Milano | Porta Nuova – Aggiornamento cantiere Torre Unipol: maggio 2023

23 maggio 2023. Dopo tanto tempo, ecco un nuovo aggiornamento fotografico dal cantiere di via Melchiorre Gioia a Porta Nuova, dove è in fase di completamento la costruzione della Torre Unipol, il grattacielo di circa 120 metri progettato dallo studio di Mario Cucinella Architects.

Proseguono i lavori per terminare la tettoia o “canopy” dell’ingresso alla torre verso via Melchiorre Gioia, dove sono in corso gli interventi per il montaggio successivo dei vetri di copertura. Al contempo proseguono anche i lavori per l’allargamento del podio e l’unione tra questo, il grattacielo e la sottostante piazzetta.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi;

Torre Unipol, Mario Cucinella Architects, Porta Nuova, via Melchiorre Gioia

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Porta Nuova – Aggiornamento cantiere Torre Unipol: maggio 2023”

    • “Come abbiamo visto, da qualche settimana è in fase di montaggio la spettacolare tettoia a sbalzo che caratterizzerà l’ingresso principale alla Torre Unipol,”

      Correva il mese di Novembre 2022, ecco l’articolo: https://blog.urbanfile.org/2022/11/11/milano-porta-nuova-aggiornamento-torre-unipol-novembre-2022/

      Forse una tettoia di ingresso curva è di una complessità mai vista nella Storia Mondiale dell’Architettura….ma lasciate lo stesso che ci si faccia dell’umorismo sopra dai.

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      • È un edificio interessante perché è frutto di una modellazione 3D al 100% in progettazione e costruzione. È interessante per gli aspetti antincendio con strategie innovative.
        Ma non basta. È un edificio con un fattore di forma senza senso, con un rapporto tra dimensioni del core e spazi serviti totalmente inefficiente. È un edificio con costo €/mq ingiustificabile. Manca una sostenibilità di fondo che non può essere compensata dalla (presunta) sostenibilità della ‘macchina’. I tamponamenti triangolari opachi a lamelle sono buttati lì in modo disordinato, quasi casuale. E l’estetica generale schiacciata e deformata lo fa sembrare un cesto schiacciato, una rete deformata dall’impatto con qualcosa; un vezzo formale eccessivo e inutile considerando anche l’impatto che ha sullo skyline milanese. Si poteva fare la stessa cosa (per quanto fare una torre in un lotto del genere ha oggettivamente poco senso) con linee regolari, eleganza anche nel gestire il vincolo dei 60 gradi. Uno sguardo a Londra…prendendo qualche spunto da Foster… forse avrebbe dato alla città un edificio un po’ meno inutilmente autoreferenziale ancorché eccezionale.

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  1. Ma le sistemazioni esterne alla torre prevedono un metro quadrato di terreno permeabile e mezzo albero? Verticalizzare non dovrebbe servire a consumare meno suolo a terra ed evitare eccessive ‘impermeabilizzazioni’? Il comune che si fa promotore delle ‘depavimentazioni’ approva poi progetti che pavimentano e lastricano ogni centimetro quadrato di suolo? Qualcosa non torna…

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    • Se consideri che in sei mesi non han finito la tettoia dell’ingresso, probabilmente il permesso di costruire gliel’ha rilasciato Formentini e negli anni 90 le regole erano diverse 🙂

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  2. Se pretendiamo edifici veloci con la resa in stile citterio o basic parallelepipedi ,
    preferisco attendere 10 anni per palazzi come questo!

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  3. Trovo l edificio esteticamente già vecchio.e mal incorporato coi suoi vicini.un salame tagliato.Bocciati gli architetti a cui consiglio un giro per il mondo per almeno copiare.

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