Milano | Mobilità – Tornerà la 73 d Linate fino in piazza Cinque Giornate

Cancellata la 73 (ricordiamo che a Milano gli autobus sono al femminile e i tram al maschile) dopo l’apertura della nuova M4, perché ritenuto inutile da ATM, aveva da subito suscitato proteste per gli utenti del settore Est di Milano, Acquabella e Monforte in primis, che si son ritrovati a percorsi più lunghi per raggiungere le stazioni della metro in rapporto a quante fermate c’erano in precedenza con la 73 (gli autobus e i tram hanno fermate più ravvicinate, offrendo un servizio più capillare).

E’ notizia recente che vede il ripristino nel 2024 della linea di autobus 73 nella tratta tra Novegro e piazza Cinque Giornate.

La maggioranza di centrosinistra ha presentato un ordine del giorno collegato al bilancio preventivo 2024 che ieri sera è stato approvato dall’aula di Palazzo Marino. Con uno stanziamento di un milione di euro, il Pd ha impegnato la giunta a concentrare le risorse per il ripristino della 73. “Come maggioranza- ha spiegato Filippo Barberis, capogruppo del Pd – siamo riusciti a concentrare le risorse recuperando la gran parte del percorso che era stato cancellato e garantendo una piena connessione tra hinterland e centro della città su quell’asse che in questi mesi di intenso monitoraggio e ascolto dei cittadini aveva fatto emergere delle criticità”.

Soddisfazione del capogruppo dei Verdi Carlo Monguzzi e del consigliere comunale Enrico Fedrighini, da sempre favorevoli al ripristino: “La battaglia della 73 è stata fatta dai comitati, da me e da altri – ha detto Monguzzi – La giunta invece ha fatto un disastro clamoroso e spero si scusi. Questa è una vittoria splendida dei cittadini che per cinque mesi hanno avuto problemi”. Anche il centrodestra ha rivendicato la paternità del traguardo. “Il ripristino della 73 è una battaglia di civiltà- ha spiegato il capogruppo della Lega, Alessandro Verri – che viene vinta dai cittadini e dalla Lega e il centrodestra che ha portato la battaglia in aula e questa maggioranza a ripristinare un servizio essenziale per i cittadini e le persone più fragili. Il Pd dovrebbe chiedere scusa ai cittadini e finalmente dopo le nostre battaglie questo accadrà”.

Referenze immagini: Milano Trasporti

Trasporti, Linea Autobus, M4, Acquabella, Porta Monforte, Linea 73

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30 commenti su “Milano | Mobilità – Tornerà la 73 d Linate fino in piazza Cinque Giornate”

    • Non c’è problema, Palazzo Marino ,come ha già fatto per i dipendenti del comune, darà anche ai singoli autobus, tram e metro la possibilità di riconoscimento dell’identità di genere.

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    • Il termine esatto sarebbe “la metro” femminile e senza accento. È una semplificazione contratta di “la ferrovia metropolitana”. In quanto alla desinenza maschile, è una trasposizione errata dal francese “chemin de fer metropolitane” che in Francia vuol dire ferrovia ed è appunto maschile. Per l’accento metro’ é ancora un francesismo; dico solo che usiamo dire foto e non foto’ – piano per pianoforte e non piano’, quindi metro e non metro’…
      Lo so, sono un saputello pedante.

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      • Non si tratta di essere saputello pedante, bensì di conoscere la storia e le tradizioni di Milano, che pare non conoscere o non considerare in queste sue parole. A Milano c’è stata una certa influenza francese, lo ricorderei; pertanto trattasi di retaggio storico e non di francesismo di maniera.
        Poi che negli ultimi anni, grazie anche e soprattutto all’arrivo in città di molte persone provenienti da altre parti del Paese (ad esempio la totalità degli studenti e dei lavoratori giovani), si stia sempre più diffondendo la dizione “metro” al femminile e senza l’accento non significa nulla.

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        • Oddio, non voglio aprire una polemica di cui non mi importa nulla, ma anche a Roma che di influenze francesi ne ha avute poche dicono, sbagliando, “la metro'” con l’accento.
          L’italiano è italiano.
          Poi dite come vi pare.
          Tanto ormai l’uso corretto della lingua non lo conosce più nessuno.
          Vi piace dire la metro’?
          Nessun problema, fate pure.

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  1. Scusate, il mio non vuole essere un post polemico, ma una genuina curiosità che ho e a cui non riesco a dare risposta : visto che il problema principale della richiesta del ripristino della 73 è per consentire un mezzo di trasporto lungo l’asse Centro – Forlanini senza barriere architettoniche, dal momento che sullo stesso identico asse corre il tram 27, che purtroppo usa ancora tram con gradini, rendendo difficile il suo utilizzo per anziani e persone con disabilità, anzichè ripristinare la 73 non bastava sostituire tutti i tram del 27 con quelli ribassati? (Cosa che, secondo me, dovrebbe avvenire in tutta Milano)

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  2. Questi sono i frutti del nulla assoluto di chi amministra la città senza avere minimamente il polso della situazione! Ovvero non ha più la capacità di ascolto dei municipi/territori in maniera capillare, essendo di fatto scomparsi gli iscritti e i simpatizzanti dei partiti. La storia della Linea 73 è semplicemente ridicola, prima la si trasforma in 973 da Linate a Segrate; poi viste le proteste (anche solo per andare al parco Saini su quest’ asse stradale) si ripristina una tratta da Piazza Ovidio a Linate/Segrate; e infine si ripristina la tratta da Piazza V Giornate a Linate/Segrate! Nessuna analisi precedente sui passeggeri che la utilizzano; tram 12 e 27 che necessitano di vetture a pianale ribassato (che non ci sono a sufficenza..); 80 nuovi tram a pianale ribassato in graduale consegna, ma nessuno ancora in servizio (come mai?); insomma il festival dei “pasticcioni”! Interessante poi che il capogruppo del PD, ha di fatto “silurato” l’ assessore ai trasporti del suo stesso partito, e che va sostituita x l’ assoluta incapacità dimostrata sia sulla questione Bus 73, che sul disastroso resto non fatto: corsie preferenziali; prolungamenti linee Tranviarie (2,5 km in ben 12 anni di giunte “ambientaliste”); metropolitane a parte la M4; tutte sulla carta x Baggio; Monza; Settimo Milanese; ecc..; area B che sta strangolando le tangenziali completamente bloccate; parcheggi di corrispondenza nuovi mai visti; ATM senza personale viaggiante e con corse sempre meno frequenti, e tariffe sempre più salate per i poveri utenti! Insomma nel 2024 serve una forte svolta nel governo della città (e pure della Regione Lombardia…) su ATM; trasporti pubblici e politiche di mobilità che non siano limitate a qualche ridicola pista ciclabile, inutile senza una visione complessiva di queste intrecciate questioni…

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  3. In via Santa Margherita stop al parcheggio delle moto: continua la riqualificazione della zona intorno a piazza Cordusio a Milano

    milano.repubblica.it

    Partiranno a inizio del 2024 i lavori di riqualificazione di via Santa Margherita e piazza Ferrari che cancelleranno i parcheggi delle moto. Luoghi che si trovano nel cuore di Milano e che legano alcuni dei monumenti simbolo della città: il Duomo, il Teatro alla Scala, la Galleria Vittorio Emanuele. Il progetto è il prosieguo dell’adiacente riqualificazione di piazza Cordusio, largo Santa Margherita, via Tommaso Grossi e via Orefici.

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  4. Ridicolo. Da Novegro basta un bus che raggiunga Linate, da dove gli utenti si possono doirigere a Milano con M4. Chissà quando Milano potrà permettersi assessori alla mobilità coimpetenti?

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  5. La decisione di eliminare l’autobus 73 fu una vera sciocchezza, anche considerando che la M4 e la 73 non percorrono le stesse vie – XXII marzo Corsica la 73, Argonne Plebisciti la M4. Credo sia stato un tentativo di obbligare chi arriva a Linate a prendere la M4 rispetto alla spesso piu’ comoda 73 – basta pensare a chi trascina un trolley un po’ pesante.

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