Milano | Centro Storico – In via Lupetta inaugurato il murale dei sindaci ribelli

Cinque sindaci, memorabili protagonisti della storia di Milano, che hanno esercitato in tempi diversi il ruolo di primo cittadino all’indomani della Liberazione dell’Italia e che sono stati fieri oppositori al nazifascismo durante la Resistenza. Cinque storie politiche diverse, ma con un forte impegno in comune: l’affermazione dei valori democratici e della libertà.

Antonio Greppi (1945 – 1951), Virgilio Ferrari (1951-1961), Gino Cassinis (1961-1964), Pietro Bucalossi (1964-1967) e Aldo Aniasi (1967-1976) il partigiano Iso: sono questi i volti scelti per il murale dedicato “ai sindaci ribelli”, in via Lupetta 8 in pieno centro, tra via Torino e piazza Sant’Alessandro.  L’opera è stata realizzata dal collettivo artistico Orticanoodles e dall’associazione OrMe – Ortica memoria di Milano, in collaborazione con FIAP e Fondazione Aniasi, con il patrocinio e con la collaborazione dell’ufficio Arte negli Spazi Pubblici del Comune di Milano.

Il murale è stato presentato ieri, 26 aprile 2023, ed è tra gli eventi del palinsesto di Milano è memoria per il 78° Anniversario della Liberazione. L’opera si estende su una superficie di 140 m2 ed è stata realizzata su un muro cieco dell’ex Collegio dei Barnabiti, ora in concessione all’Università degli Studi di Milano.

L’idea di un murale dedicato ai sindaci ribelli nasce dallo storico milanese Antonio Quatela ed è stata sviluppata dall’associazione OrMe – Ortica memoria di Milano, che ha coordinato il progetto. Sindaci protagonisti del riscatto morale e politico della città di Milano; ribelli perché si sono opposti, in tempi e in modi diversi, alla dittatura e agli orrori della guerra. Alcuni hanno vissuto la Grande guerra in trincea e tutti, sotto la barbarie nazifascista, hanno conosciuto molteplici sofferenze: chi il carcere, chi la persecuzione, chi il confino, chi la lotta partigiana sulle montagne, chi l’uccisione di un figlio. L’opera è un omaggio a cinque sindaci appassionati che hanno contribuito alla rinascita di Milano nel segno dell’unità, della libertà, della solidarietà e del lavoro, con uno slancio verso il futuro e la volontà di impegnarsi per costruire un lascito ai cittadini di domani.

C’è Antonio Greppi (1894-1982), il sindaco della Liberazione, costruttore di pace e di diritti, che si oppose alla resa dei conti dopo il 25 aprile, nonostante i fascisti della legione Ettore Muti gli avessero assassinato il figlio Mariolino. Da sindaco  riedificò la Scala e riaprì Brera con la eroica direttrice Fernanda Wittgens.

Con lui ci sono ci sono: Virgilio Ferrari (1888-1975), il sindaco medico galantuomo, che realizzò una rete ospedaliera senza pari in Europa contro la tubercolosi, la pandemia di allora, e avviò la Linea 1 della metropolitana; Gino Cassinis (1885-1964), il sindaco rettore, che rischiò la vita per dare protezione alle SAP (Squadre d’Assalto Patriottiche) nascondendo negli spazi degli atenei cittadini armi e una radio ricetrasmittente. Da sindaco, restituì a Milano il Politecnico, eccellenza nella ricerca e nella formazione che oggi attira talenti da tutto il mondo.

E ancora, Pietro Bucalossi (1905-1992), il sindaco generale medico, che organizzò nella clandestinità il supporto sanitario ai resistenti, e poi fondò l’Istituto Nazionale dei Tumori e costruì abitazioni sociali a canone agevolato e diede agli studenti un eccellente servizio di refezione scolastica. E infine Aldo Aniasi (1921-2005), il sindaco comandante nelle brigate garibaldine di montagna con il nome di “Iso” che ha combattuto per venti mesi l’esercito tedesco e i fascisti di Salò.

L’opera fa parte del più ampio progetto “OrMe sulla città” dell’associazione OrMe – Ortica memoria di Milano, e si aggiunge alle decine di murales che compongono il primo museo a cielo aperto di Milano dedicato alla memoria e alla città, dove la storia è scritta sui muri.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, la Prorettrice vicaria dell’Università degli studi di Milano, Professoressa Maria Pia Abbracchio, il Presidente dell’associazione OrMe – Ortica memoria di Milano, Serafino Sorace, il Presidente di FIAP, Luca Aniasi. E poi Fiorella Imprenti, Membro della Presidenza della Fondazione Aniasi, Walter Contipelli del collettivo artistico Orticanoodles, Antonio Quatela, storico. Presenti anche i rappresentanti dell’Amministrazione comunale e del Municipio 1.

Anche il murale dei Sindaci ribelli e la collaborazione con Orticanoodles e OrMe – Ortica memoria rientrano nel progetto Milano è memoria, la piattaforma nata nel 2017 per dare rilievo e ricordare persone, fatti ed eventi che testimoniano la storia e l’identità della città di Milano.

OrMe – Ortica memoria di Milano è un’associazione di promozione sociale patrocinata dal Comune di Milano che promuove la rigenerazione urbana attraverso la realizzazione di attività culturali, artistiche, ricreative e formative. Nasce nel 2017 come progetto di arte partecipata con l’obiettivo di trasformare lo storico quartiere Ortica in un museo a cielo aperto attraverso la creazione di murales sui temi della memoria e sulla storia della città di Milano. Alla realizzazione dei progetti partecipano cittadine e cittadini, associazioni del territorio, scuole, università, enti e altre organizzazioni pubbliche e private con finalità sociali, culturali, storiche e artistiche.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Comune di Milano

Centro Storico, via Lupetta, Via Torino, Piazza Sant’Alessandro, Murale, OrMe – Ortica memoria di Milano, Orticanoodles

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

11 commenti su “Milano | Centro Storico – In via Lupetta inaugurato il murale dei sindaci ribelli”

  1. Permettetemi!

    È veramente brutto,
    A me piacciono molto i murales
    È un ottima idea per decorare e riqualificare, ma
    Questo è bruttino forse per i colori, freddi e caldi insieme, crea troppo contratto visivo.

    Comunque per il centro storico pensavo a qualcosa di più!

    Saluti.

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    • A me lo stile di Orticanoodles non dispiace. Certo non è particolarmente originale, mi sembra una rivisitazione del famoso poster di Obama.

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    • Concordo, niente da dire sul soggetto, ma appare come un cartellone pubblicitario per una campagna già vista posto in un luogo inadatto.
      Un muro colorato mi pare sempre una soluzione provvisoria.
      Bello il tema ma facessero un monumento, 5 statue, 5 Busto, quello che vogliono…
      La città sta sparendo tra “installazioni”, percentuali di spazi ad uso pubblico e rettangoli pieni di logge. Non si vive solo di indicatori… serve anche il bello

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  2. Bella l’iniziativa di celebrare i 4 Sindaci!

    Il murale è oggettivamente più bruttarello e banale di quello fatto fare contro i graffiti dalla tabaccheria sotto casa mia…sembra la scopiazzatura venuta male di Hope/Obama 2008 🙂

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      • eh..sembra che la scena “artistica” Milanese abbia un indubbio problema di provincialismo (o di mancanza di ispirazione)… Si vede che a furia di fare lavori su commissione per le pubblicità si sono un po’ rovinati ?

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  3. Nostalgia dell’unione sovietica? mancano solo le scritte in cirillico…
    Tra scarabocchi e graffiti e pecette suo pali della luce ci mancava solo questa.
    Fa pena

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  4. Allora, uno l’ hanno fatto che assomiglia a Tom Hanks, uno a Putin.
    Invece di essere a Milano sembra una foto scattata a Belfast, stile Irish Rep. Army. Comunque, ben venga l’ idea di celebrare la resistenza e i suoi protagonisti, ma ‘sta mania dei murales deprimenti – di pseudoarte – rischia di dare il colpo di grazia alle vie del centro storico (e non solo).
    E comunque, approvo il commento sul, probabilemente (ma forse no…), stile “Soviet”; ci manca direi una siringa e una scritta: “a vaccinateve”.

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