Milano | Porta Monforte – Corso Indipendenza e il Giardino Italo Pietra

Dopo aver visto la meraviglia ritrovata di Corso Plebisciti che va da Piazzale Dateo sino a piazzale Susa, sistemato a dovere dopo il cantiere M4, proseguiamo il nostro cammino verso il centro città percorrendo il meraviglioso Corso Indipendenza e il suo giardino Italo Pietra, anch’esso interessato da alcuni cantieri M4.

Il giardino, intitolato al comandante partigiano e giornalista Italo Pietra, si trova tra piazza del Risorgimento e piazzale Dateo lungo Corso Indipendenza nel distretto di Porta Monforte. Il filare alberato al centro di Corso Indipendenza nasce con il piano regolatore Beruto (approvato nel 1889), il primo di Milano, secondo il quale la città doveva svilupparsi attraverso moduli di assi stradali intervallati da piazze, giardini e viali alberati di grandi dimensioni.

Il giardino permette di passeggiare tra filari di ippocastani, al centro dei quali vi è una fontana dedicata a Pinocchio opera di Fagioli (1956). La ciclabile che lo costeggia è un rettilineo che quasi senza interruzioni consente di raggiungere l’Idroscalo e il Parco Forlanini passando da Corso Plebisciti e viale Argonne.

Corso Indipendenza è al centro di un quartiere molto elegante e identificativo, unico grande spazio verde della zona, dopo la conclusione dei cantieri per la costruzione della linea blu M4, il giardino è tornato fruibile in tutta la sua lunghezza con la rimozione dei cantieri per la nuova metropolitana e il suo ripristino.

Dobbiamo dire che l’intervento è stato ben svolto e ora il giardino pare più omogeneo, anche perché l’attraversamento stradale che univa via Ciro Menotti a via Goffredo Mameli è stato interrotto e ora il giardino Italo Pietra è stato unito anche in questo tratto, dando continuità al parco.

Unica nota negativa vede protagonista la fontana di pinocchio e il manufatto centralina posta a lato della stessa. La fontana è asciutta (ma che novità!) e sporca, mentre il manufatto (un locale tecnico a casetta) è imbrattato e lercio quando potrebbe essere nascosto da un rampicante, ad esempio.

Qui di seguito alcune foto dall’area resa verde e che prima era solcata dalla strada carrabile. Qualche pianta, aiuole verdi e futuri giochi per i più piccoli (le collinette arancioni lo indicano), ancora da realizzare.

Aree attrezzate e nuovi percorsi dove c’era il cantiere M4.

Ecco l’altra nota negativa, alla quale però non sappiamo dare soluzione, ovvero l’utilizzo (da sempre) dei percorsi ciclabili da parte dei pedoni, come si vede dalle foto a seguire. I percorsi pedonali ci sono, a lato del giardino, ma come sempre la gente non se ne accorge e li percorre senza pensare ad eventuali pericoli a cui può incorrere.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Acquabella, M4, Susa, Argonne, Corso Indipendenza, Piazza Risorgimento, Stazione, Arredo Urbano, Riqualificazione, Viabilità, Viale Argonne, Piazzale Susa,

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

19 commenti su “Milano | Porta Monforte – Corso Indipendenza e il Giardino Italo Pietra”

  1. Bravo UF ma anche in questo articolo nessun accenno alla assente connessione tra le ciclabili di Corso Indipendenza e di Corso Plebisciti, in piazzale Dareo. Ci dobbiamo quindi rassegnare ai lavori non finiti e a considerare le biciclette non il mezzo migliore per spostarsi in città ma delle cosette che se c’è un po’ di spazio facciamo pure una pista ciclabile, che i pedoni percorrono lieti, non capendola proprio. Avanti così facciamoci del male.

    Rispondi
      • Ci mancava il frustrato sempre pronto ad attaccare chi va in bici. Sai perché ti rompono i coglioni in Olanda se vai sul marciapiede con la bici? Perché letteralmente hai tutte le città disegnate per le bici e non per le auto. A Milano, purtroppo, il marciapiede è l’unica soluzione se si vuole sopravvivere.

        Rispondi
        • Rilassati, era una battuta. Il ciclista milanese che invade ogni marciapiede libero e poi si lamenta se trova i pedoni nella ciclabile… E’ surreale. 🙂

          Ma se preferisci te lo dico come direbbero “nelle Grandi Capitali del Nord Europa”: people who live in glass houses shouldn’t throw stones

          Rispondi
          • Ma guarda hai usato un modo di dire in inglese sbagliando. Quale sarebbe la colpa dei ciclisti che usano il marciapiede? Di non volersi ammazzare tra auto buttate in ogni spazio libero? Di non voler rischiare di essere tirati sotto da fenomeni che pensano che le strade cittadine siano la pista dell’’autodromo?
            Ripeto: diamo alternative valide e sicure dopodiché potremo lamentarci di chi va in bici sul marciapiede.

          • Io mica mi lamento dei ciclisti sul marciapiede.
            Dico che i ciclisti che si lamentano dei pedoni sulla ciclabile sono patetici e un po’ ridicoli!!

        • In ogni caso anche a Milano i pedoni non sono felicissimi di avere a che fare con le bici sui marciapiedi.

          E sempre in ogni caso si possono esprimere le proprie opinioni senza insultare chi la pensa diversamente, ma questo per i ciclisti che hanno l’onere di salvare il mondo dai cambiamenti climatici evidentemente non è previsto.

          Rispondi
          • Va beh non sai argomentare e quindi sminuisci gli altri mettendo in bocca parole mai dette (“ ciclisti che hanno l’onere di salvare il mondo dai cambiamenti climatici”)

      • È giusto che il ciclista si lamenti del pedone sulla ciclabile, come è giusto che il pedone si lamenti del ciclista sul marciapiedi. Non ci vedo nulla di ridicolo, ognuno dovrebbe passare al suo posto e non dare fastidio agli altri, ed è giusto farlo notare quando questo non succede.

        Cioè che non è giusto è fare occhio per occhio dente per dente. Tanti ciclisti passano sul marciapiede del pedone? Allora il pedone che fa, passa dalla ciclabile? Ma che senso ha, così non si migliora mai

        Rispondi
    • ma basta guardarsi in giro e si decisamente fa un po’ ridere questo lamentarsi dei pedoni sulla ciclabile, molte sono ciclabile promiscue nulla di strano, e il pedone, come elemento più debole dovrebbe essere sempre rispettato, e lo dico da ciclista incallito contromanotore e marciapiedatore.

      Rispondi
    • I biciclati milanesi infatti sono impossibilitati ad utilizzare la bici al di fuori delle cilcabili, tranne quando si tratta di marciapiedi o strade contromano.
      Infatti usare le strade come fanno tutti i ciclisti normali è divieto assoluto per i biciclati

      Rispondi
  2. Finalmente una ciclabile fatta con cervello. La percorro tutti i giorni e devo dire che i pedoni camminano sempre sulla ciclabile. Mi chiedo cosa non sia chiaro? Ciclabile per le bici e marciapiedi per i pedoni. è un concetto molto semplice.

    Rispondi
  3. Mi sembra che il problema sia ovviamente di progettazione. La pista ciclabile andava o allargata in mezzo per essere, come i via pallavicino misto ciclabile pedoni. Si può condividere lo spazio senza insultarsi.
    Oppure andava messa fuori visto che son i ciclisti che devono andare veloci meglio che stiano fuori dal parco e non dentro a rompere ai pedoni. Comunque il tema è sempre quello le cose vengono usate male perché sono progettate male. Pensare che il problema siano i pedoni vuol dire non avere capito nulla di urbanistica. Mi sembra strano che voi di uf non ci siete arrivati e date colpa ai pedoni che giustamente vogliono godersi il parco da dentro e non nei lati più vicino alle auto. Magari passeggiando con proprio figlio per mano, vorrete fare la passeggiata nel marciapiede esterno o nel centro del parchetto?
    Per il ciclista non cambia molto.
    Provate ad usare il cervello e mettetevi nei panni degli altri.
    E ciclisti smettetela di insultare tutti. Per fortuna che non siamo in Germania altrimenti quando andate contromano e sul marciapiede voglio vedere cosa vi fanno. E poi insultare un pedone in un parco siete malati. Magari una mamma con suo figlio…poveri noi. State a casa se non sapete stare al mondo. Il mondo è bello perché vario e voi lo distruggete pensando di avere sempre ragione perché avete una bicicletta sotto il culo. Detto da un ciclista e pedone.

    Rispondi
  4. Il mio commento di prima sembrava che volessi dire che non era abbastanza larga la pista il problema è stato pensare che fosse sufficiente la larghezza della parte dei pedoni. È troppo stretta.Comuqnue andate a vedervi via pallavicino (nella zona ovest della citta) così avrebbero dovuto realizzarlo misto pedoni ciclisti lontano dalle auto. Quella è la migliore pista ciclabile della città. Protetta lontano dalle auto e doppio senso.

    https://maps.app.goo.gl/dddDG2UobVAdGeX59?g_st=ic

    Le altre costruite negli ultimi anni a senso unico sono usate sempre a doppio senso. Quindi con un evidente errore di progettazione. E alle volte costruite con forza sulla carreggiata quando ci sono marciapiedi in zona non commerciali completamente vuoti senza passi carrabili dove si può fare come in via pallavicino. Se solo si andasse a vedere cosa c’è già prima di inventarsi cose nuove.

    Rispondi
    • Assolutamente. Al centro doveva rimanere pedonale e la ciclabile spostata a lato del marciapiede. Come si fa in tutto il mondo civile. Qui però andavano salvaguardati i parcheggi lato strada…

      Rispondi
  5. Bene., ok e quindi? Che intenzioni avete? Andate a Ripitturare le pareti della centralina dei servizi e andate a pulire la fontana! È inutile se state sempre e solo a lamentarvi, senza mai sporcarvi le manine!

    Rispondi
  6. Peccato che si siano dimenticati dei bambini, i parchi andavano ristrutturati per bene come hanno fatto in via Argonne, si sono limitati a mettere delle sbarre per fare esercizi che in realtà saranno utilizzati dai più grandi, il prato sta già diventando territorio per fare fare i bisogni ai cani, anche se esiste una nuova area fatta apposta per loro proprio di fianco (ovviamente semi vuota). Inoltre, non hanno messo in sicurezza il micro campo da calcetto e non hanno neanche rinnovato la rete del campo da basketball, io sono una vicina con due figli piccoli e abbiamo fatto pure un flashmob il mese scorso con tutti i vicini compressi i bimbi, ma il nostro caro sindaco che abita pure lui in questa zona non si è degnato di darci una soluzione. Devo fare presente che essendo vicini anche all’opera San Francesco i nostri parchi vengono occupati dei senza tetto e per noi mamme e impensabile portare i bambini al parco al mattino presto, perché d’estate tutto quel spazio diventa un dormitorio a cielo aperto.

    Rispondi

Lascia un commento