Milano | Porta Venezia – Due cantieri in zona via Melzo: febbraio 2024

Giretto in Porta Venezia, tra via Melzo e via Nino Bixio, dove si trovano due cantieri. Cominciamo col più “grande” ovvero quello per la totale riqualificazione del vecchio stabile anni Settanta che fu l’ex Jannelli & Volpi.

L’edificio era famoso per essere la sede di Jannelli & Volpi, fondata nel 1961 da Oreste Jannelli, è leader in Italia nei rivestimenti murali e carte da parati. Nel 1970 inaugura la nuova sede di via Melzo 7 a Porta Venezia con un progetto firmato dall’architetto Paramatti. La società dal 2021 si è trasferita, lasciando la sede storica per sempre.

Il progetto ancora non divulgato per il nuovo edificio è stato affidato allo studio Paolo Asti Architetti, ed è appena passato in commissione paesaggio.

Qui di seguito alcune fasi del cantiere nei giorni scorsi.

Milano – Porta Venezia – Via Melzo, 07 >>> ex Jannelli & Volpi >>> PROGETTO NON DIVULGATO
proprietà: (Melzo7 srl)

(turistico) (recupero) (manutenzione straordinaria)

  • progetto originale: (arch. Paramatti, 1970)
  • progettista architettonico: (arch. Paolo Asti @ Asti Architetti srl)
  • DL opere architettoniche: (arch. Paolo Asti @ Asti Architetti srl)
  • progettista interior design: (Studio Alex Meitlis – Tel Avis, Israele/London, UK)
  • progettista/DL opere strutturali: (ing. Massimo Corbella @ Fa.Ma. Ingegneria srl) + (ing. Fabio Rusconi @ Fa.Ma. Ingegneria srl)
  • progettista impianti meccanici, elettrici e speciali: (Tekser srl – Società d’Ingegneria)
  • progetto costruttivo: (arch. Hosam Horany @ Archos srl – Roma, RM)
  • coordinatore per la sicurezza: (arch. Paolo Asti @ Asti Architetti srl)
  • impresa esecutrice opere edili: (Forma srl)
  • impresa esecutrice impianto meccanico, elettrico e speciale: (Tarquinio srl – Milano, MI)

EXTRA CARTELLO

  • carpenterie (?): (Ocam srl – Formigine, MO)

Visto che ero lì… uno scatto panoramico… col tramonto.

Passiamo ora all’intervento di via Bixio, che, inizialmente doveva vedere la trasformazione e riqualificazione del vecchio stabile ottocentesco di edilizia operaia con un mix, anche interessante, tra vecchio e moderno, ma qualcosa è andato storto e, tra cambio di società e anni ad aspettare, la facciata d’epoca è stata demolita e ricostruita in maniera un po’ discutibile a parer mio.

I lavori infatti erano iniziati nel 2020 col progetto le Corti di Bixio di Imprenord, ceduto ad una nuova società, la Carver Real Estate, che ha realizzato Bixio Porta Venezia.

L’intervento è quasi giunto a termine, come si può vedere dalle foto.

Milano – Porta Venezia – Via Nino Bixio, 17 >>> BIXIO PORTA VENEZIA (aka LE CORTI DI BIXIO)
proprietario/committente: (Real Estate srl)

vedi anche: (Carver Real Estate) (residenziale) (nuova costruzione) (PT + 5 piani)

CARTELLO 2

  • progettista/DL: (arch. Paolo Montorfano @ MoMoLab Architettura)
  • calcolatore statico: (ing. Francesco Ferrari Da Grado @ SBF – Studio Brambilla Ferrari)
  • RS: (ing. Carlo Valtolina @ Studio Archemi srl)
  • impresa: (Prema Costruzioni srl – Bergamo, BG)

RISORSE

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Duepiedisbagliati

Porta Venezia, Porta Monforte, Via Nino Bixio, via Melzo, Asti Architetti

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

16 commenti su “Milano | Porta Venezia – Due cantieri in zona via Melzo: febbraio 2024”

  1. L’intervento su Bixio è francamente da sbocco.

    Dentro potevano fare un po’ quel che volevano, ma fare quella specie di gabbia per polli in cima a quel che resta del piccolo edificio originale è da vere capre dell’architettura.

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  2. Ormai con questi sopralzi è ‘liberi tutti’, non si contano più gli interventi che definire osceni sarebbe un complimento. E nessuno che si indigna. Ci meritiamo di vivere in una città sciatta e disordinata evidentemente, purtroppo ho perso le speranze.

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  3. Pienamente d’accordo sui sopralzi. Nessuno che fermi questo scempio? In via Melzo si apprezza invece una sorta di piano del colore. Non si sa se voluto o casuale. Effetto niente male cmq. Varie tonalità di giallo, colore della Milano austriaca. E facciate intonacate di recente. Cosa rara a Milano. Si intuisce come un minimo, ma proprio minimo, coordinamento possa cambiare immagine di Milano. Si mettesse mano all’ Arredo Urbano…Depalificazione, eliminazione cartelli pubblicitari obsoleti. E lampioni, pali, parigine, dehors con uno stile. Un immagine coerente. Non robaccia orrenda da svincolo della tangenziale o schifezze create dagli uffici tecnici comunali.

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    • “Depalificazione, eliminazione cartelli pubblicitari obsoleti. E lampioni, pali, parigine, dehors con uno stile. Un immagine coerente. Non robaccia orrenda da svincolo della tangenziale o schifezze create dagli uffici tecnici comunali”: concordo in pieno.

      Non si capisce perchè questo semplice piano non sia mai arrivato sulle scrivanie delle varie giunte succedutesi nei decenni… E dire che una cosa simile lascerebbe tracce enormi, con risvolti anche politici di immagini per me straordinari, ben più di inutili tagli di nastri..

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      • Ma va. È esattamente il contrario. Mettersi pancia a terra e fare lavoro certosino per cambiare davvero immagine e vivibilità di Milano, vuoi che interessi davvero a qualche politico? Di qualunque partita? Sono capaci di arraffare consensi con squallidi pretesti. Di inaugurare anche l’impossibile. Arraffando ben altro. Vagonate di denari. Per loro e loro SQUALLIDI partiti. Se non nasce dai cittadini la richiesta di bellezza urbana a questi non può che fregare di meno. Forse quando diventa virale sui social ed arriva sui mezzi di stampa, iniziano a muovere il culo. Solo per farsi belli. Di MILANO non gli frega un cazzo. Hanno messo lampioni zincato grigi, da svincolo autostradale, davanti al Castello. In Piazza San Babila, accanto a quelli fatti apposta per la Piazza di Luigi Caccia Dominioni. Meglio non vada oltre… Di cosa si meriterebbero.

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  4. Poveri. Gli sono riusciti male sia il falso storico dei primi tre piani che il falso moderno degli ultimi due. Magari dentro è venuto meglio 🙂

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  5. Ma son del Mestiere questi ? ? mancano le mensole ai Balconi, manca il Marcapiano, e le cornici alle Finestre… No comment sul sopralzo.. Maledetti!!

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  6. Perché nessuno di voi ha visto l’interno…, una cosa oscena con l’ascensore tutto in vetro. Di fianco ad un palazzo di ringhiera dei primi del 900, si capiscono le differenze.
    Una cosa agghiacciante

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  7. Sono rimasto ipnotizzato dall’orrore delle sproporzioni dei due balconi del Piano terzo e di quel balconcino centrale del piano primo.
    Madonna del Carmine Ma come si fa a non capire che non c’è una proporzione la finestra sembra monca rispetto all’altezza del parapetto persino accentuata nella sua sproporzione riportata anche nello spessore della soletta
    La ringhiera del balcone sembra fatta con un tondino del 9 da un dilettante
    La finta grondaia che Corona il terzo piano incombe sulla testa di chi esce sul balcone.
    Credo che se avessi presentato un esercizio di questo genere a composizione 1 mi avrebbero buttato il libretto in faccia chiedendomi di ripassare la sessione successiva.

    Invece e’ stato costruito!!!
    Non abbiamo un briciolo di dignità in questa città dovremmo insorgere contro queste porcherie che continuano a svilire l’autenticità delle composizioni
    classiche ottocentesche.

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