicicletta.
      Mi viene alla mente un signore che conoscevo che non si poteva permettere l’auto e andava ogni giorno a lavorare in bicicletta alla Innocenti, partiva al buio e tornava con il buio e se pioveva, nevicava o c’era la nebbia ,sempre pedalare doveva. Ecco continuiamo a teorizzare velocità di spostamento sempre più basse ,diciamo che i prossimi limiti potremmo fissarli a zero così stiamo tutti a casa, tranne ovviamente chi può pedalare e non ha tempi da rispettare e quasi sicuramente non ha problemi di reddito oltre che non essere in difficoltà motorie,magari per l’età.
      Abbasso la costruzione delle infrastrutture viva la non mobilità.

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      • Primo, in larghi tratti della rete viaria milanese si marcia a molto meno di 30 km/h per il traffico esistente, nelle ore di punta quando l’operaio della Innocenti avrebbe dovuto recarsi all’Innocenti.

        Secondo, nel tuo elogio della velocità da Futurista con un secolo di ritardo potresti controproporre un aumento dei limiti a 130 in circonvallazione o in Via Manzoni, o addirittura eliminare totalmente il concetto di limite alla Autobahn

        Un genio

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  3. Un uscita in piazza repubblica, già mi sento male!
    Forse meglio così!

    Piazza delle repubblica va riqualificata !!!!!
    Copiando l’idea della futura piazza Loreto

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    • Demandare le riqualifiche ai costruttori dei centri commerciali non è il massimo.

      Nota che l’unica parte grigia dell’intervento di piazza Loreto è proprio il collegamento della piazza con via Padova (non si capisce ancora come sarà). I negozi di via Padova infatti non partecipano alla riqualifica della piazza e il costruttore ha tutto l’interesse a tenerli fuori il più possibile dai benefici della riqualifica.

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  4. In realtà se ne parlava già da ben prima, credo che il Comitato per la Milano Sotterranea fosse attivo già dagli anni 90, lo leggevo su quattroruote.

    Nel 2006 non credo però che fosse molto più di uno dei tanti progetti che si tengono aperti nel caso arrivino soldi dal Governo o per iniziative speciali (tipo EXPO)

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  5. Meglio così con le auto che devono andare fuori città che attraversano tutte le zone inquinando dappertutto. Conosco gente di zona 1 che si chiede perché deve attraversare tutti i quartieri per andare in vacanza o al mare o in montagna e quelli di zona 1 di vacanze ne fanno assai

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    • No, no, il tunnel no! Se non vuoi attraversare quartieri andando in vacanza, puoi anche trasferirti a Quarto Oggiaro (se vai in montagna) o a Rozzano (se vai al mare)

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    • Nono, le TBM della M5 sarebbero passate sopra il tunnel, fatto che ha comportato (assieme ad altri fattori) quel tracciato da ottovolante che c’è oggi fra le fermate di Isola e Garibaldi.

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  6. Che ci siano degli imprenditori che abbiano proposto questa boiata, e che ci siano dei politici che l’abbiano presa sul serio, non fa che confermare che abbiamo una delle classi imprenditoriali e dirigenti più mediocri al mondo.

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    • Va bene essere di sinistra ma auspicare l’abbattimento del cavalcavia Monteceneri è davvero troppo.
      Una coglionata quasi peggiore di quei mentecatti che vorrebbero puntare solo sulla mobilità a pedali, riducendo le esigenze e le necessità altrui al livello del microcosmo del proprio orticello.
      In tutta la vostra incapacità di vedere oltre il proprio nasino greco emerge l’imbecillità di un elettorato di teste di cazzo che pensa alla bicicletta come al vibratore delle zitelle.
      Strade, sottopassaggi, parcheggi e metropolitane non sono interventi alternativi ma interventi complementari.
      Abbattere il cavalcavia Monteceneri… roba da matti

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  7. Se insieme al tunnel ci fossero stati numerosi parcheggi sotterranei sarebbe stata perfetta per diminuire il traffico, ma anche le auto in sosta in superficie.

    Ci sono altri progetti simili nel mondo che hanno diminuito di molto il traffico in superficie. È inutile credere che tutti abbiano gli stessi bisogni e che si possa andare tutti quanti in giro in bicicletta, col monopattino o con i mezzi pubblici. Molte persone hanno necessità di spostamenti rapidi o di portare dietro materiale che sarebbe troppo scomodo da trasportare sui mezzi.

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      • È invece una posizione del tutto discutibile. Le strade, le autostrade &Co in Italia non mancano, siamo pieni di strade. Quello che ci manca sono molti piu mezzi pubblici, abbiamo un deficit di linee su ferro imbarazzante rispetto all’Europa. Meglio investire le scarse risorse che abbiamo in nuovi metro e tram che è decisamente la scelta più democratica che esista, visto che non avvantaggia solo chi possiede un’auto ma tutti, anche quelli che non guidano o sono sotto i 18 anni o anziani che non guidano più.

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        • Siamo pieni di strade esterne alla città, ma internamente è tutto imbottigliato in strade poco scorrevoli.
          Ma cosa vuol dire la democrazia dei trasporti? Ma tu pensi che hanno tutti lo stesso lavoro dove arrivi la mattina e te ne vai via la sera? Anche migliorando il trasporto pubblico sarà sempre più lento e scomodo rispetto all’auto e non coprirà tutti i bisogni. Puoi mettere le aree B, C, D, E, F e arrivare sino alla zeta, lo stesso ci sarà gente che avrà bisogno dell’auto perché non può portarsi 2 kg di roba dietro, perché deve andare rapidamente durante il giorno in tanti punti diversi della città, portare il figlio dal pediatra, fare la spesa, portare il cane dal veterinario, andare in pausa pranzo a fare l’insulina alla mamma oppure deve portarsi dietro il laptop o 3 faldoni di documenti e gli esempi sono infiniti perché le esigenze dei singoli sono molte di più di quanto ci si possa immaginare. Non si può criminalizzare l’auto, perché l’auto è utile. Serve. Il mezzo pubblico può essere complementare e coprire i bisogni di alcuni, ma non sostituisce la libertà che ti dà l’auto e di cui hanno bisogno tantissime persone. A parte che con i miliardi che ha dato la Lombardia al resto d’Italia dovremmo avere già da anni sia i tunnel che l’ampliamento delle metropolitane.

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          • A parte l’insulina per la mamma (motivazione a supporto di una frazione di decimale di tutti gli spostamenti in auto, anche considerando situazioni assimilabili), e mestieri che richiedano consegne autotrasportate, tutte le altre operazioni non richiedono necessariamente l’auto e potrebbero essere surrogabili con taxi e car sharing in caso i pesi di un computer e due faldoni fossero tali da richiedere quattro ruote personali.

            E avere un costo per ogni corsa farebbe riflettere tutti sul bisogno assoluto di utilizzo dell’auto (per portare i bambini a scuola a quattro isolati di distanza, come parecchia gente che frequenta le elementari della mia zona)

            Lo spazio fisico in cui viviamo non è infinito. Ne lo sono i quattrini. Non si riescono a realizzare ad Libitum tunnel per auto e per metro/treni, strade e piste ciclabili, parcheggi sotterranei per soddisfare le esigenze di una popolazione che ritiene legittimo avere pressoché un mezzo privato a cranio e che tutto il sistema viario e di parcheggio sia costruito in funzione dei propri interessi individuali.

            Milano è una città densamente popolata e con vincoli storici che impediscono di realizzare parcheggi in piazza Duomo o un’autostrada al Parco Sempione. Sarebbe interessante capire come tutti i sostenitori del “si può fare tutto” supportino le loro argomentazioni con proposte realistiche per la fattibilità ed i costi. Attendo fiducioso di essere illuminato

          • Proprio non vuoi ragionare, sei il classico talebano. Di esempi ce ne sono di infiniti non ti entra nella testa dura, pensi che le macchine in giro ci vadano così perché è figo. Invece per molti è necessario.

            Il taxi e il car sharing secondo te dove vanno? Volano su un tappeto volante? Ci vanno anche loro in strada e anche loro beneficerebbero di un tunnel, così come il car sharing lo devi parcheggiare da qualche parte e averli sotterranei insieme al tunnel sarebbe l’ideale. E entrambi non sono per niente convenienti rispetto al mezzo di proprietà.

            Lo spazio fisico non è infinito, quindi non vuoi un tunnel che permetta alle auto di muoversi più rapidamente e riducendo l’occupazione di spazio in superficie.

            I parcheggi in piazza Duomo non c’entrano una mazza.

  8. Mi vengono i brividi. Prendendo spunto dai commenti penso che il centrodestra dovrebbe candidare Musk a prossimo sindaco di Milano, sono fatti uno per l’altro. 😀

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  9. A Milano non si conosce neppure l’onda verde figurarsi se è pronta a pensare ad opere del genere.
    Non si sa neppure quale tragitto fare per attraversare la città!! Non dimentichiamoci che oltre alle esigenze di chi DEVE spostarsi in auto ci sono anche le emergenze. Non auguro a nessuno di trovarsi fermo nel caos su un ambulanza.

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  10. è un’idea che avevo avuto anch’io ma il tunnel doveva partire da San Donato, quindi dall’A1 e uscire a Rho presso la A4 e unirsi anche alla Milano laghi

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  11. Se investi 100 in tunnel autostradali, autostrade, parcheggi e dai incentivi alle auto ottieni più auto in circolazione.

    Se investi 100 in trasporto pubblico, mobilità ciclabile e zone pedonali ottieni più utenti del trasporto pubblico e gente che si sposta in modo sostenibile.

    Come ci immaginiamo le città del futuro? Orrendi postacci invivibili che annegano nelle automobili o luoghi di vita piacevoli, dove la gente si può spostare in modo economico e ecologico?

    Io non ho dubbi su cosa sia meglio ma leggendo i commenti sopra temo che ci siano parecchi masochisti che preferiscono versioni distopiche stile Los Angeles con schifosissimi parcheggi sterminati e mostruose autostrade urbane cittadine a 10 corsie. Contenti loro…

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    • Legge dell’utilità marginale decrescente:

      Costruisci una strada, fluidifichi il traffico. Ne fai troppe: incoraggi a venire in auto

      Fai parcheggi: riduci i prezzi e incoraggi ad usarli. Ne fai troppi: attiri traffico

      Stringi una strada e la rallenti: scoraggi il traffico e rendi più vivibile. Ne stringi troppe: blocchi la città in un ingorgo di smog continuo

      Si potrebbe andare avanti. L’utilità di ogni intervento non è buona o cattiva in se. Ma dipende da dove parti.

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        • Oltre un certo livello se riduci il prezzo del biglietto, aumenti gli introiti. Credo si chiami curva di Laffer, ma non siamo a quei livelli coi nostri 2.2 euro

          Di sicuro non aumenti gli introiti a ridurre le corse, in questo caso la curva sia assolutamente elastica (la gente appena si accorge che i mezzi ci mettono una vita ad arrivare, ti molla e si riprende la macchina in un battibaleno)

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    • Al contrario, lo avrebbe aumentato il traffico, perché avrebbe reso più semplice venire in città in macchina. Forse, e dico FORSE, avrebbe potuto avere un senso senza uscite centrali come Repubblica e Susa e con Zara rigorosamente solo verso la periferia.

      Qualcuno ha detto che contestualmente bisognava fare anche i parcheggi sotterranei, ma Milano è già piena di parcheggi sotterranei che restano sempre mezzi vuoti.

      Per far funzionare i parcheggi sotterranei a Milano bisognerebbe che la repressione della sosta selvaggia in superficie fosse inflessibile, almeno dove i parcheggi ci sono, altrimenti l’Italiota medio preferirà sempre rischiare la multa piuttosto che pagare il parcheggio, come ognuno di noi può constatare ogni giorno.

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      • Questa che aumenta il traffico vale su tratti dove intorno non c’è niente. Perché con la convenienza di avere una nuova strada vengono costruite nuove attività e questo porta più macchine su quel tratto. Ma come sappiamo tutti Milano è già ultra urbanizzata e questo non può accadere.

        A Boston con big dig è diminuito il traffico di superficie e c’è stato il problema della congestione alle uscite. Ma meglio la congestione in alcuni punti o avere traffico in tutta la città?

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  12. Erano bei anni di sviluppo, adesso con la crisi possiamo permetterci solo di andare con le biciclette e il comune di buttare due strisce per disegnare la ciclabile, altro che megaprogetto del tunnel 😀

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  13. Santo Pisapia, che l’ha cestinato.. Progetto che avrebbe incentivato ancora di più il traffico veicolare di chi viene da fuori Milano e aumentato l’inquinamento in città.

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