Il taglio del nastro del nuovo Policlinico come da prassi, slitta ancora. Ora la previsione della fine del cantiere è prevista per la fine del prossimo autunno, mentre l’ospedale sarà operativo dal 2025, come ha detto il direttore generale Ezio Belleri. L’opera firmata da Boeri-Barreca-La Varra, attesa dalla città dal 2007 quando è stato avviato il concorso internazionale di progettazione, subisce un ulteriore anno di ritardo.
900 posti letto e un giardino sospeso sul tetto dell’edificio per un costo complessivo di 201 milioni di euro, di cui oltre la metà ricavati dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare del Fondo Cà Granda, 30 milioni stanziati da Regione Lombardia e 36 milioni previsti dal Ministero della Salute.
Il cantiere del futuro “Padiglione Sforza” presso il Policlinico di Milano alla Guastalla ha recentemente raggiunto un traguardo significativo, completando con il tetto, la struttura del primo dei due blocchi verticali. L’altro si appresta ad essere completato, sempre per quanto riguarda la struttura e nel mezzo sarà realizzato il corpo centrale, ancora da cominciare, comunque si prevede che l’intero progetto sarà completato entro la fine del 2024 (ottimisti a nostro avviso). Questi dettagli sono emersi durante una cerimonia dedicata a fare il punto della situazione e posizionare le bandiere sul tetto, simbolo della posa dell’ultima soletta, questo in vista anche dell’ingresso del primo paziente, programmato per la prima metà del 2025.
Il presidente del Policlinico di Milano, Marco Giachetti, ha illustrato che la nuova struttura mira a superare l’approccio “a padiglioni” del passato, unendo le funzioni principali in un monoblocco. Questa visione richiama l’idea originale di Francesco Sforza, fondatore della Ca’ Granda nel 1456, che ha ispirato il nome del nuovo edificio: Padiglione Sforza.
“In omaggio al Duca, che ha gettato le basi per una grande casa dedicata all’accoglienza e alla cura, annuncio che il nuovo edificio sarà chiamato Padiglione Sforza”, ha dichiarato Giachetti, sottolineando che sono passati quattro anni dalla posa della prima pietra il 27 novembre 2019.
La gestione dell’accesso alle cure prevede una separazione delle attività di degenza da quelle diurne dei pazienti esterni. Le attività chirurgiche e la maggior parte delle attività di degenza saranno concentrate nell’edificio centrale, affiancate dal Padiglione Guardia. Tre ulteriori padiglioni saranno dedicati a funzioni specifiche di ricovero.
I servizi di diagnostica di laboratorio troveranno spazio in quattro padiglioni dedicati, migliorando i collegamenti con i reparti e ottimizzando i flussi di dati e campioni biologici. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, durante un sopralluogo, ha evidenziato il progresso rapido nonostante le sfide attuali e ha assicurato che l’apertura della fermata della M4 avverrà dopo le vacanze dell’anno successivo, contribuendo significativamente a questo nuovo ospedale.
Il direttore generale del Policlinico, Ezio Belleri, ha sottolineato che l’attuale ospedale, con la sua struttura a padiglioni, ha giocato un ruolo fondamentale durante la pandemia di Covid-19. La flessibilità e la separazione dei flussi hanno permesso una gestione efficace delle emergenze. Il progetto del nuovo Policlinico è stato adattato considerando queste esperienze, ridefinendo la distribuzione delle funzioni per migliorare l’efficacia complessiva.
Milano, Guastalla, Via Francesco Sforza 35 > Nuovo Policlinico di Milano
- Progetto: arch. Stefano Boeri, arch. Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra
- PROGETTAZIONE ATI: Techint, Boeri Studio, arch. Camillo Botticini, arch. Giulia De Apollonia, BTC srl, C+S Associati, Labics, Land srl, TRT – Trasporti e territorio srl.
Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi; Comune di Milano
Policlinico, Guastalla, Stefano Boeri, Gianandrea Barreca, Giovanni La Varra, via Sforza, via della Commenda
Scelta dei colori del blocco con facciate a mosaico: ?
Osceno e cifra improponibile, ma nei 200 milioni è perché dentro a questo budget abbiamo anche i macchinari medici o solo la struttura??
A me sembra una somma assurda!
Dalla posa della prima pietra ad oggi (più di 4 anni), siamo ancora a metà dell’ opera, nel frattempo hanno costruito il nuovo Galeazzi – grande 3 volte tanto – in circa 2 anni.
Complimenti!!!