Milano | Acquabella – Che meraviglia è Corso Plebisciti?

Rimosse anche le ultime cesate di cantiere e cartelli temporanei ed ecco che Corso Plebisciti all’Acquabella, è stato completato, riqualificato e rinato sotto una nuova veste. Dopo la restituzione di piazzale Susa e viale Argonne, dopo l’apertura delle rispettive stazioni nel novembre scorso, ecco ora il turno di Corso Plebisciti e Corso Indipendenza.

Il Corso Plebisciti, che va da piazzale Dateo a piazzale Susa, è dedicato ai plebisciti tenutisi nelle varie regioni d’Italia per costituire una più grande nazione (1300-1870 [Anselmi, 1932]).

Per l’apertura del corso nei primi anni del Novecento – quale proseguimento di corso Indipendenza lungo una parte della Strada provinciale Rivoltana – fu distrutto il complesso delle cascine Acquabella, uno dei piú vasti e caratteristici dell’area agricola milanese, di origine antica (fine 1300/1400). Era costituito da quattro cascine, contraddistinte da numeri romani; la prima a cadere fu l’Acquabella I, che occupava l’area centrale della nuova strada, all’angolo con via Compagnoni: lungo il primo tratto di via Cicognara – si alzavano l’Acquabella (senza numero) e l’Acquabella II, che furono le ultime a scomparire. L’imbocco dell’attuale piazzale Susa era occupato dalla più grande, l’Acquabella IV. All’angolo con viale Piceno fu costruito negli anni Venti l’imponente complesso del Brefotrofio provinciale e R. Scuola di Ostetricia. Durante il fascismo, con delibera del primo dicembre 1939 il corso fu intitolato a Costanzo Ciano «comandante» (1876-1939), morto in quell’anno. Dopo la Liberazione, l’attribuzione fu subito revocata con una delibera del 20 giugno 1945.

Il corso era stato interessato dai cantieri per la costruzione della M4, e dopo alcuni mesi, eccolo riqualificato e riaperto al pubblico passaggio e utilizzo.

Il Corso era occupato dal solito parcheggio selvaggio caotico e che occupava la parte centrale alberata (di seguito alcune foto del 2008 e 2019).

Oggi Corso Plebisciti è diventata una delle strade cittadine forse più belle, sopratutto nel tratto che va dall’incrocio con Via Piolti de’ Bianchi – Via Ceradini a Via Cicognara – Via Compagnoni.

Che dire? La via pare rinata e anzi, migliorata di molto. Più verde, meno auto parcheggiate, alberi rigogliosi, aiuole seminate a prato (come dovrebbero essere sempre, senza cespugli) e sopratutto pista ciclabile già utilizzatissima.

Bella anche la scelta del cordolo alzato per le aiuole che segue andamento ondulato e dove sono state installate le panchine.

Qui il tratto già completato lo scorso novembre in direzione di Piazzale Dateo e relativa stazione passante e M4. In quesot tratto gli alberi sono ancora giovani e l’effetto è sicuramente meno impattante.

Unica nota che ancora non comprendiamo è quella che vede le doppie uscite sia del passante (qui già presenti dal 2002 con l’apertura della stazione FS), sia della nuova stazione M4. Non era possibile utilizzare le prime realizzate senza crearne di nuove?

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

31 commenti su “Milano | Acquabella – Che meraviglia è Corso Plebisciti?”

  1. purtroppo non è un commento da infelice, ma un’attesa … perché Milano ci ha abituato così, vedi P.le Archinto ma ce ne sono altri di esempi

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  2. Davvero bello corso Plebisciti adesso; peccato per quel vaso con pianta secca dimenticato sull’erba appena seminata vicino al chiosco edicola.

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  3. Quanti viali potrebbero rinascere in questo modo se solo rinunciassimo a qualche parcheggio.

    Mi vengono in mente lo squallore di viale Lombardia, dei viali delle regioni, di via Andrea Doria, Tonale ma anche Melchiorre Gioia che di alberi non ne ha nemmeno uno per sbaglio..

    Le auto sono troppe e occupano una marea di spazio aggratis mentre noi paghiamo tutto fino all’ultimo centesimo per ogni cosa in città. Trovo assurdo che il parcheggio sia gratuito, dovrebbe costare come un abbonamento ai mezzi pubblici, così tanto inizierebbero a farsi due conti e disfarsi delle auto in più.

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    • Si certo togliamoli tutti i parcheggi.
      I parcheggi li paghiamo già con le nostre tasse dato che per legge devono esserci, si chiamano opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
      Con quello che costano le auto ormai a Milano ce ne sta una\due massimo per nucleo famigliare a parte i nababbi quindi smettiamola con questa crociata.
      Semmai ci sono tante macchine perchè arrivano da fuori, ergo van completate e aumentate le linee metropolitane anche nell’Hinterland, poi dimunuiranno per forza di cose gli ingressi in città.

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    • Io avrei piuttosto lasciato al centro due corsie per lo scorrimento veloce dei pullman: molto spesso al mattino da via don San Martino/ via Marescalchi a via Larha ci metto anche 35/40 minuti con la 54

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      • La corsia riservata del bus qua non serve a niente, visto che a fine mese apriranno la M4 fino a San Babila, e la 54 sarà limitata a Dateo e nessun bus da Viale Argonne/Marescalchi andrà più in centro (meno la notturna M4).

        Da fine mese con la M4 ci si metterà moooolto meno tempo per fare quella tratta

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  4. No no ferma prima di gridare al miracolo. Avete visto Piazzale Dateo? La connessione tra la ciclabile di Corso Plebisciti e la ciclabile di Corso Indipendenza… non c’è. Si tratta di attraversare la circonvallazione in qualche modo, camuffandosi da pedoni…brutto, incompleto. Ma perchè? E continuando verso l’ idroscalo i 200 metri che superano il Lambro senza ciclabile? Nessun progetto 11 mesi dopo?

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    • L’incrocio di Dateo va sistemato, attraversare in bici in quel modo è un disastro: se vai in direzione centro sei costretto a fare un’improvvisa svolta a 90 gradi per salire sul marciapiede (con i pedoni che giustamente attendono per attraversare), se vai verso Susa invece rischi di essere investito perché devi metterti in mezzo alla strada per beccare l’ingresso della ciclabile (e le auto giustamente non vanno a 15 all’ora). Spero davvero i lavori non siano conclusi in questo modo, qualcuno che progetta è mai salito in bici?

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      • Chi progetta lo fa nel mondo dei rendering dove l’intervento da realizzare è perfetto e sbarluccicoso e tutto intorno il mondo è sfuocato e composto da elementi caricaturali.

        PN, CL, Feltrinelli, Bicocca, ma anche M5 e tram 31, l’intervento di viale Argonne o il ponte a San Cristoforo. Tutti progetti chiusi in sé stessi, perfetti nei rendering ma slegati da tutto ciò che in tali rendering viene lasciato sfuocato.

        Sembra non esistere una direzione comunale che impone ai progettisti una coerenza dei loro progetti con ciò che sta attorno.

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  5. Io mi sono convinto che il comune di Milano non toglierà mai parcheggi, dato che il bilancio comunale è tenuto in piedi proprio dalle multe.

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  6. Ringrazio i progettisti e gli esecutori del corso plebisciti diventato bello e rinfrescante quando saranno cresciuti gli alberi piantati

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  7. Sapendo di ripetermi, mi presento come testimone oculare della ampiezza e dell’aspetto teatrale della cascina Acquabella IV, quella che era là ove oggi è il Carrefour. Anni 1948 / 1950, passeggiate – non sempre graditissime – con mia Madre. Mercoledì prossimo compio 79 anni … Con amicizia, a tutti.
    Fabio Ziccardi

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  8. Il miglioramento c’è, ma l’odio degli architetti per le “semplici” superfici erbose traspare ad ogni metro. Ci voleva poco per ragalarci qualche centinaio di metri quadri di verde in più. E poi, un mistero: anche in Corso Indipendenza hanno rifatto parecchi parcheggi, ma qui di superficie permeabile non si parla: giù asfalto a non finire, proprio nei giorni in cui si parlava della cementificazione della Romagna…

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  9. Bel lavoro, resta sempre il dubbio: alla prossima estate siccitosa, che faranno quelli del comune? Lasceranno seccare gli alberi appena piantati per non “sprecare” l’ acqua di falda presente in abbondanza? Lo capiranno stavolta che salvare gli alberi in una città – e a Milano ancora di più – non è un vezzo ma una necessità primaria per la popolazione e la sua salute?

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  10. Caro lettore, che con gran coraggio, ti firmi “anonimo”, mi spiace veramente tanto per te, che non hai il minimo senso dell’ ironia, che è segno di intelligenza e umanità; di fronte alla clamorosa castroneria di wf, detta proprio al momento perfetto, cosa si doveva dire, che era un gran pirla? Probabilmente tu lo avresti fatto, perche, da come e da quello che scrivi, molto probabilmente pensi di essere l’ unico al mondo che “capisce” qualcosa…(sei forse wf?) e quando non hai argomenti, come in questo caso, passi all’ insulto o alla delegittimazione dell’ interlocutore, tipica tecnica di chi poco sa, ma molto giudica.

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