Nel vasto territorio che fu il Comune autonomo di Baggio sino al 1923 (quest’anno ricorrono i cent’anni dall’annessione) e di conseguenza quello di Sella Nuova, frazione dell’antico paese, nel corso del ‘Novecento sono stati realizzati parecchi quartieri popolari, sopratutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, per far fronte alla sempre più crescente popolazione di Milano.
A tal proposito vi abbiamo già mostrato due grandi quartieri presenti sempre nel territorio di Baggio, come il Quartiere Valsesia e il Quartiere degli Olmi. Ora vi portiamo a scoprire il Quartiere che ruota attorno a via Mar Nero e Via Nikolajevka, trasversali di via delle Forze Armate.
L’insieme abitato è formato da due quartieri distinti, il Quartiere Siqua Due, un complesso di case popolari sito a Ovest, nei pressi della chiesa di San Giovanni Bosco, e il Quartiere Domus Forze Armate a Est di via Mar Nero.
Ci troviamo esattamente tra il famoso Parco delle Cave e il meno noto Parco AIDO che si distende lungo via Viterbo.
Il parco è dedicato all’AIDO, Associazione Italiana Donatori Organi, è un parco adatto ad attività ludiche di bambini e ragazzi grazie ad aeree dedicate al gioco. Chi desidera riposarsi può farlo in una serie di piazzette ombreggiate da frassini, olmi e querce rosse. Sul confine ovest si scorge ancora la quattrocentesca cascina Sella Nuova, un tempo appartenuta ai Torriani e ai Visconti e successivamente dimora estiva della famiglia Archinto. Cascina oggi in forte degrado e in attesa di una riqualificazione ancora da avviare.
La via Mar Nero disegna una grande “elle” e comincia da via delle Forze Armate. Via prettamente residenziale con pochi negozi di vicinato e una grande chiesa, avrebbe bisogno di una grande sistemazione, con, magari, caro sindaco, la piantumazione di alberature su entrambi i lati, come abbiamo illustrato nel fotomontaggio qui di seguito.
Comunque cominciamo il nostro percorso da via Nikolajevka, abbandonando il parco AIDO. Qui si trova il Quartiere Domus Forze Armate, realizzato tra il 1962 e il 1963 in via Nikolajevka e via delle Forze Armate, accanto alla Cascina Sellanuova di proprietà comunale.
Dai civici n. 1, 3 e 5, che occupano completamente il lato est della strada, si entra nei tre lotti su cui sono stati costruiti sei edifici a torre e sette in linea con 530 alloggi così distribuiti: 160 al civico n. 1; 160 al civico n. 3 e 210 al civico n. 5. Le torri sono alte undici piani fuori terra, con il piano terreno a pilastri, porticato e con accesso agli alloggi da un unico corpo scala. Gli edifici in linea sono invece alti sei piani, con distribuzione degli alloggi da cinque e sei corpi scala interni. Complesso tutto sommato decente e immerso nel verde.
Entriamo ora in via Mar Nero (civici 7-23)dove si trovano i palazzi tutti uguali e realizzati dall’Architetto Ettore Nichelli Edifici nel 1968. Al centro dell’isolato si trova la Scuola Elementare Via Forze Armate. GLi edifici sono in fase di riqualificazione. Purtroppo questo complesso è, in rapporto al vicino Quaritere Domus, meno “verdeggiante”, per questo sarebbe gran cosa che il Comune aggiungesse alberi alla via. Stessa tipologia di palazzi la troviamo sul lato pari della via sino alla grande chiesa di quartiere.
Chiesa San Giovanni Bosco 1966-67 Architetto Mario Tedeschi Facciata sculture Carlo Ramous.
Per servire le necessità spirituali del nuovo quartiere residenziale che andava formandosi nell’area di Sellanuova, costruito lungo la strada per Baggio, nel 1965 l’arcivescovo Giovanni Colombo istituì una nuova parrocchia, ricavandone il territorio dalle parrocchie di Sant’Apollinare e della Madonna dei Poveri. La parrocchia venne intitolata a San Giovanni Bosco in onore dello stesso arcivescovo Colombo e della sua investitura cardinalizia avvenuta nello stesso anno.
La costruzione della chiesa, progettata dall’architetto Mario Tedeschi con la collaborazione dell’artista Carlo Ramous, iniziò nell’anno seguente e si concluse nel 1967.
La chiesa, dalle forme essenziali, è posta all’ombra dei grandi e alti edifici residenziali.
La facciata, caratterizzata da una copertura parabolica e da un muro spoglio in cui si apre il portale d’ingresso, è preceduta da due grandi pannelli in calcestruzzo decorati con rilievi astratti disegnati dallo scultore Carlo Ramous.
L’interno, a pianta rettangolare, è luminoso e qualificato dalla copertura stessa, la cui forma suggerisce l’idea di una grande tenda.
Il Quartiere Siqua Due è stato costruito in via Mar Nero n. 6-8 tra il 1964 e il 1965, dando alloggio a 448 famiglie.
Tecnicamente si compone di sei palazzi, due di questi accostati tra loro, ma non in asse, usualmente indicati come unico palazzo; vi è inoltre una centrale termica. Il complesso va così a occupare un lungo lotto di terreno quadrangolare suddiviso in due da una recinzione interna. Il tutto si sviluppa per un’altezza di undici piani, con il piano terreno porticato a pilastri secondo una modalità costruttiva degli anni Sessanta. Sulla strada prospettano i fronti principali di un edificio a “elle” e di un corpo di fabbrica lineare affiancato al precedente, ma leggermente arretrato. Nella scheda “DC 11 – Settore ERP” troviamo scritto: «I 4 fabbricati costituenti il quartiere appartengono alla tipologia in linea pluripiano con piano pilotis e riportano i criteri tipici architettonici degli anni ’60». Agli inizi del XXI secolo gli edifici sono stati oggetto di manutenzione straordinaria. In particolare sono stati effettuati interventi sulle facciate dotandole di cappotto isolante, sostituiti i serramenti, rifatte le coperture; gli impianti elettrici e antincendio sono stati inoltre adeguati alle normative.
Davanti alla chiesa si trova una piazzetta alberata e usata come parcheggio. Un po’ buttata lì.
Tra tutti questi anonimi edifici per abitazioni, possiamo annotare come particolarità architettonica, anche questi due edifici di via Mar Nero 3 e 5 realizzati negli anni Sessanta dall’ingegnere Mariano Bernardi. Di particolare interesse troviamo i balconcini che son ricavati sfondando il muro di facciata e ruotati di 90 gradi rispetto al palazzo, dando movimento particolare ai due palazzi. Nel civico 3 al piano terra troviamo un portico con finestre per appartamenti, mentre nel secondo, al civico 5, troviamo alcuni negozi e spazi comemriciali.
Anche qui la via potrebbe ospitare alberature.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi
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