E’ stato inaugurato qualche settimana fa il nuovo progetto “green” e super tecnologico che sorge in Via Ernesto Lugaro, nel quartiere di San Salvario a Torino. Si tratta di un’area complessiva di quasi 3.000 mq che ha richiesto quasi 4 anni per la realizzazione con un costo complessivo di 13 milioni di euro. Il progetto è stato voluto e commissionato dal Gruppo Iren con il fine di aumentare capacità ed efficienza della rete di teleriscaldamento nella città di Torino.
Infatti il nuovo complesso è stato ribattezzato The Heat Garden – il giardino del calore, volendo tradurre – ed ospiterà una centrale di teleriscaldamento, dotata di tre accumulatori con capacità di 2.500 mc, una stazione di pompaggio e ri-pompaggio, ed una serie di strutture accessorie e complementari all’Impianto. La struttura, unica nel suo genere, sia per dimensioni che per caratteristiche tecniche ed estetiche, sarà in grado di distribuire 2,2 milioni di mc di acqua calda in più, che andrà a servire una significativa area del quartiere di San Salvario per una stima di circa 8.000 famiglie divise in 500 stabili.
La progettazione è stata affidata all’Architetto Luciano Pia – l’artista che ha realizzato, tra le altre cose, Casa Hollywood e Condominio 25 Verde (conosciuto anche come Bosco Orizzontale, che ricorda molto The Heat Garden) – è tra i più creativi e visionari di Torino e d’Italia, ed infatti è stato in grado di trasformare un impianto industriale in un giardino pensile. L’architetto ha previsto di circondare i tre silos in acciaio, alti quasi 30 m, di piante ed alberi, nonché un intricato sistema di passerelle e terrazzi che ne rendono interessante anche la manutenzione.
Sono 11 mila gli alberi, gli arbusti e le piante principalmente del Piemonte – tra cui platani, olmi e pioppi – che rendono completamente invisibili le strutture dell’impianto e che ben si sposano con le parti in carpenteria metallica realizzate interamente in acciaio corten e legno, con il risultato di creare un vero giardino pensile in pieno centro città, dotato di terrazzi e passerelle distribuiti su una superficie di 2.500 mq. All’interno si trova anche una serra bioclimatica dedicata alla coltura delle fragole.
Il Progetto è “green” in tutti i sensi: sia per la presenza di verde vegetale, sia per l’alto carattere di ecosostenibilità: il centro di accumulo, infatti, grazie ai giardini, alla capacità di stoccaggio termico e alle numerose fonti di energia rinnovabile, sarà in grado di generare un risparmio di CO2 pari a 25 tonnellate all’anno. Le piante, invece, contribuiranno a migliorare il microclima della zona, nonché a ripulire l’aria ed immettere ossigeno nell’atmosfera.
The Heat Garden, inoltre, non sarà solo una centrale tecnologica, ma anche un luogo aperto al pubblico: l’interno, infatti, è interamente visitabile, con i suoi percorsi seminati di ponticelli e passerelle in mezzo al bosco urbano che si estende dal livello strada fino ad un’altezza massima di 23 m. Inoltre, grazie ad un’aula didattica costruita ad hoc, con una capienza di circa 60 posti, l’Impianto potrà ospitare scolaresche, studenti e cittadini che potranno assistere ad eventi, concerti e meeting.
Da qualche mese, dunque, Torino possiede un nuovo progetto – grazie anche alla partecipazione della Città di Torino – che coniuga elementi industriali, urbanistica e design, la cui realizzazione ha richiesto quasi 4 anni – rallentata, ma non bloccata, dal covid – e che ha visto impegnati fino ad 80 operai di diverse imprese, che nonostante le difficoltà e l’alta componente tecnologica del sito, hanno potuto realizzare una struttura unica nel suo genere su tutto il territorio italiano, che consentirà a Torino di potenziare l’esistente rete di teleriscaldamento e confermare il primato nazionale di prima città “teleriscaldata” d’Italia.
Committente: Gruppo Iren + Città di Torino
Progettazione: Architetto Luciano Pia (Torino)
Render e Immagini: Architetto Luciano Pia
Foto area: Francesco Gullace + Gruppo Iren
con 11000 piante ed arbusti sembra un palazzo abbandonato da centinaia di anni