Milano | Porta Garibaldi – Terminato il restauro alla doppia facciata dell’Incoronata

Da più di un mese è tornata a splendere la doppia facciata della chiesa quattrocentesca di Santa Maria Incoronata a Porta Garibaldi. Infatti i lavori erano cominciati lo scorso anno e la bella facciata era sparita sotto grandi cartelli pubblicitari serviti a finanziare parte del costo dell’intervento (finanziato anche dal Comune di Milano). I pannelli led per le pubblicità erano stati autorizzati dalla Sovrintendenza, visto che si tratta di un monumento tutelato dalle Belle arti, e son rimasti sino alla fine dell’intervento di questo febbraio.

La chiesa di Santa Maria Incoronata in Corso Garibaldi 116, fa parte dei più importanti monumenti della Milano quattrocentesca, nonché una delle più significative testimonianze della religiosità agostiniana e della cultura umanistica in Lombardia.

Il complesso architettonico attuale è costituito dalla chiesa, dalla Biblioteca e da ciò che rimane dell’antico cenobio agostiniano. L’attuale complesso sorge nel luogo dove un tempo si trovava la piccola chiesa del convento della Beata Vergine di Garegnano, le cui strutture si elevavano in corrispondenza delle attuali seconda e terza cappella laterale della navata sinistra.

Accanto alla chiesa, agli inizi del Quattrocento, fu costruito un convento per i padri agostiniani, che restaurarono l’antica chiesa nello stile tardo gotico, tipico di quel secolo. Poiché i lavori Furono terminati in occasione dell’incoronazione di Francesco Sforza a Duca di Milano (1451), la intitolarono a Santa Maria Incoronata, dedicandola al nuovo signore della città.

Nel 1460 sua moglie Bianca Maria Visconti, signora di Cremona, volle che, a lato della chiesa del consorte, ne fosse costruita una seconda, del tutto identica e collegata a essa in modo da formare un’unica nuova chiesa: con questa opera Bianca Maria desiderava suggellare pubblicamente la sua fedeltà al marito.

Riuscì così a renderla una delle costruzioni più originali dell’epoca, anche se qualcosa di simile lo si trovava nella chiesa di San Cristoforo sul Naviglio, dove anche lì ad una piccola e più antica chiesa venne edificata una seconda (successivamente a metà del 1500 la stessa sorte di chiesa doppia venne attuata per la chiesa di San Michele alla chiusa -piazza Quasimodo-).

Infatti ancora oggi la facciata doppia sul corso racconta la storia edilizia dell’edificio, risultato dell’unione di Santa Maria di Garegnano (sinistra) e San Nicola da Tolentino (a destra), costruite in momenti diversi e poi ricomprese in un unico organismo terminato negli anni Ottanta del Quattrocento, che appare oggi a pianta quadrata con ai lati le sei cappelle e le due navate terminanti con absidi poligonali.

La decorazione parietale quattrocentesca andò quasi completamente distrutta nella ristrutturazione compiuta tra il 1652 e il 1654 a cui si devono, tra gli altri, gli attuali affreschi della Cappella di San Nicola da Tolentino, con Storie della vita del santo attribuite ad Ercole Procaccini e a Giovanni Stefano Montalto.

Del convento si è preservato fino ad oggi solo il chiostro grande con portici con archi a sesto acuto, abbattuto in parte nel 1938, e con resti di affreschi quattrocenteschi.

Di notevole interesse è anche la Biblioteca Umanistica collocata al primo piano a tre navate sostenute da colonne di serizzo, che conservano in parte l’antica pittura a finto marmo e con pareti affrescate con dottori e teologi dell’ordine agostiniano (restaurate nel 2000).

Nel 1798, in seguito alle riforme napoleoniche il convento agostiniano fu soppresso. La chiesa, sconsacrata, divenne magazzino, poi lazzaretto, quindi caserma e anche carcere, scuola di agraria, tornando infine ad essere luogo di culto e chiesa parrocchiale.

All’inizio del Novecento, sotto la direzione di F. Pellegrini, furono compiuti i restauri che l’hanno riportata alle caratteristiche originarie o presunte tali.

L’esterno è caratterizzato dalla particolare facciata doppia, con un prospetto a capanna per ciascuna delle due chiese; per ambedue esso presenta in basso un unico portale ogivale sormontato da una lunetta, decorata con un bassorilievo. Al di sopra del portale vi sono due monofore ogivali e, al centro, più in alto, un piccolo rosone circolare. Ognuna delle due facciate termina in alto con un profilo triangolare sormontato da una croce su un basamento marmoreo.

Sul fianco destro della chiesa, si aprono le tre cappelle laterali a pianta poligonale, illuminate da monofore. Mentre fra le due absidi, si eleva la torre campanaria. Questa è a pianta quadrata e la sua cella campanaria si apre sull’esterno con una monofora su ciascun lato. La copertura del campanile è costituita da un cono in laterizio, affiancato da quattro piccole guglie poste sugli angoli della struttura.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Porta Garibaldi, chiesa di Santa Maria Incoronata, Restauro, Corso Garibaldi

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4 commenti su “Milano | Porta Garibaldi – Terminato il restauro alla doppia facciata dell’Incoronata”

    • Ci voleva un restauro così importante per riuscire a far rimuovere il palo della luce posto a cavallo delle due facciate da 50 anni.

      Ben vengano tutti i Restauri intelligenti
      Se poi la gente fosse più rispettosa non parcheggerebbe sul marciapiede lato destro della Chiesa ma siccome non lo è sarebbe utile mettere una fila di dissuasori in stile

      Vedere seconda foto e penultima

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