Milano | Isola – Palazzo Sistema, terza sede della Regione: nuovi rendering

Nel 2022 è stato presentato il nuovo complesso per uffici a servizio del governo regionale: Palazzo Sistema.

Si tratta di un edificio per uffici progettato da Park Associati che sostituirà il complesso di edifici sempre per uffici compreso tra le vie Pola, Taramelli, Abbadesse e Rosellini all’Isola, realizzati nel 1968 e nel 1971 su progetto del team formato da Marco Zanuso e Barbiano di Belgioioso per la sede di Montefibre-Montedison. Complesso passato successivamente alla Regione Lombardia, che ormai lo occupa da anni (immagini a fine articolo).

Il complesso architettonico nasce da una dimensione urbana orizzontale e culmina con una torre di 26 piani (122 metri) verso via Rosellini. La verticalità è enfatizzata da una spina dorsale costituita da terrazze verdi a doppia e tripla altezza, riconoscibile dall’esterno grazie a specchiature modulari di vetro fotovoltaico, che si sfoga in un grande tetto giardino pensile sulla copertura del corpo basso. Il continuo rapporto con la natura genera un edificio biofilo dove un’architettura sostenibile e la qualità degli spazi interni favoriscono il benessere della persona. 

Il palazzo non sarà solamente circondato da un giardino pubblico accessibile dalla cittadinanza, ma avrà giardini pensili e terrazze sempre verdi a disposizione dei dipendenti.

Il verde è protagonista grazie al grande parco pubblico che diventa elemento di ricucitura urbana, valorizzando il rapporto con la città giardino su via Taramelli. Progettato secondo i principi del Dry Garden, il giardino è autosufficiente e richiederà bassa manutenzione. Avvallamenti nel terreno permettono la raccolta di acque piovane che vengono successivamente drenate lentamente, favorendo la mitigazione climatica. Il parco è pensato per essere aperto alla comunità, a servizio dei fruitori della nuova sede di Regione Lombardia e di tutto il quartiere. 

La torre avrà un’altezza di 122,50 m per 26 piani totali, mentre gli altri edifici avranno un’altezza di circa 30,30 m per 5 piani. La torre, nell’angolo tra la facciata Sud e quella Ovest, ospiterà terrazzi coperti, vetrati e ventilati naturalmente, ad ogni piano. Sui tetti degli edifici, inoltre, è prevista una copertura fotovoltaica. Nel giardino, la cui superficie è posta in leggera sopraelevazione rispetto al piano stradale, è previsto uno ‘specchio d’acqua piovana’ che filtrerà le precipitazioni in una sottostante vasca di raccolta delle acque meteoriche, che poi verranno riutilizzate per l’irrigazione. Dal lato di via Taramelli un piccolo edificio che ospita delle sale congressi avrà la copertura a verde in continuità con l’area del giardino (in maniera non tanto dissimile da quanto realizzato alle ex Varesine). Vi sarà anche, ai piedi della torre, al primo piano in connessione con uno dei corpi bassi, un giardino d’inverno, così come anche negli spazi a doppia altezza prima della copertura del grattacielo sono previsti giardini pensili.

Come è stato già riferito il progetto prevede due fasi esecutive che saranno suddivise in “Ambito A e B”.

– Ambito A – sub Lotto di Palazzo Sistema – area di intervento: corrisponde all’area attualmente occupata dall’edificio con accesso principale su via Pola 12/14 e accessi su via Taramelli 12 e Rosellini 17. In tale sarà realizzato il nuovo Palazzo Sistema, compresa la torre di 122 metri.

– Ambito B – Sub-lotto Taramelli 26: corrisponde all’area attualmente occupata dall’edificio con accesso principale su via Taramelli 26. Tale immobile (compresi gli interrati) dovrà essere mantenuto in funzione per tutta la durata dei lavori fino all’insediamento degli enti nel nuovo Palazzo Sistema e costituisce preciso vincolo nell’ambito della presente procedura

Palazzo Sistema 

  • Via Pola 14, Milano 
  • Cliente: ARIA – Regione Lombardia 
  • Tipologia: edificio per uffici, masterplan, parco 
  • Anno: Concorso 2022 
  • Area: 55.000 mq edificio + 14.000 mq parco 

Team 

  • Progetto architettonico e del paesaggio: Park Associati 
  • Michele Rossi, Filippo Pagliani (Founding Partners) 
  • Elisa Taddei (Associato), Davide Cazzaniga (Project Leader), Marianna Merisi (Landscape Director), Caterina Aquili, Giulia Bartoli, Gaia Calegari, Antonio Cavallo, Giorgia Dal Bianco, Ana Hebborn, Daniele Ferrari, Marinella Ferrari, Andrea Manfredini, Emanuele Moro, Irene Ricciardi, Giulia Tamburini, Simone Tolosano, Stefano Venegoni. 
  • Progetto Impianti: ESA Engineering 
  • Progetto Strutture: Redesco Progetti 
  • Consulenza tecnica, geologia, bonifiche, invarianza idraulica: Pro Iter Group 

Qui di seguito l’edificio attuale.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Park Associati

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

33 commenti su “Milano | Isola – Palazzo Sistema, terza sede della Regione: nuovi rendering”

  1. Ricordo che nel bando è stato richiesto, un nuovo palazzo iconico nel suo design.

    Qualcosa che lo riconosci per la sua forma o dettaglio unico. Come il Burj Khalifa per esempio.

    Quindi perché è stato scelto questo progetto?
    Possibile che gli architetti italiani non riescono a progettare oltre i soliti parallelepipedi noiosi ?

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    • Non ci sono soldi in Italia per costruire il Burj Khalifa, nemmeno una sua versione mini.

      Il gracielo Unipol insegna…

      Forse se la smettessimo di giocare a chi ce l’ha più lungo riusciremmo a costruire edifici più piccoli e semplici ma anche più belli

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    • Senza spingersi al Burj Khalifa, il bando è stato vinto da uno studio di architettura che si vanta di essere anti-iconico (qualsiasi cosa significhi, per me sono semplicemente noiosi)

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    • La regione ha un sacco di dipendenti (anche se meno di tutte le altre regioni d’Italia in rapporto alla popolazione)

      Ha una sede in centro a Milano (questa), che demolisce e ricostruisce più moderna ed efficiente.

      L’avesse venduta per fare cassa era peggio.

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    • La Lombardia ha più popolazione dell’Austria o della Svizzera. Potrebbe tranquillamente essere un piccolo Stato europeo Indipendente. Ha le strutture che servono di conseguenza.

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      • Il problema è che la Lombardia potrebbe ma NON E’ uno stato europeo indipendente, per volontà deliberata degli stessi abitanti, a cui piace questa realtà autodistruttiva. Le attuali strutture elefantiache della regione Lombardia non servono a nulla per quanto riguarda gli interessi dei Lombardi, basti pensare a come viaggiano i pendolari, servono solo come stipendificio. La Lega è un partito che ha sempre dimostrato molto disinteresse (usando un eufesmismo…) verso la categoria dei dipendenti pubblici e delle istituzioni centraliste, salvo quando, con grande ipocrisia, fanno a loro comodo ..allora si possono moltiplicare le province (Monza e Brianza) o costruire l’ ennesimo palazzone.

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    • Un ulteriore sfregio a Milano con una colata di nuovo cemento. Attualmente i palazzi di Aria sono usati da pochissimo personale. Invece di fare un bel bosco di alberi veri useranno il suolo per una robaccia inutile di cui Milano è già piena.

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    • L’operazione ha un costo a bando di 128 milioni di euro e alla fine la Regione si ritrova con un edificio nuovo, in centro con alto valore patrimoniale.

      Se si pensa che il Comune ha speso 70 milioni per portare parte degli uffici al Corvetto, l’operazione ci sta – nel senso che in periodo di vacche magre ci sarà un asset patrimoniale di grande valore da vendere se servisse.
      Detto in altre parole, non sono soldi buttati credo.

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    • La regione ha tantissimi dipendenti, altrimenti come farebbe a garantirsi un bel bacino elettorale tra dipendenti amici e parenti dei dipendenti?

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  2. Le regioni sono solo una distorsione costituzionale costruita per favorire clientelarismi. Poi hanno cercata di farcirla con spiriti identitari spesso privi di identità storica.
    Con le nostre tasse ci demoliscono una dignitosa sede per spendere decine di milioni in un nuovo inutile rettangolo di vetro.
    Dopo il palaformigoni l’Italia è piena di sfavillanti sedi regionali atte ad ospitare funzioni che già esistevano ma aggiungendo più dirigenti

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    • Distorsione proprio no, sono previste fin dalla prima stesura.

      Se sono state attuate solo nel 1970 è perché la DC aveva paura che molte sarebbero andate al PCI (cosa che poi puntualmente successe).

      Quanto agli “spiriti identitari privi di identità storica”, prova a dirlo ai veneti per esempio (mille anni da repubblica indipendente e solo poco più di 160 come parte dell’Italia) e vedi dove ti mandano. O ai siciliani o ai sardi o ai trentini o ai friulani o ai toscani. E in generale è ben noto che l’italiano medio quando pensa alla “patria” pensa al paesello natìo più che alla nazione.

      Non a caso in italiano la stessa parola, paese, significa sia piccola città sia nazione.

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    • La devastazione urbanistica pubblica e soprattutto privata è conseguenza di una sciagurata legge regionale emanata durante la reggenza del galeotto ciellino.

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    • Eh sì….ma si parla di tutto, ad eccezione di architettura. Urbanistica poi è anche più difficile. Forse ci vorrebbe un po’ più di competenza al posto del solito mi piace non mi piace. Se si vuole costruire un edificio che lasci il segno si fa un concorso aperto ai più importanti studi del mondo e state tranquilli che qualcosa di positivo verrà fuori. Se ci si limita al clientelismo di casa nostro il prodotto è questo. Da quanto qualcuno scrive sembra che Milano sia la città dei grattacieli, in realtà si possono contare sulle dita di una mano.

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  3. La regione ha un’infinità di spazi liberi. Il Pirellone è mezzo vuoto. Non vedo la necessità di questo nuovo edificio, specie nel momento in cui la sanità, che occupa 3/4 del bilancio regionale, è in caduta libera.

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  4. Di fronte a spese molto ingenti con denaro pubblico e con funzioni pubbliche, chiederei di avere una chiara analisi dei benefici a parte donare alla collettività un giardinetto di scarse dimensioni (nonostante sia sviluppato con il principio del Dry Garden e altre amenità…)

    Quanti soldoni si risparmieranno dando a queste funzioni regionali una casa più prestigiosa, in manutenzione e condizione dei nuovi uffici? Che riduzione di emissioni si otterrà con un edificio costruito con standard contemporanei? Che benefici in termini di miglioramento dei servizi per i cittadini si possono aspettare come conseguenza di questa operazione?

    E queste informazioni, in forma credibile e non gonfiata in modo ridicolo come spesso le analisi cost/benefici risultano essere, dovrebbero essere rese pubbliche per giustificare un esborso così significativo. Altrimenti trattasi di vanity project di qualche politico o di opachi giri di affari per costruttori ben connessi. E i 128 milioni I potrebbero avere destinazione più utile, che so?, miglioramento di decine di appartamenti di edilizia popolare

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  5. Un bellissimo progetto e speriamo in altri di simili entro i prossimi 15/20 anni a Milano !! Una boccata di aria fresca per la città con spazi aperti piante e piccoli parchi !! E chi con Astio parla di colate di cemento o uffici vuoti non capisce nulla né di architettura e di come funziona la città di Milano e ama soltanto disinformare perché gli uffici di Milano sono tutti pieni di persone che lavorano e vivono e la stessa cosa vale per CityLife e Porta Nuova e chi parla di uffici e palazzi perennemente vuoti divulga menzogne sapendo di mentire !!

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  6. Progetti così brutti all’estero non se ne vedono . Solo Milano ha questo orgoglio incomprensibile per progetti già vecchi sulla carta . Semplicemente da poveracci . In tutti i sensi . Per l’orgoglio fuori luogo e per il livello di architettura che stiamo realizzando da Expo a oggi . Da nascondersi. Certo le sfighe e le congiunture non colpiscono solo l’Italia . Non attacchiamoci al covid ; alla guerra , alla crisi economica. Balle ! Il secondo dopoguerra insegna che le risorse a mancare sono quelle di tipo umano, non economico.

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  7. Milano è sotto attacco, roba da Mani sulla Città, e qui vedl i soliti conformisti pronti a dire che la cacca è buona. Se questi servi, e mi spiace offendere i servi, avessero un po’ di nozione urbanistica ( ma qui i cosiddetti architetti amano costruire solo il dildo in vetrocemento) dovrebbero aver capito che questo ennesimo progetto non serve ad abbellire Milano, ma a renderla una volgare Shanghai senza storia, non acaso qui la Cina oramai comanda, visto che il cognome Hu è ormai il primo in Città. I nostri figli ci chiederanno del perché nn ci siamo opposti a questi obbrobi spacciati per ecologic, ma sono solo marchette a chi deve ripulire denaro aporco. L’isola ai tempi della follia del Boom, forse addirittura ai tempi del Duce, doveva essere spazzata via da un polo del Terziario, come si amava definirlo allora. Di fatto quel progetto lo stanno riproponendo di straforo, con tutti i lecchini architetti pronti a difenderlo.

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    • Beh, da come scrivi sono certo che tu di “nozione urbanistica” ne hai a strafottere, anzi, probabilmente sei laureato in Nozione Urbanistica come attestano perle quali “se dovrebbero aver capito” e gli “obbrobi”.

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      • O scemo non far finta di non aver letto “se avessero… dovrebbero” .
        Che pena questi poveracci senza argomenti che replicano a ragionamenti condivisibili o meno solo per dare sfogo alle loro frustrazioni.

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  8. Scusa io non so dove vivete ma sarebbe meglio che ci sviluppassimo come le città americane piene di grattacieli da uffici io non capisco come mai volete rimanere ancora così indietro il dominio di un posto ma anche i soldi li fanno i grattacieli ed è brutto vedere che in una metropoli come Milano non ci siano questi colossi

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  9. Cesar Pelli diceva che il grattacielo è quello che appartiene al quel periodo architettonico, che lui stesso definisce romantico, ossia quel periodo in cui i progettisti si sbizzarrivano ad assecondare le richieste di committenti estremamente ricchi, che si sfidavano per mostrare il loro potere economico, e lo facevano commissionando costruzioni che penetrassero il cielo. Tante di quelle costruzioni sono comparse come magiche creature in una città dove l’economia galoppava ( e continua agaloppare), come mai era successo prima! Siamo a NEW YORK. Tante di queste icone, sono diventate miti, per la loro grandiosità e maestosità, ma soprattutto per la loro forma, che doveva includere tre elementi: Un basamento, un fusto e soprattutto un BEL CORONAMENTO, che enfatizzasse lo slancio verticale tanto da far nascere il termine SKYSCRAPERS!!!!! Tutti gli altri sono edifici alti! Milano come ben sappiamo non è NY, sia per la conformazione geofisica sia per la sua economia , sia per le sue figure politiche e sia per la nozione estetica proposta dagli architetti ( spesse volte torturati da risultati estetici condizionati da situazioni economiche, ma peggio, da una preponderante presenza di persone senza alcuna cultura estetica, che esercita potere nella giunta regionale e che avalla la scelta di opere che dovrebbero essere cestinate). Insomma Milano vuole essere come NY, senza saper pronunciare l’americano e senza avere alcuna idea di quanto essere patetici, induce ad essere ancora più provinciali e sbiaditi.

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  10. A mio parere non si tiene conto dell’enorme impatto ambientale fra abbattimento dell’edificio esistenze, costruito nel 1970 circa, e la costruzione del nuovo. Nessuno dichiara qual’è il footprint dell’operazione. E’ mai possibile che la Regione Lombardia non possa utilizzare l’esistente, magari prevedendo un minimo di ristrutturazione degli interni. Dal punto di vista architettonico il nuovo edificio è abbastanza insignificante e il verde dei tetti è la solita mistificazione, mentre il verde “regalato” al pubblico è ridicolo.

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