Milano | Centro Storico – Riqualificazione di via della Palla

Via della Palla è una piccola traversa di via Torino che conduce al vicolo cieco Pusterla e, attraverso uno stretto passaggio, alla stupenda Piazza Sant’Alessandro. Il nome, come immaginabile, ci porta ad epoche lontane, quando i nomi delle “contrade” ricordavano mestieri, famiglie o luoghi di ritrovo, come osterie o taverne.

Quest’antica contrada gode di una controversa definizione; innanzi tutto la «Balla» (questo è il vero nome storico, italianizzato nel secolo scorso) erano ben tre: la meno importante era questa, definita “contrada’, che sfociava nella “corsia” della Balla, ovvero il tratto di via Torino compreso tra questa stradina e lo sbocco di via dei Piatti, e che nel tardo Settecento finí per assorbire anche il tratto superiore chiamato contrada
di S. Sebastiano. Di fronte all’uscita della contrada si apriva la terza strada, S. Ambrogio alla Palla, che fino al Settecento era stata chiamata contrada di S. Ambrosino, l’attuale via S. Maurilio.

Secondo il Sonzogno [1848] le tre strade prendevano nome dalla chiesa di S. Ambrogio alla Palla, mentre per il Fabi [1860] il nome potrebbe invece derivare da un angolo per il giuoco della palla; i moderni scartano la palla e votano a favore di un medievale mercato di polli (su un’area di proprietà dei Pusterla), con i banchi avvolti da teli che a chiusura del mercato risultavano gonfi da sembrare delle palle. Comunque sia, il nome è giunto sino a noi.

Ricordiamo anche che, per chi ha una certa età se lo ricorderà di sicuro, all’angolo con via della Palla, al posto dell’attuale edificio commerciale, vi era dal dopoguerra, un’area adibita a parcheggio (residuo della famosa “Racchetta” che doveva devastare il centro con una strada nuova), dove, negli anni Sessanta e Settanta del 1900 venne realizzato un parcheggio meccanico multipiano con ascensore. Un vero obbrobrio oggi impensabile.

In questi giorni sono partiti i lavori per la sistemazione della via, con eliminazione del (forte) dislivello tra marciapiedi e carreggiata portando il parterre tutto alla stessa altezza. Perciò operai stanno rialzando il vecchio pavé di qualche centimetro. La strada sarà quasi pedonale, con accesso solo ai residenti e per lo scarico e carico della merce.

Non abbiamo capito ancora come sarà risolto il passaggio verso Piazza Sant’Alessandro, dove un tempo si trovava un bel paracarro per impedire il passaggio ai veicoli automobilistici.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Informazioni: “Le Strade di Milano”, Newton Peridici 1991

Centro Storico, via Torino, Arredo Urbano, Piazza Sant’Alessandro

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Centro Storico – Riqualificazione di via della Palla”

  1. Come dovrebbero essere tutte le strade del centro storico!

    Pensavo a montenapoleone, possibile che dopo essere incoronata della strada più costosa d’Europa (merito per nulla positivo) nessuno pensi a riqualificare la via del lusso?

    Assurda la combinazione super lusso con i marciapiedi saltati, asfalto rattoppato, cordoli distrutti….

    Va benissimo, riqualificare le periferie ma montenapoleone è un biglietto di visita della città.

    Non attenderemo due ore prima delle
    Olimpiadi per capire che dobbiamo pulire il salotto
    di casa ???

    Gli ospiti giudicano tutto !!!!

    @milanoSOS

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    • La qualità e l’estetica non fanno parte del linguaggio della Giunta Sala purtroppo.
      Per loro esistono solo progetti mirabolanti, fatti di discussioni e dibattiti infiniti (pur di non prendersi la responsabilità di decisioni nette), nessuno dei quali viene naturalmente messo a terra.

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        • I dibattiti come sono stati concepiti, vedi san siro, servono solo a prendere tempo, perchè non si ha il coraggio di prendere delle scelte.
          City life e porta nuova garibaldi non sarebbero state costruite se avessimo aspettato i dibattiti come quello di san siro.
          O tu nel dibattito porti due opzioni e li si deve decidere ok, ma se l’opzione è o si fa come dico io o non si può fare altro allore che dibattito è…

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      • Allora diciamo pure che non fa parte del linguaggio delle giunte milanesi degli ultimi 50 o 60 anni, perché sono decenni che la città è così. In piazzale Baracca ci sono ancora le indicazioni stradali degli anni 60, per esempio.

        E dato che ho l’età per ricordarmelo, ti garantisco che negli anni 70 e 80 era molto peggio.

        Bisogna risalire alle foto anteguerra che UF ogni tanto meritoriamente pubblica per vedere una Milano curata e in ordine.

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  2. Facciamo lo stesso anche per Via Montenapo? È per piazza Scala, lato gallerie d’Italia (progetto che aveva annunciato lo stesso Maran) …

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  3. Io mi vergogno per com’è messa via montenapoleone, distrutta, sporca, invasa da motorini, macchine pronte a investirti.

    Senza l’ombra di un albero,panchine, decoro urbano, aiuole assenti, L ’illuminazione obsoleta non degna della via.

    Per non parlare delle strade limitrofe, Sant’Andrea, borgospesso, santo spirito
    Ia larghezza dei marciapiedi FORSE arriva a 80 cm!
    Le buste dei negozi di lusso sono larghe 1 metro.

    Davvero questa è l’immagine che vogliamo dare di Milano?

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  4. La qualità e l’estetica dell’arredo urbano non fa parte del linguaggio di Milano in generale, non certo della giunta di turno. Sembra proprio che in questa città non piaccia proprio circolare in spazi (almeno) dignitosi

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  5. sono i commercianti delle case di moda, non vogliono la chiusura di via Montenapoleone.
    ci sono stati tanti tentativi da parte di diverse amministrazioni per chiudere la via, niente da fare sempre bocciato dalle case di moda.

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