Milano | Ghisolfa – Presentato alle associazioni il progetto della nuova ciclabile del Cavalcavia Bacula

È stata presentata oggi alle associazioni di ciclisti e ai rappresentati dei cittadini interessati, dopo un primo confronto con i Municipi 7 e 8, l’ipotesi progettuale della pista ciclabile che percorre viale Monte Ceneri e il Cavalcavia Adriano Bacula, chiamata della Ghisolfa, che fa parte dell’itinerario più ampio che collega piazzale Stuparich con piazzale Maciachini.

Il progetto realizzato del Settore Mobilità del Comune di Milano ha dovuto superare le forti criticità dovute alla presenza dei filobus con tracciati molto vicini al lato destro della carreggiata, che non rendeva praticabile l’ipotesi di una bike lane e non garantiva la sicurezza dei ciclisti, in particolare all’altezza della svolta in via Delfico, in direzione piazzale Lugano.

Nel progetto presentato oggi, la pista ciclabile – con una larghezza di 1,5 metri – è protetta da cordoli lungo tutto il tragitto escluse le intersezioni, e i lavori prevedono anche la chiusura alle auto dell’uscita in via Delfico, che sarà trasformata in un percorso solo ciclopedonale, e un massiccio intervento per la sostituzione di tutta la linea aerea dei filobus.

Proprio questo costituisce la complessità progettuale: l’impianto di trazione è infatti costituito da circa 40 pali, che dovranno essere sostituiti da nuovi con una particolare progettazione tale da consentire l’ancoraggio di una struttura più pesante e sporgente, in grado di permettere ai filobus di percorrere la strada più a sinistra.

L’altra intersezione particolarmente delicata è quella dell’incrocio con via Mac Mahon, provenendo da piazzale Lugano verso Stuparich. In questo caso si è deciso, per rendere più visibile la presenza di ciclisti e cicliste, di realizzare una cosiddetta linea avanzata per lo stop delle biciclette che supera di almeno tre metri quello delle auto e posizionare degli occhi di gatto, strumento ideale per aumentare la visibilità, sulla linea della ciclabile che attraversa l’incrocio.

Queste misure consentiranno il passaggio in sicurezza dei ciclisti e delle cicliste e permetteranno anche la presenza di almeno due corsie per auto lungo tutto il percorso.

Contestualmente alla realizzazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, l’Amministrazione valuterà la possibilità, come richiesto da alcuni cittadini e cittadine, di attuare nel frattempo alcuni interventi in segnaletica per favorire il rispetto dei limiti di velocità.

Il progetto è molto complesso e la parte più impattante, sia per quanto riguarda il quadro economico sia per la tempistica, è la sostituzione della linea aerea del filobus che inciderà per il 70% sul costo complessivo. Costo che si aggirerà intorno al milione di euro, risorse che saranno reperite da fondi nazionali destinati alla realizzazione di percorsi ciclabili.

I tempi per la sua realizzazione, tra progettazione, gara d’appalto e lavori, si aggirano intorno ai due anni, per cui si stima che potrà essere realizzata per l’estate del 2025.

“Abbiamo sempre sostenuto l’idea di una ciclabile lungo questa tratta – ha commentato l’assessora alla Mobilità Arianna Censi – ma non potevamo trascurare la sicurezza dei ciclisti. Per questo da una parte i tecnici hanno lavorato ad un progetto che tenesse conto delle richieste dei cittadini e dall’altra abbiamo cercato i fondi per realizzare un intervento così complesso”.

Referenze immagini: Google

Cavalcavia Bacula, Ponte della Ghisolfa, Ghisolfa, viale Monte Ceneri, Piazzale Lugano, Pista ciclabile, Bike Lane, Ciclisti

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

62 commenti su “Milano | Ghisolfa – Presentato alle associazioni il progetto della nuova ciclabile del Cavalcavia Bacula”

    • Senza dubbio è pericoloso, ma dire che “ci muore tanta gente” mi pare un’esagerazione se non un affermazione completamente priva di fondamento. Potresti segnalare qualche notizia di ciclisti morti in questo tratto di strada?

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      • Se il progetto è del Comune sarà un disastro. E poi mai una volta che si faccia rispettare le regole ai ciclisti come l’obbligatorietà delle luci. A Milano oramai cani e ciclisti possono fate quello che vogliono: hanno solo diritti e nessun dovere!

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        • Gli automobilisti invece rispetteranno il codice della strada quando l’inferno ghiaccerà ..

          È bello vede gli automobilisti che evadono qualsiasi regola piagnucolare per un progetto di pista ciclabile.

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      • Abitando in zona e percorrendo il tratto sia in auto che sulla 90/91 non ho mai visto ciclisti… Boh è il mistero di questa città. Si costruiscono “piste ciclabili” così tanto per farle senza un piano. Percorrendo il SISTEMA di piste ciclabili in A, CH e D posso dire senza alcun dubbio che quelle di MI sono inutili soprattutto se si guarda alle urgenze che ha la città.

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        • SI BOOOOMMM!

          Hai scritto la tua cazzata del secolo.
          Adesso puoi tornare a cercare parcheggio con la tua panda Abarth modificata da Carlo Cracco…

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          • il solito commento offensivo di chi predica bene ma razzola male…….
            Adesso puoi tornare a fare il radical chic…

          • il solito commento offensivo di chi predica bene ma razzola male…….
            Adesso puoi tornare a fare il radical chic…

    • La pista ciclabile è necessaria e andava fatta già anni fa (per esempio al posto di buttare quattrini nel tunnel di Gattamelata).

      Però non è vero che su quel cavalcavia ci muore un sacco di gente in bici.

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      • Basta demolire tutto il cavalcavia Monteceneri! Le auto andrebbero più piano, la 90-91 sarebbe nella corsia centrale e preferenziale, e i ciclisti avrebbero la lore sede naturale sul lato destro della strada.

        Come è tutta la circonvalazione,,,,,

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  1. Da ciclista che percorre il cavalcavia dico:

    1. Direzione Piazzale Lugano: ben venga la chiusura dello svincolo verso via Delfico, è il punto più pericoloso della tratta visto che le macchine sfrecciano a tutta velocità e tagliano la strada ai ciclisti all’ultimo secondo. Tanto le macchine possono prendere via Delfico 100 metri prima semplicemente non prendendo il cavalcavia. Ottima proposta da parte dei tecnici.

    2. Direzione Mac Mahon: ben venga la segnaletica orizzontale al semaforo ritagliando lo spazio per ciclisti. Il vero problema in quel tratto è il mega curvone con allargamento di carreggiata ad un certo punto. Le macchine sfrecciano come in autostrada e si allargano all’improvviso a destra quando c’è l’allargamento di carreggiata. Pista ciclabile a parte, serve al più presto segnaletica verticale sui limiti di velocità e autovelox, unico deterrente valido per limitare la velocità.

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    • ci basterebbe iniziarle a fare in tutta la città a protezione degli innumerevoli ciclisti che scelgono di non usare l’auto e che rischiano di essere arrotati da automobilisti che non rispettano i limiti, non rispettano la segnaletica in generale e che parcheggiano ovunque intralciando il traffico. Poi benvenga anche in tangenziale, non sci sarebbe nulla di male visto che già in America le bici hanno le corsie riservate sulle highway

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    • Se è una battuta la cui funzione è di delegittimare la creazione di una ciclabile in una strada urbana in cui muoiono un sacco di ciclisti, beh, non è divertente

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      • Credo fosse una riflessione sul fatto che non è automatico che ogni strada cittadina sia adatta al transito delle biciclette.
        Personalmente in questo tratto avrei trovato più opportuna per scavalcare la ferrovia una passerella ciclopedonale completamente indipendente dalla carreggiata stradale.

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        • È per quello che si fanno le piste ciclabili.

          Per adeguare le strade cittadine inadeguate al transito di biciclette al transito delle biciclette.

          Pensaci.
          Un piccolo sforzo mentale
          Poi ti senti meglio.

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          • eh niente….. acido e sempre pronto ad insultare…..
            magari un po di arroganza in meno e un maalox ti aiuterebbero a vivere piu sereno

          • Eh niente… proprio non ce la fai a ragionarci su.

            La maestra quando eri piccolo aveva ragione,
            Ma non è colpa tua.

  2. Le ciclabili e tutti i coglioni che le propugnano hanno cagato il cazzo.
    Malati mentecatti dementi posseduti.
    Siete pensati da altri.
    Cribbio

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    • Vatti a fare un giro a Parigi e vedere come si cambia una città, per il tema ciclo-mobilità dovremmo lamentarci della lentezza del comune di Milano e non criticarlo, ma tu continua pure mettere nero su bianco la tua finezza mentale.

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    • Brava, certo, come vuoi, impazzirò.
      Tra l’altro impazzire, impazzisco… termine molto in voga ultimamente tra i fru fru.
      Non mi stupisce, tesora

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    • In effetti sarebbe bello che tutti quelli che vanno in bici al lavoro si facessero trovare in coda davanti a te ogni mattina quando esci di casa…

      🤣🤣🤣🤣
      Così saresti contento senza ciclisti ma solo automobilisti..

      You win!

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  3. E nel 2030 farete la ciclabile in cavalcavia del ghisallo e poi in autostrada a8 con la corsia di telepedaggio dedicata 😂😂😂 Insicurezza dei ciclisti viene da loro stessi perché bisogna essere un kamikaze per girare in bel mezzo della carreggiata con la velocità di 10km/h alle 2 di notte!

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    • Devo confessare di aver preso la tangenziale in bici in gioventù. Erano le 5 del mattino di un sabato di luglio e c’era solo qualche zanzara a farmi compagnia. La corsia di emergenza di un’autostrada è meno pericolosa di una pista ciclabile non protetta su un’arteria a grande traffico

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        • Ma certo, anche dalla presenza dei cani, degli alberi e delle tegole sui tetti.

          Se vogliamo smettere di scherzare e guardare i fatti, le strade sono “pericolose” perché girano veicoli ingombranti, goffi, pesanti tonnellate e che viaggiano a velocità elevate. Non è la gente che sceglie di uscire di casa che è “kamikaze”

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        • Esatto, ultimamente per i pedoni sono più pericolosi ciclisti e monopattinisti. Ormai le biciclette sono dei motorini elettrici, fossero semplici biciclette ma sfrecciano come motorini

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          • Sei di una pedanteria olimpica.
            I ciclisti e i monopattinisti VANNO regolarmente sui marciapiedi,
            le auto casomai SOSTANO sui marciapiedi.
            Vediamo chi è più pedante.

          • Scrivi affermazioni false, soprattutto non corredate da dati statistici e definisci “pedante” chi te lo fa notare?

          • Non c’è bisogno di dati statistici ciclisti e monopattinisti vanno regolarmente sui marciapiedi, é un dato di fatto, ma dove vivi?

          • Ma per dire che “sono più pericolosi ciclisti e monopattinisti” servono dati.

            Di fatto quest’anno è morto un pedone per colpa di un automobilista che guidava sul marciapiede, nessun pedone è morto per colpa di ciclisti sul marciapiede. Quest’anno, per ora…

            Servono dati e statistiche, altrimenti parli di una realtà che esiste solo nelle tue percezioni.

          • In ogni caso:

            “Il pedone condivide molti diritti del ciclista o di chi usa il monopattino che sia a spinta o elettrico, con una sostanziale differenza: il marciapiede appartiene ai pedoni.

            I veicoli della mobilità così detta “leggera” devono condividere lo spazio della carreggiata stradale la dove non vi siano piste ciclabili.”

            Non lo dice la “brigata anti-bici” ma il Comune di Milano.
            https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/mobilita/-il-pedone-ha-sempre-ragione

          • Ciò che dici è verissimo! Le bici possono accedere liberamenre nelle aree pedonali ma non possono viaggiare sui marciapiedi.

            Il problema della “brigata anti-bici’ è che confonde il rispetto delle regole con la sicurezza, come se le due cose andassero di pari passo. Quindi vedono tanti ciclisti che non rispettono la regola e da questo ne deducono che “per i pedoni sono più pericolosi ciclisti e monopattinisti”.

            Questo è sbagliato, i numeri sulla sicurezza stradale parlano chiaro: sono principalmente le auto a produrre morti e feriti sulle nostre strade e sempre le automobili sono il principale problema per la sicurezza dei pedoni.

            I dati di Milano si trovano qua, filtrando “Natura dell’incidente -> incidente tra veicolo e pedone”

            http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_VEICOLIINCID1

  4. Basterebbe demolire quel mostro di cavalcavia Monteceneri e realizzare la preferenziale per la 90-91 al centro careggiata e la ciclabile sulla destra. Per la gioia di tutti ci starebbero anche un 200 piante.

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      • Non importa, anche se il cantiere durasse 10 anni ce lo toglieremmo dai cxxxx, invece sarà ancora li, inutile, pericoloso e orrendo

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        • Risposta a quelli che dicono di abbattere la sopraelevata: sono d’accordo, ma ditemi come risolvere il problema del ponte della Ghisolfa. La butto lì: fare un ponte ciclopedonale a lato delle carreggiate, come quello che scavalca viale Serra poco più avanti? Bisogna proprio proporre sempre soluzioni minime e incasinate tipo spostare 40 pali per avere lo stesso casino di prima se non peggio?

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        • Secondo me l’unico modo per vedere realizzato il nostro sogno è chiedere a quelli di Ultima Generazione di metterci la dinamite. Non dovrebbe essere neanche difficile visto che durante la notte il cavalcavia è chiuso

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  5. Milano soffoca di cemento, ha una densità abitativa estremamente alta e un’aria mefitica. L’unica soluzione per questa sopraelevata resta la dinamite e la sua sostituzione con una corsia preferenziale alberata, come già in essere lungo tutta la circonvallazione, con la possibilità, a differenza di adesso, di una pista ciclabile.

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  6. Il ponte Bacula è stato progettato oltre 70 anni fa, è ormai vecchio, stretto e pericoloso. Si deve allargare oppure fare un ponte parallelo ciclopedonale. Tra l’altro con il progetto del nuovo scalo farini si dovrebbe costruire un nuovo punte che attraversa la ferrovia all’altezza di Villa Simonetta; sicuramente potrebbe aiutare a far diminuire il traffico e a distribuirlo meglio evitando l’attuale “collo di bottiglia”

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  7. Sarà un caso ma non ho MAI visto un ciclista fare quel tratto. Sarebbe già bello renderlo civile con corsie tracciate come in una qualunque città europea ed invece NON si sa dove stare, come in gran parte delle strade di MI.
    Ma poi quello che non capisco è: ma anche se ci fosse la ciclabile.. prima e dopo che cosa ci sarebbe ??

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  8. la Zona 8 oltre ad avere quel “gioiello” di cavalcavia che oltre al traffico trasmette rumore e vibrazioni agli stabili adiacenti, gode anche della presenza della famigerata CENTRALE TELEFONICA TIM “IL BERSAGLIO” (viale monteceneri e via Plana) un ecomostro stile Chernobyl che costituisce un vero e proprio IMPIANTO INDUSTRIALE posizionato in pieno centro città e in area residenziale ad alta densità abitativa. La Centrale TIM emette radiazioni, rumore, calore, i numerosi impianti a vista hanno determinato il deprezzamento degli stabili adiacenti, i residenti fanno continui esposti ad ARPA e Comune di Milano per il disturbo subito. Ma il Comune di Milano continua a concedere autorizzazioni per installazione di nuovi impianti e questo sito negli ultimi 20 anni si è lentamente e inesorabilmente trasformato da UFFICIO quale era, a impianto industriale.

    Poi TIM e Comune di Milano, insieme, sponsorizzano il verde e fanno i convegni sull’inquinamento….

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