Milano | Centro Storico – Ad agosto chiude l’ex Cinema Odeon, sarà l’ennesimo centro commerciale

Il Cinema Multisala The Space Odeon chiuderà definitivamente il 1° agosto 2023. La comunicazione è stata data ufficialmente martedì 30 maggio, in modo congiunto, dal fondo Aedison (Dea Capital Real Estate Sgr) e The Space Cinema, la società che gestisce le attuali sale del multisala di via Santa Redegonda a due passi da piazza Duomo. Le due aziende hanno concordato il rilascio degli spazi a partire dal 1° agosto per consentire l’avvio dei lavori per la riqualificazione dell’immobile.

Questo è l’epilogo più sconsolante dell’epoca che viviamo, dove le sale cinematografiche pare non abbiano più la loro collocazione nella vita sociale e una dopo l’altra vengono chiuse, ridotte o trasformate, come in questo caso, in spazi commerciali.

Lo storico cinema, ora della catena “The Space’’ e che i milanesi si son sempre ostinati a chiamare Odeon, presto sarà trasformato completamente in centro commerciale (ma anche qualche sala rimarrà). Notizia più volte diffusa sin dal 2015, ma che è giunta ormai al fatidico momento dell’esecuzione.

Il Cinema Odeon è una delle prime e una delle più famose multisale della città. Situato in via Santa Redegonda e piazza Duomo all’inizio di Corso Vittorio Emanuele, avrebbe raggiunto i 100 anni d’attività nel 2029. Ricordiamo che Corso Vittorio Emanuele tra gli anni Trenta e 2000 era considerato la Broadway milanese per l’alto numero di sale cinematografiche che qui si snocciolavano dal Duomo a San Babila.

Si tratta di uno spazio versatile, quello del Palazzo Odeon, sorto inizialmente nel 1803 come teatro sui resti del convento benedettino di Santa Radegonda e trasformatosi più volte negli anni successivi. Demolito nel 1880 per far posto alla prima centrale elettrica d’Europa (la seconda al mondo dopo quella di New York) per illuminare il non distante Teatro alla Scala, nel 1929 anche la centrale cedette il posto al palazzo che ancora possiamo ammirare in perfetto stile déco dotato di due grandi sale cinematografiche, a sua volta trasformato nuovamente nel primo multisala di Milano nel 1986. Qui un po’ di storia dell’edificio.

Già nel 2021 avevamo visto come sarebbe stato trasformato l’edificio e le sue sale, sacrificate per diventare l’ennesimo spazio commerciale con negozi (anche loro in difficoltà da qualche anno a dire il vero) e boutique di moda.

Il progetto di riqualificazione è curato da Progetto Cmr per il Fondo Aedison, gestito dalla proprietà Dea Capital Real Estate sgr.

La ristrutturazione dell’edificio, per la realizzazione del centro commerciale, prevede il salvataggio di 5 sale delle attuali 10 situate nel seminterrato (quindi in parte rimarrà al servizio dell’intrattenimento) e saranno preservati, così pare, anche molti decori dell’architettura realizzata nel 1929 in puro stile déco: dal foyer d’ingresso con il pavimento in marmi policromi e le lampade allo scalone che conduce al piano superiore, alla sala storica del cinema (quella con la scritta Ex tenebris vita, originale nel 1929), la quale sarà però convertita a nuova destinazione d’uso. La riapertura degli spazi del “nuovo” Odeon è prevista nel 2024.

Referenaze immaigni: Google

Fonte: giusepperausa.it

Odeon, Cinema, Cultura, Riqualificazione, Art-Déco, via Santa Redegonda, piazza Duomo, Via Agnello, Corso Vittorio Emanuele

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

25 commenti su “Milano | Centro Storico – Ad agosto chiude l’ex Cinema Odeon, sarà l’ennesimo centro commerciale”

  1. E con questo credo che siamo rimasti l’unica città d’Europa senza un grosso cinema in centro.

    Ovviamente non ci si poteva fare niente, è il libero mercato, abbiamo le mani legate, bisogna essere pragmatici, il Comune non aveva mezzi per intervenire, bisogna guardare al futuro, ecc ecc ecc..

    Intanto gli altri ce l’hanno però.

    Rispondi
  2. Vorrei sapere esattamente tutti quelli che si ribellano contro la chiusura, compressi l’autori di questo blog,
    Quante volte l’anno vanno a vedere film al cinema?
    E quanto film su Netflix guardano….

    Pensate che gli affitti si pagano con il ricordo?

    I tempi cambiano e noi tutti siamo colpevoli del cambiamento.

    Rispondi
    • Io non mi “ribello”, semplicemente mi spiace. Qualche film all’Odeon – anche nell’ultimo anno – l’ho visto. Ora non ci entrerò più, per me l’ennesimo spazio perso dalla collettività, ma se gli sarà utile il cambio buon per loro.

      Lasciare tutto in mano al solo mercato funziona – per il mercato e con le sue regole, però. Ci sono molteplici occasioni in cui la società interviene per regolarlo.

      Rispondi
      • Era ora, abbiamo tanti centro shopping in città ma nessuno di qualità. La Rinascente sembra un outlet
        Spazi piccoli con gli stand tutti attaccati dove non si capisce la fine di uno e l’inizio dell’altro..

        Londra e Parigi sono pieni di centro lusso.
        Eppure sono tutti pieni e competitivi.

        Per il cinema non c’è programmazione che regga,
        le persone non si muovono dal divano.
        Lèggevo un articolo in cui veniva riportato che i ragazzi nati dopo il 2000 non hanno mai visto una sala cinematografica.

        I tempi cambiano, ed è giusto così…
        Ben venga un nuovo centro lusso in città!!!

        Il cinema è completamente da riqualificare, ieri sono passato e l’entrata è completamente distrutta, portico con i marmi saltati, pareti ricoperti da ragnatele e polvere di almeno 20 anni, cacca di piccioni da vendere.

        Svecchiare tutte le strutture di Milano è essenziale !

        Rispondi
    • Essendo una delle sale più belle della città, se ne poteva fare una cineteca di livello nazionale, con una programmazione di livello, con retrospettive e proiezioni speciali che lo rendessero allettante anche al pubblico “da divano”.

      Ma il livello di iniziativa culturale in città è miserrimo, salvo quanto fanno i privati o qualche direttore di museo illuminato.

      L’Assessore alla Cultura Sacchi è totalmente assente: non si capisce dove sia e cosa faccia.

      Rispondi
      • In effetti al Comune di Milano dei cinema non gliene importa molto.

        De Amicis, di proprietà Comunale, non pervenuto
        Orchidea: rilancio annunciato decine di volte e mai fatto.

        Nessun, vincolo, nessuna agevolazione, nessuna campagna.

        C’è la “week” per qualsiasi stupidaggine. Ma CinemaMI qualcuno l’ha mai visto?

        Rispondi
  3. Eh ma ben venga un altro centro del lusso così gli italiani possono ancor di più vedere a prezzi assurdi la fuffa di design a tedeschi americani giapponesi sudcoreani e loro ci danno in cambio questi pezzi di fantascienza con cui sto scrivendo queste inutilità.

    Rispondi
  4. Riguardo alla storica centrale elettrica di S.Radegonda, sarebbe molto interessante se Urbanfile, con la consueta capacità di indagine sui fatti milanesi, spiegasse a noi lettori, come mai la targa commemorativa che era presente sull’ edificio della Rinascente fino a qualche anno fa, è stata poi rimossa in occasione di un restauro facciate e mai più riposata.

    Era un simbolo davvero, per noi di Milano, un piccolo grande orgoglio. Forse è questo il motivo?

    Rispondi
  5. Se i cinema non vanno più, normale che chiudano (come hanno chiuso i conventi e le centrali elettriche). D’altra parte l’ Odeon aveva perso il suo allure molti anni fa, da quando addirittura non ci si poteva scegliere il posto a sedere (veniva assegnato automaticamente, una vera barbarie). Certo il centro commerciale non è granché innovativo…

    Rispondi
  6. Mi farebbe piacere rispondere a tutti i commenti, poiché da ognuno emergono (a mio parere) diversi ed interessanti spunti. Posso dire solo che il comune sostiene di non poter intervenire su molti aspetti, ed è o sembra vero. Interviene tuttavia se c’è da intascare qualcosa, poiché ci sono, o sarebbero, oneri di urbanizzazione, tasse, e quanto si voglia aggiungere. Con questo tipo di pensiero sono stati abbattuti dei palazzi molto cari a noi cittadini, abbattuti centinaia di alberi ad alto fusto per fare spazio al cemento e architettura non sempre utili ne azzeccati, sono state liberate chiese da arte Sacra e trasformate in hotel o altro, è stata cancellata una parte anche importante della città come, in ultimo, cascine ed angoli di quelli che oggi sono dei quartieri o zone e furono borghi autonomi prima di essere assorbiti nella Milano. Urbanfile spesso ne parla. Il comune, appunto, dice di non poter intervenire a preservare ma direttamente o meno interviene favorendo ciò che gli interessa.

    Rispondi
    • Sulla base di quanto si legge in rete, e anche in questo articolo di Urbanfe, il cinema non verrà chiuso, rimarranno 5 sale rispetto alle attuali 10, tra cui la bellissima Sala 2.

      Rispondi
  7. Che il comune non possa intervenire è assolutamente falso, è uno dei compiti che la legge assegna ai PGT (nuovo nome del piano regolatore comunale). Solo, non hanno voluto farlo per non mettere ostacoli agli interventi edilizi…

    Rispondi
  8. Semplicemente il comune di Milano non serve più a un granché. Ha abdicato la più parte delle sue funzioni . È un amministratore di condominio che lavora male . In ritardo , o assente, senza budget non si fa più niente . Si chiude e arrivederci. Solo l’intelligenza artificiale ci può salvare . Alle prossime elezioni chi va a votare ?

    Rispondi
  9. Non so cosa vi sfugge nel:

    La ristrutturazione dell’edificio, per la realizzazione del centro commerciale, prevede il salvataggio di 5 sale delle attuali 10 situate nel seminterrato (quindi in parte rimarrà al servizio dell’intrattenimento) e saranno preservati, così pare, anche molti decori dell’architettura realizzata nel 1929 in puro stile déco

    Rispondi
  10. Sono molto combattuto, l’Odeon era un cinema stupendo ma peggiorato tantissimo. Lo ricordo con affetto per averci visto Caccia ad ottobre Rosso”, dove sentivi i siluri passarti di fianco. Purtroppo, le ultime gestioni non l’hanno valorizzato, e quando andai a vederci uno 007 recente (Spectre, se ben ricordo) l’audio era talmente penoso e impastato che capii metà dei dialoghi solo quando lo rividi in TV. Uscii da quella proiezone giurando che mai più sarei andato in quel cinema, se non lo avessero rimesso a posto.
    Non è stato fatto, quindi non mi dispiace che chiuda un pessimo cinema.
    Ma mi dispiace che chiuda un cinema, in quella posizione e in quell’edificio, che tanto “sa” di cinema.
    Non capisco tutto questo astio per il Comune di Milano, quel cinema di un privato, che lo ha trascurato, e roa lo chiude perché non gli conviene (anche per colpa sua). Quindi il Comune cosa potrebbe fare? Non autorizzare un cambio d’uso, quindi “o cinema o niente” così resterebbe chiuso e basta? O comprarlo (ma con che soldi?).
    Lo ripeto, mi spiace. Qui vicino ho l’ex-maestono, che per anni si è sperato che riaprisse o diventasse qualcosa “di bello”, e alla fine è diventata una palestra verdaccia e – per me – inutile. Stessa cosa sarà per l’Odeon.
    Finché ci saranno, continuerò ad andare al Colosseo, all’Orfeo, all’Anteo e anche all’Arcadia (che non è vicina, ma vale il viaggio per la qualità della sala). Se chiudesse uno di questi, lo ammetto, mi spiacerebbe di più.

    Rispondi
    • L’Anteo in Piazza XXV Aprile meriterebbe di chiudere e non riaprire più, la mia ultima esperienza lì è stata tragica: sale vecchissime, sedute scomode, addirittura non si possono portare in sala cibi o bevande. E poi si lamentano che la gente non va al cinema.

      Rispondi
  11. lasciando da parte il “cinema si cinema no” e la nostalgia, secondo me è più importante che la riconversione conservi lo stile ed i decori originali. Di edifici che cambiano uso ne abbiamo a bizzeffe e come qualcuno ha detto “gli affitti non si pagano da soli’.
    A chi dice ‘al comune non interessa’ vorrei ricordare che lo deve comprare e mantenere con fondi pubblici, del resto non serve usarli per i servizi sociali. meglio usarli per un cinema non redditizio per farci un centro culturale coi fiocchi ma che va in perdita.
    Volete salvarlo? fate una colletta, rilevatelo e gestitelo voi allora

    Rispondi

Lascia un commento