Milano | Loreto – Il cantiere per LOC slitta dopo le festività

Ricorderete il progetto di LOC – LORETO OPEN COMMUNITY, quello proposto da Nhood che vede la rigenerazione urbana di Piazzale Loreto a Milano. Un progetto ambizioso che sconvolgerà non poco il quartiere che ruota attorno a Loreto e parte di Corso Buenos Aires, per via delle feste sarà spostato dopo le festività di fine anno, accontentando i commercianti della zona. Intervento che si sarebbe sommato ad un altro progetto, altrettanto importante e impattante che vede l’allargamento dei marciapiedi di Corso Buenos Aires, il principe del commercio in città.

Infatti in questi giorni è stata diffusa la notizia che vede l’avvio del cantiere, previsto in questi giorni di fine anno, slittare a gennaio con il progetto del piazzale, mentre dalla prossima primavera comincerà il restante allargamento dei marciapiedi di Corso Buenos Aires. Questo a quanto pare, per salvare il commercio e lo shopping natalizio imminente.

I commercianti della zona, temendo il sovrapporsi dei due cantieri, si sono subito mobilitati cercando col Comune, un accordo.

Come ha più volte detto e ribadito il segretario di Confcommercio Milano, Marco Barbieri, la questione per ora salverà questo natale, ma dal prossimo anno la zona dovrà far fronte a due cantieri stradali non indifferenti che bloccheranno il traffico di Corso Buenos Aires, già in fermento e messo sotto stress per le piste ciclabili appena realizzate.

Corso Buenos Aires-piazzale Loreto sono un insieme molto problematico, in quanto zona altamente densificata con funzioni miste tra commercio, residenziale e uffici, e che è percorsa da migliaia di persone ogni giorno, migliaia di automobili e ora anche da migliaia di biciclette.

Risolto per il momento il problema del piazzale, ecco alcune idee per l’altro incubo di Corso Buenos Aires, ovvero il progetto per allargare i marciapiedi e riqualificarli.

La soluzione al momento, proposta dal Comune, per il cantiere dell’allargamento dei marciapiedi potrebbe essere quella di interventi realizzati a piccole porzioni, così da creare meno disagio possibile lungo l’intera strada.

Ma sul corso aleggia anche, da alcuni anni a dire il vero, la proposta di una sua chiusura definitiva al traffico. Il Municipio 3 infatti, pare abbia proprio intenzione di sperimentare la sua chiusura alle auto per qualche mese o settimane. Sperimentazione che potrebbe trasformarsi, se risultasse possibile, in definitiva.

Qui di seguito un po’ di immagini del progetto che a questo punto comincerà dopo l’epifinia.

Il progetto vede la trasformazione dl piazzale circolare in una piazza in parte pedonale, occupata da piccole strutture e nuove alberature.

L’intervento per il progetto LOC è senza alcun dubbio molto delicato che andrà ad intervenire in un piazzale tra i più nevralgici di Milano e che dovrà per forza, essere completato entro il fatidico 2026 (forse siamo già in ritardo).

I NUMERI

Piazzale Loreto Oggi

  • 17.500 mq la superficie attuale di Piazzale Loreto 
  • 41% (7.259 mq) oggi ad utilizzo non carrabile
  • 4.775 mq sono aiuole e cespugli inutilizzabili dai cittadini
  • 2.484 mq per la mobilità dolce

LORETO OPEN COMMUNITY

  • 12.118 mq di superficie non carrabile come spazio ciclo-pedonale (+69%) 
  • 5.382 mq viabilità carrabile (31%).
  • 1.107 mq nuova superficie ciclabile
  • 65 posti auto eliminati
  • 40 posti per biciclette 
  • 13 posti di ricarica elettrica.  
  • 500 nuovi alberi  
  • 4.250 mq superficie piantumata 
  • 4.745 mq di pannelli fotovoltaici
  • 35% la riduzione di CO2 complessiva nell’area8.411 mq di SL in aggiunta alla superficie esistente di Via Porpora di 2.860 mq

Referenze immagini: Nhood; Duepiedisbagliati

Loreto, piazzale Loreto, viale Monza, Via Padova, Via Andrea Costa, Viale Abruzzi, Via Porpora, Corso Buenos Aires, viale Brianza, Ceetrus Nhood, LOC – LORETO OPEN COMMUNITY, Reinventing Cities

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

38 commenti su “Milano | Loreto – Il cantiere per LOC slitta dopo le festività”

  1. Il grande sospetto è che in una piazza iconica e simbolica come piazzale Loreto – oggi certamente in stato pietoso – venga fuori una mezza schifezza…

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  2. I commercianti si rendono conto che sul loro Corso NON si cammina? I marciapiedi sono troppo stretti e in certe fasce orarie e nei weekend è un ammasso di pedoni che si scontra rendendo la passeggiata sul corso una pena.

    La pista ciclabile ha migliorato tantissimo l’aspetto di Buenos Aires, le auto non sono più parcheggiate ovunque ed è tutto più bello ma i marciapiedi restano stretti,vanno allargati velocemente, non a pezzettini.

    Io personalmente sono poi molto ottimista sul nuovo piazzale Loreto, sarà una mezza rivoluzione per tutta la zona, con un accesso molto bello alle metropolitane. E sia mai che un po’ di gente in più scelga di muoversi in modo più moderno, lasciando la macchina a casa.

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    • Ma quali begli accesso alle metropolitane, sarà’ un altro covo di degrado soprattutto in orari non di punta;
      Il traffico sarà’ ingestibile su due direttrici di ingresso alla città molto importanti;
      Progetti che lasciano la soddisfazione solo a finte archi star ovviamente strapagate con soldi pubblici… e amici del Sindaco…

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      • Ma covo di degrado ad ogni ore del giorno e della notte direi, via Padova è lì figurati le fauna di maranza e di risorse boldriniane che ci pagheranno le pensioni.

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      • La quantità di luoghi comuni, pure mal espressi, in questo pensiero è disarmante.
        Il degrado c’è, attualmente. Ed è un dato di fatto. Una zona semi-centrale come Piazzale Loreto merita una riqualificazione, non solo estetica, ma anche sociale. Solo intervenendo, in modo radicale, si può tentare un cambiamento.
        Il traffico è ingestibile, questo non significa – in alcun modo – che non vada ripensato il modello di locomozione del cittadino. Se una cosa non funziona, o è colpa dell’infrastruttura o dell’utente. Spesso, però, con l’evoluzione dei bisogno bisogna far evolvere il comportamento. Milano ha un’infrastruttura alternativa alla locomozione privata, che la si usi. Benefici per tutti, innegabili (basti guardare ai modelli delle città più evolute delle nostre, e non alle capitali indiane e tailandesi!).
        Le archi-star (che ormai, su questo sito è una parola utilizzata tanto per riempire caratteri in battitura) lavorano per creare progetti architettonici, che come ogni cosa piacciono o non piacciono. Si, vanno pagati con i soldi pubblici perchè lavorano ad opere pubbliche. Secondo la sua teoria, allora, tiriamo una bella fascia di catrame, economica e minimalista. Si risparmia e ci stan su un sacco di auto.

        Bellissima prospettiva, soprattutto prospettica in funzione di un miglioramento della città, la sua.

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  3. Spero venga cancellato il progetto, e smettiamola di chiamarla piazza è un nuovo isolato commerciale con 3 edifici e uno slargo al centro, ma da qualunque via tu arriverai non vedrai mai più una piazza in quel luogo, un po’ come piazza Trento l’altra non piazza di Milano.
    Poi se a voi piace farvi prendere per il naso e credere che li vengano piantati alberi come nei render, con un’altezza superiore ai 20 metri, sono felice che voi crediate anche a babbo natale.

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    • Io non vedo una piazza neppure ora. Loreto è un incrocio tra una rotatoria e uno svincolo della tangenziale… e siamo più vicini al Duomo che alla tangenziale!

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      • Ma potrebbe esserci. Guardare Place de la Republique a Parigi.

        Son totalmente d’accordo con Luca.
        Uno spazio pubblico venduto ai privati.
        L’ennesimo.

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    • Ma è un progetto bellissimo, collega Viale Monza e via Padova con Buenos Aires, rende pedonale un gran pezzo del piazzale e crea un ingresso importante alle due metro.
      Progetto coraggioso che porterà valore e risolverà lo schifo di incrocio autostradale che c’è ora.

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  4. La foresta, al massimo se riusciranno a finirla per il 2026 metteranno delle piccole aiuole oppure nemmeno quelle…una degli interventi più distruttivi di milano e meno utili una zona invivibile. Se io abitassi li avrei già venduto e sarei scappato. Troppo casino e nessuna vera realtà di vicinato. Nelle vie limitrofe si ma il corso è davvero degno di una città internazionale, cioè senza anima e senza persone.

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  5. Solo un commerciante o un cretino potrebbe essere contrario ad una ristrutturazione di un non-luogo come questo. Poi, se sarà un bel intervento o una ennesima occasione sprecata, solo dopo si capirà.

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    • Ma si tanto i soldi che si buttano via mica sono i nostri.
      Le cose o si fanno bene o non si fanno, le cose fatte male sono uno spreco di soldi, non solo occasioni sprecate

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    • Nessuno ha detto che ora sia bella, ma utilizzare milioni di euro pubblici per regalarli ai palazzinari é il solito metodo tangentaro milanese.
      Ci voleva tanto a mantenere il progetto come una piazza? Si potevano benissimo mantenere le strutture commerciali progettate senza doverle innalzare di 6 metri fuori strada, si sarebbe così creata una piazza su due livelli, un livello strada a verde e una sotterrane di accesso alla metro. Invece si è guardato ai metri cubi commerciali, e si è creata una cortina di edifici che chiudono viale Monza via porpora e corso Buenos Aires, la piazza di prima non esisterà più.
      Poi se viviamo in una società decadente dove il massimo dell’orgasmo è il solo vedere delle ruspe al lavoro all’inno del meglio di niente, bene siamo messi molto male, io sarò di un altro pianeta se sono dell’idea che un lavoro o lo si fa bene o meglio non farlo.

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  6. Chiudere via Padova lasciandola solo pedonale e’ come creare un “fortino” per la criminalità, ma questo non interessa agli amministratori “architetti” amanti dei rendering e dell’effetto wow..

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  7. Innanzitutto la piazza in questione E’ ICONICA, perchè è un luogo simbolo della Resistenza; Quasimodo ha anche dedicato una sua famosa poesia ai martiri di Piazzale Loreto.
    Detto questo, è anche vero che come piazza, di per se, molto non vale, di questo ce ne possiamo rendere conto tutti, facilmente…
    Però – ed un bel però – Milano ha già ampi spazi verdi, non recintati, simili a questo progetto e ante litteram : ad esempio il noto e storico “monte Merlo”, con tanto di scalinate e fontanelle…un giardino che nessuno conosce perchè è diventato la dimora fissa di immigrati vari che lì vivono, mangiano e dormono e fanno altre cose; oppure viale Lazio, con i suoi stupendi tigli: anche lì, plurilocali con giardino senza spese condominiali e ci hanno messo pure un bel cesso pubblico, tanto per rendere ” bella” Milano nelle poche vie dove è bella.

    Dunque, ancora spenderanno i nostri soldi e poi avremo l’ ennesimo “camping” stile piazza della stazione centrale? Avremo sulle “scalinate” i soliti ritrovi di gozzovigliatori e montagne di mozzicone e lattine? Bello fare i rendering, amministrare bene una metropoli è un lavoro diverso però.

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  8. Mi piacerebbe capire quale tipologia di analisi abbiano mai fatto sui flussi di traffico che non potranno che peggiorare se non arrivare alla paralisi.

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    • Fatevi una ragione che gli spostamenti in auto dovranno diminuire, mentre dovranno aumentare gli spostamenti con altri mezzi.
      Ci sarà più traffico per un po’, poi più gente sceglierà di muoversi in modo diverso, funziona così. Dobbiamo tutti renderci conto che più auto ci sono in giro più è bassa la qualità della vita in città.

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      • “ma la mia libertà gne gne” e invece le nuove generazioni la libertà la sognano per l’incuria delle generazioni precedenti.
        abbasso le auto!

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