Milano | Ambiente – Inquinamento, ma cosa fare?

Alla fine tutto questo bailamme si riduce a sterili proclami, inutili polemiche e vuoti buoni propositi. “Allarme inquinamento!”, “La Pianura padana soffoca dalle polveri sottili!”, “Un tasso di smog così non si è mai verificato!” Possibile che nessuno dia delle vere risposte sensate a tutto questo? Che tutti si lamentino ma che nessuno abbia mai avuto veramente il coraggio di fare la cosa giusta? Sono decenni che sentiamo puntualmente le solite sciocchezze. Finché non si prenderanno decisioni veramente radicali, ad esempio, su traffico e riscaldamento, nulla cambierà.

Si, perché questo problema si ripresenta ogni anno sopratutto dopo un lungo periodo di bel tempo e siccità come in questi primi mesi dell’anno, che ormai caratterizza i nostri tristi inverni senza neve e soprattutto pioggia.

La bella Pianura Padana è un’ampia valle dalla forma triangolare, con una superficie di circa 47820 km², è una delle più grandi pianure europee e la più grande dell’Europa meridionale, occupa buona parte dell’Italia settentrionale, dalle Alpi Occidentali al mare Adriatico. È attraversata da molti fiumi, dove quasi al centro scorre il fiume Po, il principale, che l’attraversa in direzione ovest-est, il quale ha numerosi affluenti, come il Ticino e l’Adda. Ma anche altri importanti fiumi, come l’Adige, il Brenta, il Piave, il Tagliamento e il Reno, per citarne alcuni.

Pianura abitata da oltre venti milioni di abitanti, di cui la metà in Lombardia (che da sola conta dieci milioni di abitanti) e che gravita maggiormente intorno a Milano; metropoli certamente più piccola di Roma per popolazione (col suo milione e quattrocento mila abitanti) ma con un’ampia area metropolitana che comprende un territorio che si estende da Novara a Bergamo senza soluzione di continuità. Totale, quindi: cinque milioni di abitanti. Popolazione che riscalda le proprie abitazioni, che viaggia in auto, che “inquina”; a cui viene ribadito ogni santo giorno dell’inverno di essere tra i principali responsabili di questo scempio. Forse è giunto il momento di piantarla con questo stato di ansia indotta. Sarebbe cosa buona e giusta smetterla di agire sul senso di colpa ma piuttosto trovare una modalità per alleggerire le colpe del singolo cittadino e girare su altri le responsabilità di questo stato di cose.

La consapevolezza dei rischi per la salute, al giorno d’oggi è sempre più presente in modo drammatico ma necessario, attribuibile soprattutto ai progressi tecnologici. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato la nostra capacità di monitorare e comprendere la qualità dell’aria. Ecco perché ora sembra ci sia più inquinamento di un tempo. Osservazioni satellitari e stazioni di monitoraggio a terra forniscono dati in tempo reale sulle concentrazioni di inquinanti, consentendo alle autorità di emettere avvisi sanitari e attuare restrizioni al traffico quando necessario. Grazie ai modelli predittivi alimentati dall’intelligenza artificiale, si ottengono intuizioni sui futuri modelli di inquinamento, inducendo a proporre nuove misure.

Ma la lotta contro l’inquinamento dell’aria non si limita al monitoraggio e all’avviso. È un impegno che richiede una vasta gamma di innovazioni tecnologiche. Le fonti di energia rinnovabile, come il solare e l’eolico, riducono la dipendenza dai combustibili fossili, principali responsabili dell’inquinamento. La pianificazione urbana intelligente può integrare spazi verdi e promuovere i trasporti pubblici e la bicicletta, contribuendo a ridurre le emissioni veicolari. I progressi nella tecnologia dei trasporti, come i veicoli elettrici e le celle a combustibile a idrogeno, offrono alternative più pulite ai motori a combustione interna. Anche le innovazioni agricole, come l’agricoltura di precisione, riducono le emissioni agricole minimizzando l’uso di fertilizzanti e pesticidi.

Esistono numerosi casi di studio che dimostrano il successo delle iniziative globali contro l’inquinamento dell’aria. Come ridurre la presenza delle automobili nelle città con misure finanziarie per sostenere la mobilità sostenibile. Ad esempio, incrementare l’uso dei mezzi pubblici dovrebbe essere la priorità di chi ci governa, ma spesso questo pare messo in secondo piano, costringendo spesso gli utenti ad attese lunghe e scoraggianti, seguite anche da disservizi (ne sanno qualcosa gli utenti delle Ferrovie Nord). Anche il depavimentare le strade, che sono spesso distese di catrame e cemento, contribuiscono a creare calore e inquinamento. Cosa che come possiamo notare, non viene contemplata dai nuovi interventi di arredo urbano anche a Milano, dove troviamo spesso ampie pavimentazioni in pietra. (di seguito alcune immagini eloquenti di spazi urbani rinnovati recentemente e realizzati in distese di cemento inutile)

E’ inutile preoccuparcene solo ora e poi dimenticarcene nei mesi successivi, aspettando l’anno prossimo per l’ennesimo allarme.

In conclusione, il futuro di aria pulita nella Pianura Padana è possibile, ma richiede un impegno collettivo e strategie complete che includano tecnologia avanzata, politiche solide e lungimiranti, coinvolgimento della comunità e cooperazione internazionale.

Altrimenti ci rimane l’emigrare per altri lidi o sperare che qualcuno rimuova il Turchino, come disse un famoso concorrente del mitico Portobello di Enzo Tortora, così da aprire una finestra alla pianura padana.

Referenze immagini: Google, Roberto Arsuffi

Inquinamento, ambiente, Verde Pubblico, Pianura Padana

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

38 commenti su “Milano | Ambiente – Inquinamento, ma cosa fare?”

  1. Ci vuole una cura da cavallo per portare verde in città là dove si può . Senza esitare . In verticale in orizzontale. uffici , condomini e industrie strade e marciapiedi. . Ricoprire tutto di verde . E dimenticare il trasporto auto . Altrimenti teniamoci 20 milioni di gasati .

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  2. Certo, tante belle parole, ma poi, basta vedere un monopattino o una bici per strada, che subito partono le maledizioni di chi deve perdere 4″ del suo tempo prezioso per superarlo. Monopattino CHE IN CITTÀ NON INQUINA, visto che l’elettricità viene prodotta altrove, ma sono sempre visti come un impedimento o un pericolo.
    Anziché incentivare l’uso dei mezzi elettrici, si creano ostacoli, spesso insormontabili.

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      • La percentuale di rinnovabili è sempre più alta e in ogni caso il tema della discussione è un altro, la fonte non ti deve interessare, visto come ti hanno già specificato, viene prodotta altrove, non a Milano e quindi non inquina Milano e i polmoni dei milanesi.

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  3. oggi per vendere di più e rassicurare gli acquirenti le nuove residenze sono tutte cosparse di vegetazione nel render. non so se sia una trovata di marketing immobiliare o una soluzione che contribuisce alla riduzione di co2

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  4. Non mi sembra che l’inquinamento sia in aumento in italia anzi è diminuito, anche a milano la qualità dell’aria è migliorata molto.Semplicemente perchè abbiamo deindustrializzato il paese e spostato tutto in cina,india,africa.
    Siamo davvero poca cosa a livello di inquinanti nel mondo, se tutta la pianura smettese di inquinare non servirebbe a nulla guardando il mondo nel suo insieme visto che tutti i continenti inquinando 10 volte noi e anche per colpa nostra.
    https://jacopogiliberto.blog.ilsole24ore.com/2015/12/30/smog-tutto-quello-che-sai-gia-e-anche-quello-che-non-sai-spiegato-in-modo-chiaro/

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    • Si ma noi respiriamo qui in Lombardia e non in india o Cina.

      E io non voglio morire avvelenato di veleni QUI a MILANO LOMBARDIA.

      Non ci arrivi proprio eh?

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  5. Intanto ogni santa pianta che non sia stata piantumata ex professo viene massacrata dal comune. Alberi e cespugli di fortuna, in tante occasioni senza dare fastidio a nessuno e presenti da anni, vengono “potati” senza pietà né riguardo per l’ambiente circostante, lasciando quasi terra bruciata indietro, spesso uccidendoli dopo continuate aggressioni in un ambiente ogni volta più ostile e contaminato. Alberi malati o morti per la siccità, abbatuti per sicurezza, hanno ancora vita nelle radici e generano germogli… ma i nuovi rami appena sbocciano vengono distrutti, lasciando solo le rovine ammuffite. Le piante di fortuna decennali accanto a strade e ferrovie che attutiscono rumori, polveri e isole di calore sull’asfalto, cresciuti a dovuta distanza dalle carreggiate/binari per evitare incidenti che nessuno vuole, vengono abbattutti senza riguardo al contesto, osservando soltanto regole numeriche di terreno sboscato ogni volta più aggressive senza miglioramenti alla sicurezza. I parchi hanno più pali, recinzioni e terra nuda che vegetazione, per non parlare di spazzatura di tutto genere. Ma le polveri artificiali, il fumo e il rumore, campano allegri e in crescendo.

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        • Ma tu respiri l’aria di Milano.

          E fa moolta differenza che inquinanti ci sono a 500mt da te.

          Devi eliminare i veleni a 2mt dai tuoi polmoni per non ammalarti

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      • Certo che sono un problema, ma attutito se c’è verde che li circonda. Le piante, anche quelle di piccole dimensioni o poco apprezzate quali le arrampicanti, fanno tanto per termoregolare, stabilizzare il terreno e le polveri che vi si attaccano, fissare lo smog, umidificare l’atmosfera, smusare picchi di inquinamento purificando l’aria, attutire rumori meglio di qualsiasi “fonoassorbente” artificiale… e sicuramente fanno più bello di muri, ombrelloni “antismog”, e altre deliranti tecnologie della disperazione. L’aria e più pura in un parco a prescindere che sia in mezzo al traffico, non è così in una piazzetta cementificata. Come spiega l’articolo, la disposizione geografica della Pianura favorirà le inversioni termiche e l’intrappolamento di inquinanti anche se non ci fossero né macchine né riscaldamenti (come si vede banalmente ad esempio in estate). Sta a noi capire come consentire ad altre forme di vita di proteggerci all’interno del nostro ecosistema per vivere schermati da questi accumuli, la natura continuerà ad agire secondo le leggi fisiche, non si disturberà affatto se scegliamo prescinderne e sorbirceli interi da soli.

        Magari gli sforzi si dedicassero a pulire la vera spazzatura in giro ovunque in città (o le scritte sui muri per dire) invece di sradicare qualsivoglia forma di vita vegetale non pianificata e contabilizzata.

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  6. Ho appena letto che in Duomo toglieranno i banani e metteranno delle piante di montagna… Una scelta molto intelligente, viste le temperature degli ultimi anni a Milano. Voglio vedere quanto durano. Almeno i banani erano perfetti…
    Io boh

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    • La tecnologia per far piovere c‘ e’ gia da decenni . viene usata quasi sempre per ottenere il risultato opposto , cioe’ non far piovere . E comunque non è per niente salutare .

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  7. Servono impianti enormi che catturano la nebbia (umidità). Poi si creano degli invasi per contenere questa acqua inquinata e ripulirla.
    Secondo punto= serve buttare giù 2km di appennino fra Piemonte e. Liguria

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  8. Ribadisco un mio punto fermo, dettagliato proprio dal Comune : solo nel 2023 a Milano sono stati abbattuti circa 10.000 alberi ad alto fusto e sani, per dare spazio a nuovo cemento così che ci si lamenta ma non si fa un caxxo!!! Per il resto tanta gente si lamenta di traffico ed auto in quantità industriali ma esistono soggetti che utilizzebbero anche per girare in casa!!! Ma dai, popolo di tanti lamenti ma che non si stacca dall’auto e non si attiva per fermare lo sterminio di alberi e riduzione del verde!!!

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  9. Semplicemente clamoroso! E’ stato sufficiente un sito internet svizzero, per far cadere l’ immenso castello di carte propagandistico che riguarda la Lombardia, Milano e i suoi amministratori da anni, troppi.

    Ecco la differenza tra avere una vera controinformzione rispetto ai vari “tg” locali…Ma li avete ascoltati i cosiddetti esperti del settore e i vari politici “ambientalisti”? La colpa è delle pizzerie!

    Un ‘ altra delle clamorose fandonie al proposito, è che la colpa di tutto sia la geomorfologia della Val Padana, che, secondo i suddetti fenomeni, è “chiusa” e non offre ricambio d’ aria…a parte la evidente assurdità di tale affermazione – è ovvio infatti il contrario, essendo la nostra una delle pianure più ampie e vaste d’ Europa – il motivo vero va ricercato nel fatto che l’ ecologia è una scienza seria e che un territorio può sopportare una pressione antropica fino a un certo livello, poi…solo disastri; è quello che sta accadendo.

    Abbiamo, solo in Lombardia, lo stesso numero di residenti di Olanda e Svizzera messe assieme, senza calcolare le altre regioni…ma cosa vogliamo risolvere? Naturalmente sempre secondo i nostri politici dovremmo “accogliere” ancora, sempre di più, da tutto il mondo, perchè l’ eco-ideologia consente di fare di tutto a un territorio.

    Si continua a consumare suolo in Lombardia…ma se vuoi mangiare i pomodori a Milano li trovi che vengono o dalla sicilia o dall’ olanda.

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    • Ecco è arrivato pure l eco-xenofobo eco-razzista..

      Ci mancava solo questo dopo i terrapiattisti e il circo Togni adesso è al gran completo.

      A quanto li vendono i biglietti?

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      • Sono onorato, che stavolta, per rispondermi, un personaggio di tale spessore umano e levatura cultuale si sia firmato col suo “vero” nome…

        Comunque, anzi dovrei dire GOMUNGUE 🙂 come sempre, i bravi globalisti come il romano in questione, non si smentiscono mai.

        Di fronte a a verità incontrovertibili, non sanno replicare in modo puntuale e insultano; già è un miglioramento, perchè negli anni settanta, quando costoro si definivano in altro modo, uccidevano le persone; fanno sempre accuse di razzismo mentre praticano – loro – il razzismo etnico culrurale antioccidentale, auspicando la sostituzione etnica degli europei.

        Sfogano la loro rabbia da comunisti repressi e sconfitti, costretti a riciclarsi in globalisti-pseudoambientalisti, però senza neanche loro crederci più di tanto, poveretti…

        Professano la consueta intolleranza ideologica che sfocia nel solito odio politico.

        Vai, vai a Capalbio, radicalchic “de noantri”, che nella vostra oasi gli immigrati non li fanno mica venire, dopo che avete protestato. E poi fai qualcosa “de indellicciende” ogni tanto, fai come una volta, vai a scrive sur muraccio che ciai de fronde “GLORO AL GLERO”.

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  10. Mettiamoci anche che il popolo italiano è molto abile a meritarseli certi perfetti imbecilli che stanno nelle istituzioni; li vota, e loro belli belli ringraziano e vanno sulle poltrone a fare i loro porci comodi. E’ inutile tutto, se la in alto c’è questa gentaglia. Al MIT poi…..qualcuno che cantava Roma ladrona e i terroni al Sud, adesso va in casa loro a coccolarseli i romani e i terroni (detto alla sua maniera, per me sono cittadini meridionali), che dovrebbero avere un minimo di amor proprio e cacciarlo a casa a pedate come hanno fatto in Polonia.
    Il fenomeno, non più tardi dello scorso tardo Ottobre, è venuto a promettere ai pendolari della Milano Mortara il famigerato raddoppio della ferrovia (da Albairate a Mortara per 30 Km; in Cina li farebbero in due mesi, qui li si aspetta da 40 anni); raddoppio che è inutile spiegare quali benefici porterebbe al servizio regionale di Trenord, e a quello Suburbano della S9. E ovviamente benefici all’aria. Una bacino di circa 120000 abitanti dimenticherebbe volentieri l’auto in garage, e invece si butta nel traffico della striminzita e congestionata statale 494. Chi resta fedele, o costretto al mezzo pubblico, si sciroppa un giorno si e uno no il disastroso servizio da terzo mondo offerto da Trenord, con ritardi e cancellazioni all’ordine del giorno.
    A distanza di 3 mesi, la promessa se l’è mangiata, e così la notizia è che il raddoppio è DEFINIVAMENTE CANCELLATO, mentre a fianco della ferrovia sorgono centri commerciali, a mangiarsi la campagna e a far chiudere negozi. I soldi del PNRR vanno da un’altra parte, e il fenomeno, bello bello, è andato in TV ad annunciarlo ai bergamaschi un raddoppio, di ben 2 km (su vari altri, per i quali chissà….) verso Ponte San Pietro (contestato dai locali), e sullo Stretto ovviamente, ad annunciare il Ponte che farà contente sicuramente molte cosche locali.
    Ma signori, se il fenomeno tornasse a pescare le rane da dove è venuto, non è che al suo posto a Montecitorio, ma anche in Regione, o dove volete voi, ci sarebbe chi può far tanto meglio…qualcuno ne sa indicare uno?

    Per la pavimentazione in pietra: condivido, però al suo posto sicuramente non ci va asfalto, ma nemmeno solo verde: un minimo di camminamento ci vuole. Riporto un esempio di risistemazione sostenibile: la piazza antistante la stazione ferroviaria di Strasburgo. Per decidere la configurazione delle aree verdi e dei passaggi pedonali e veicolari, per un certo periodo la piazza è stata totalmente chiusa al traffico e lasciata in pasto alla gente, registrando quali fossero le “rotte” dei pedoni per attraversarla dalla stazione alle altre direzioni; le “rotte” sono state pavimentate a pietra, e il resto messo a verde, eccetto un passaggio essenziale per le auto.
    Sicuramente anche a Strasburgo qualcuno non avrà gradito il risultato, ma A) qualcosa hanno fatto, B) un criterio, giusto o sbagliato, lo hanno studiato perlomeno con l’intento di fare l’interesse della comunità, non il proprio.

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  11. Ma tipo investire su TRENORD invece di far girare camion e pendolari TUTTI I GIORNI IN AUTO?

    Pare brutto investire nella ferrovia al posto di costruire BREBEMI PEDEMONTANA TANGENZIALE ESTERNA EST
    Etc

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    • Vedi che se ti applichi, qualcosa di sensato lo scrivi? Ora prova a continuare a ragionare, prova a spiegare, con parole tue, al resto della classe… perchè in Canton Ticino, quello che tu suggerisci e atri investimenti sono possibili e, viceversa, perche se il Canton Ticino venisse accorpato al resto “de a rebbubbliga” diverrebbe nell’ arco di una anno un identico puttanaio?

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  12. In termini di vegetazione la pianura Padana è assimilabile ad un deserto. Date un’occhiata alle polveri dei deserti, vi spaventate. Ergo, non c’è soluzione, a meno di abolire l’agricoltura e forestale tutto

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  13. Per conformazione orografica e antropizzazione NON c’è nulla da fare! Non vi è stata nessuna pianificazione urbanistica con conseguente consumo di suolo che continua imperterrito così come la costruzione e progettazione di nuove strade di tutti i tipi sperando di fluidificare la circolazione ma con effetti opposti!
    Milanesi abbandonate Milano al suo destino…

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    • Direi che tutta la cosiddetta “narrazione” al riguardo, è letteralmente da ribaltare, essendo un concentrato di propaganda mediatica, che serve solo a fuorviare.
      Ad esempio, il problema geomorfologico con il quale vogliono sempre “intortare” l’ opinione pubblica, è un falso problema, perchè dalla mappa generale europea ottenuta con uguale metodologia di rilevamento, si può chiaramente constatare come il problema dell’ inquinamento sia presente, in uguale intensità, anche in zone che nulla hanno di “chiuso” intorno a se. Il problema, in quelle zone, è sempre la pressione antropica fuori controllo. Ma anche in Olanda ecc. ci sono tutte queste pizzerie? 🙂
      Circa l’ ultima grancassa che viene battuta costantemente, quella del green, ci rendiamo tutti conto di come, a fronte di tanta propaganda come le ristrettissime depavimentazioni urbane, si continui a cementificare suolo agricolo.

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  14. Ciao. Ecco se partiamo da un principio ben spiegato nell’articolo, la pianura Padana è una megalopoli. Se consideriamo che la classe politica non è stata capace di delimitare la giusta dimensione metropolitana di Milano, facendo un copia incolla fatto male nei contenuti della vecchia provincia, rendere effettiva la megalopoli che, dovrebbe coincidere con tutte le aree urbane comprese da Torino a Trieste e scendendo sulla Via Emilia sino alla riviera Adriatica ad est e Ligure a ovest, è chiedere tanto? Delimitare e attuare con la super visione di urbanisti l’ ente metropolitano trans regionale, libero dalle pressioni delle singole regioni si può e si deve fare. Li, a quel punto, ci si confronta e si dovranno attuare tutte le misure comuni per migliorare una volta per tutte questa situazione.

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