Milano | Calvairate – La vecchia cascina di Via Tertulliano non c’è più

In via Tertulliano 65 a Calvairate si trovava, verso la fine della strada, una vecchia cascina abbandonata affiancata dalla roggia Gerenza, da anni una vera e propria pattumiera a cielo aperto come avevamo descritto in un articolo nel 2020. L’anno scorso, la cascina o quel che ne rimaneva, è stata demolita completamente.

Si trattava di una parte superstite delle Cascine Boffalora e Bofaloretta sulla ex strada per Morsenchio e Paullo. A lato, come dicevamo, scorre, o meglio, scorreva, l’antica roggia Gerenza.

Della Cascina Boffaloretta, ancora presente e ben riconoscibile nel servizio di “time Line” di Google Street View, oggi rimangono solo alcuni muri periferici. Il resto è stato completamente demolito. Nel 2011 una Dia (Denuncia di inizio attività edilizia) presentata in Comune dai proprietari aveva fatto sperare in un progetto di riqualificazione imminente, ma come è ben evidente, i lavori non cominciarono mai lasciando l’edificio sempre più derelitto sino a quando si è resa la sua demolizione. Sicuramente al suo posto sorgerà un nuovo condominio. Come sempre è un peccato si perda per sempre il patrimonio edilizio storico, testimonianza di un epoca passata.

Così, anche l’ultima testimonianza antica del borgo di Calvairate è stato cancellato senza rimorsi.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

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7 commenti su “Milano | Calvairate – La vecchia cascina di Via Tertulliano non c’è più”

  1. Avete pienamente ragione voi di urbanfile, ma agli affaristi ed agli speculatori non interessa nulla di storico, di culturale, di nulla se non il solo profitto. E davanti ai conti in rosso del comune (altri utenti del blog hanno scritto cifre più o meno reali del debito), è purtroppo unica via fare cassa.

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  2. Che peccato… E’ grave che il Comune lasci scomparire questi complessi.
    Pur non entrando nei libri di storia, questa Cascina faceva comunque parte del patrimonio dell’area Calvairate e poteva diventare un polo culturale, e comunque differenziare il tessuto urbanistico, fatto di grossi condomini senza storia.

    Il Comune di Milano andrebbe davvero messo al corrente che una parte della cittadinanza è contraria alla demolizione degli immobili, a partire da quelli rurali, sino a quelli degli anni ’20, fino agli anni 50. Dopo questa data, si può lasciare spazio alla valutazione della Commissione Paesaggio.

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    • Carissimi tutti, un proprietario privato (se si parla del Comune è altra cosa), deve poter disporre delle proprietà come meglio crede, ovviamente nel rispetto delle leggi. E’ un peccato vedere scomparire alcuni fabbricati se non proprio storici, almeno “vecchi” e d’atmosfera, ma non si può pretendere di dettar legge nelle legittime decisioni delle proprietà che se vogliono guadagnare dai loro investimenti hanno tutto il diritto. Speriamo solo che la nuova costruzione sia architettonicamente “bella”. Solo una cosa, a me risulta che la Roggia si chiami Gerenzana e non Gerenza, ma poco importa.

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