Milano | Greco – Il Borgo Cascina Conti: completato

Finalmente possiamo dire che il Borgo di Cascina Conti è stato completato. Si tratta del complesso residenziale composto da edifici antichi recuperati e da nuove costruzioni, sito nel distretto di Greco nell’area compresa tra la chiesa di San Martino e il rilievo ferroviario.

Il complesso residenziale costruito attorno alla vecchia Cascina Conti venne presentato nel 2014, per rimanersene sulla carta sino al 2017, anno dei primi veri interventi. Nel 2021 la prima parte, quella posta a sud, è stata completata e consegnata, compreso il restauro della vecchia cascina. Mentre nel 2022 sono partiti i lavori per la costruzione del secondo lotto.

Il progetto, dello studio Andrea Borri Architetti, ha visto la costruzione di un complesso composto da tre palazzine di tre e due piani con piantina a U con corte interna, che si sono affiancate alla struttura antica della vecchia cascina la quale è stata mirabilmente restaurata. L’ultimo intervento è stato il ripristino e la riqualificazione della piccola via Conti che si unisce a via Finzi che conduce sino a viale Monza all’altezza di Gorla e costeggiando un tratto della Martesana.

La vecchia cascina che prende il nome da via Carlo Conti (che non è il noto personaggio TV ma un compositore -1796, 1868), la strada in cui è situata, in origine veniva chiamata “Curt Granda” ( Corte grande)  o “Curt di Purés” (Corte dei Pulici, cioè il nome della famiglia che abitava nella cascina). Alcuni edifici risalgono addirittura al XIII-XV secolo e sono le più antiche testimonianze dell’origine rurale di Greco ancora presenti.

La cascina Conti aveva la tipica struttura delle cascine lombarde: al centro vi era un’ampia corte dove sorgevano gli edifici di servizio come il fienile, le stalle e i magazzini per gli attrezzi, mentre attorno si sviluppavano le abitazioni dei contadini e solitamente anche l’abitazione patronale.

Mentre il primo lotto è stato completato nel 2019, con il primo blocco a U, dall’aspetto che imita con i materiali una costruzione d’epoca (foto qui di seguito), il cantiere si era concentrato sul recupero delle vecchie palazzine della cascina, recuperata mirabilmente, dobbiamo dire (sempre foto a seguire).

Il secondo lotto, questa volta composto da due complessi disposti uno a L e uno a U, son stati realizzati in maniera del tutto diversa, che dobbiamo dire che li troviamo molto più interessanti. Sono palazzine di due e un piano rivestite in clinker sottili, in cotto e bianchi che danno al complesso quell’aspetto “antico” ma moderno al contempo. I balconi sono inquadrati da cornici aggettanti in metallo color antracite. Nell’insieme sono molto armoniose e ben si combinano con i vecchi edifici.

Manca all’appello ancora la parte sul retro, a ridosso della ferrovia, e che vedrà la realizzazione di una strada che si collegherebbe con via Rho, e un giardinetto.

Milano, Greco, via Carlo Conti e Piazza Greco > Borgo Cascina Conti è composta in due parti: Corpo 1 e Corpo 2.

Un progetto dell’arch. Andrea Borri per Andrea Borri Architetti mentre la direzione dei lavori è dell’arch. Lorenzo Consalez per Consalez Rossi Architetti Associati. Strutture dell’ing. Massimo Panizza per R4M Engineering.

In questi gironi sono in corso i lavori per la sistemazione dell’area degli archi del rilievo ferroviario (realizzati nel 1910/15 e raddoppiati successivamente. In teoria dovrebbero essere trasformati in spazi pubblici, mentre oltre la ferrovia, dovrebbero cominciare anche i lavori nel campo sportivo di calcetto.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Duepiedisbaglaiti

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10 commenti su “Milano | Greco – Il Borgo Cascina Conti: completato”

  1. Finalmente! Se non fosse che hanno tre lati su quattro tutti binari ferroviari (con rumori annessi, visto che vi passano anche molti treni merce) sarebbe un posticino incantevole.

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  2. I rumori non si sentono, grazie ai doppi vetri.

    Cara Giovanna noi ci troviamo molto bene e come noi le numerose giovani famiglie che contribuiscono a fare di questo Borgo un’isola di pulizia e civiltà.

    Lo stesso borgo ospita studenti e anziani in una logica di aggregazione sociale.

    Beata te che sicuramente abiti in Via della Spiga!

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    • Non dar retta! E’ una figata.

      Ne vorrei dieci cento mille di interventi così a Milano, invece degli orrendi cubotti che ci dobbiamo sorbire da 70 anni a questa parte.

      Spero venga un giorno in cui i nostri discendenti vedranno i quartieri costruiti dai 50 agli 80 come paludi da bonificare e facciano saltare tutto con il semtex

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  3. Ci passo spesso.. a me sembra invece un bel recupero dei vecchi edifici . Alla fine uno spazio lasciato a sé stesso verrà utilizzato per la comunità: molto bene. Quanto ai treni , quei pochi che passano contrastano positivamente con il rumore del traffico che c’è in piena città. Ottima iniziativa!

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  4. Ci abito, nella vecchia cascina, con affaccio sulla corte: credo sia il posto piu tranquillo, luminoso e… bello di Milano. Chiunque viene a trovarci (e invito Giovanna in primis…) si stupisce della quiete e riconosce “sembra di essere in vacanza”. Con affaccio sulla Martesana e a 5 minuti di bicicletta dai grattacieli di Gae Aulenti. Due soli problemi: i soliti imbruttiti che si imbausciano di luoghi comuni e ostacolano il reale e completo recupero dell’area: antichi grechesi in testa con la complicità dei dirigenti urbanistica e dell’inettitudine cialtrona di Rfi (ferrovie). Mentre assessori, sindaci e presidenti se ne sbattono. Per la cronaca, l’altro giiorno ho bloccato i lavori di reiterato e inutile sbarramento dei ponti tramite intervento della Polizia Locale (come pensavo, Rfi stava intevenendo senza alcun permesso urbanistico) ed ho segnalato alla sovraitentenza ai beni architettonici ed ai Vigili sanitari la reiterata e vergognosa “gestione” dei ponti. Oltre cento anni fa le Ferrovie hanno occupato il territorio con obiettivi superiori di uso e servizio pubblico. Hanno voluto la bicicletta ed è ora che tornino a pedalare! L’uso e il sevizio pubblico, il decoro e l’igiene dei ponti ferroviari sono (da sempre…) un dovere di Rfi, che DEVE tornare ad assumersene la responsabilità, gli onori e gli oneri.

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  5. Non so dove il sig. Roberto Arzuffi abbia preso le informazioni che scrive . Conoscendo bene questa rivalutazione e il suo iter molto complesso a causa delle lungaggini dell’amministrazione, posso dire che l articolo contiene una serie di incongruenze nella descrizione , nelle date, nelle immagini e nei professionisti citati.
    Gli autori indicati sono intervenuti solo recentemente nella realizzazione degli ultimi edifici bianchi verso il rilevato ferroviario a nord.
    La scelta urbanistica che viene da molti anni prima , il master Plan , il primo lotto residenziale in mattoni a vista, la cascina sociale restaurata e la piazza sono invece firmati dallo studio Ticozzi

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  6. sinceri complimenti alla redazione per la attenta analisi e documentazione della città che cresce e si modifica.
    Riguardo il nuovo quartiere di Greco – Cascina Conti, documentato in tutti i suoi passaggi, dalle tavole di progetto alle varie fasi realizzative, lamento non sia stato citato il principale progettista della parte urbanistica, del primo lotto 3 in mattoni e intonaco, della cascina per residenze sociali, della piazza pedonale e cioè lo studio del sottoscritto arch. Mario E. Ticozzi, ma solo – da ultimo – dell’autore delle palazzine 1 e 2 in mattoni dipinti e balconi in ferro nero. ….
    grazie per l’attenzione e cordiali saluti
    Mario Enrico Ticozzi

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  7. Congratulazioni per la attenta analisi e documentazione della città, in ogni suo angolo e aspetto, che cresce e si modifica.
    Riguardo la vicenda di Greco alla Cascina Conti, da tempo documentata in tutti i suoi passaggi con le tavole di progetto e le varie fase realizzative, lamento che non sia stato citato nemmeno una volta il progettista della complessa iniziativa per la parte urbanistica, per il lotto principale del corpo 3 in mattoni a vista, per le cascine vincolate dalla Soprintendenza e recuperate per housing sociale, per la piazza pedonale alberata e arredata e cioè il sottoscritto arch. Mario Enrico Ticozzi.
    Nell’ultima “tappa”, pubblicata nei giorni scorsi, relativa ai 2 piccoli lotti in mattoni dipinti di bianco, vengono citati gli autori di quelle sole parti ma ancora una volta non viene menzionato l’autore principale della complessa iniziativa e cioè lo studio Ticozzi.
    Mi auguro che vogliate provvedere a correggere la informazione.

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