Milano | Centro Storico – Tod’s restaurerà le facciate di Palazzo Marino

E’ giunto il momento di un lifting anche per Palazzo Marino, assaltato dal tempo e dallo smog. Dal prossimo aprile partiranno i lavori per il restauro della facciata principale che si affaccia su piazza della Scala. Dopo quattro mesi, l’attenzione si sposterà sul lato di via Case Rotte, seguiti da altri quattro mesi per il restauro della facciata su piazza San Fedele e, per ultimo toccherà alla facciata che da su via Marino. Saranno 16 mesi di un trattamento intensivo (i lavori termineranno entro ottobre 2025) per restaurare la dimora dei milanesi, afflitta da anni di danni causati dall’inquinamento atmosferico e dal tempo.

Nei prossimi giorni, verrà formalizzato il contratto con lo sponsor tecnico dell’operazione (Us-The Future is now), il quale eseguirà gli interventi grazie all’acquisizione dei diritti di immagine da parte di Tod’s. Questa operazione non costerà nulla al Comune, grazie al contributo sponsorizzato di 2 milioni e mezzo da parte dell’azienda di Diego Della Valle. L’investimento sarà compensato tramite la visibilità del marchio sui ponteggi.

La “Relazione tecnica del progetto di restauro” è stata pubblicata sul sito del Comune. Questo documento dettagliato, composto da 209 pagine, illustra lo stato attuale di Palazzo Marino e descrive tutti gli interventi necessari sull’edificio la cui costruzione ebbe inizio il 4 maggio 1558.

Il palazzo fu commissionato dal banchiere e commerciante genovese Tommaso Marino come residenza nobiliare per la sua famiglia. Costruito tra il 1557 e il 1563 su progetto dell’architetto Galeazzo Alessi, era inizialmente orientato verso piazza San Fedele, mentre piazza della Scala non esisteva ancora ed era un vicolo strettissimo. Il Palazzo è uno dei pochi del Centro Storico che occupa un’intero isolato.

Molti scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono alla decorazione del palazzo, ma incontrò opposizione popolare, che impedì la realizzazione di una nuova strada nel 1560.

Il palazzo, costruito con uno stile simile a quello delle corti più ricche d’Europa, era riccamente decorato con dipinti e stucchi raffiguranti miti e scene classiche. Dopo la morte di Tommaso Marino, la famiglia affrontò gravi difficoltà finanziarie, culminate nel pignoramento del palazzo nel 1577.

Successivamente, il palazzo passò agli eredi del banchiere Carlo Omodei, ma non fu mai abitato da loro. Nel 1781, divenne sede di uffici finanziari e fiscali dello Stato, subendo restauri e modifiche strutturali.

Durante il Regno d’Italia, gli uffici nel palazzo cambiarono nome, ma mantennero le stesse funzioni. Nel 1861, il palazzo divenne ufficialmente la sede del Comune di Milano. Successivamente iniziarono le demolizioni degli edifici circostanti per creare la piazza della Scala nel 1858.

Su questa piazza, impreziosita dal monumento a Leonardo da Vinci dal 1872, si affacciava la parte di palazzo Marino meno nobile, un insieme di vecchie porzioni del palazzo di varie epoche e prive di decori, visto che affacciavano su di uno stretto vicolo, giudicati indegni di rappresentare la nuova Amministrazione Comunale e il nuovo volto italiano della Milano all’indomani dell’Unità d’Italia, si pensò subito a completare la nuova facciata principale.

Anche gli interni del palazzo risultavano essere parecchio malandati, a cominciare dal grande Salone d’Onore. Nel 1872 Angelo Colla venne incaricato del restauro del salone, mentre contemporaneamente venne bandito un concorso per la nuova facciata su piazza della Scala. La crisi economica di quegli anni tuttavia provocò un rinvio dell’opera fino al 1888 quando venne approvato il progetto di Luca Beltrami, portato a compimento nel 1892. Il Beltrami completò la facciata riproducendo in pietra lo stesso stile delle altre facciate.

Il palazzo subì restauri nel corso degli anni, tuttavia, il principale intervento risale agli anni dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1943, il palazzo fu colpito da una bomba incendiaria che danneggiò il tetto e l’interno, ma lasciò le facciate esterne e il cortile d’onore intatti. La ricostruzione, iniziata nel 1946, si concentrò principalmente sulle facciate esterne a partire dal 1948, seguita poi dai lavori nel cortile d’onore.

Negli anni successivi, ci sono stati altri interventi di restauro, sebbene di minore entità. L’ultimo significativo avvenne nel 2000, focalizzato principalmente sulla manutenzione degli impianti interni. Attualmente, le facciate esterne del Palazzo presentano evidenti segni di deterioramento, attribuiti all’alto tasso di inquinamento urbano. L’erosione, in particolare delle parti sporgenti delle facciate, preoccupa gli esperti, soprattutto nel retro del Palazzo Marino. Entrambe le facciate e il cortile d’onore sono realizzati in Ceppo gentile del Brembo e in diverse aree sono state riscontrate porzioni di materiali staccate.

Gli inquinanti atmosferici hanno reagito chimicamente con le superfici in pietra dell’edificio, compromettendone l’integrità e la definizione. Il particolato fine presente nell’aria milanese ha contribuito a conferire all’edificio una patina grigia. La sicurezza è una preoccupazione aggiuntiva, poiché alcuni elementi sporgenti mostrano segni di degrado avanzato che potrebbero rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica.

Il piano di intervento prevede l’utilizzo di sostanze a basso impatto ambientale. Sarà condotta un’analisi sulla pietra utilizzata per le facciate al fine di testare l’efficacia delle nanocalci sintetizzate presso l’Università dell’Aquila. Se i risultati saranno positivi, la Sovrintendenza darà il via libera. L’operazione inizierà con la pulizia delle superfici per rimuovere i depositi e i contaminanti atmosferici accumulati nel tempo, ripristinando la luminosità e preparando la pietra per i successivi interventi. Successivamente, si interverrà sulla vegetazione che ha colonizzato la pietra e infine si procederà con il consolidamento. Al termine del restauro, verrà fornito un piano di conservazione e manutenzione alla proprietà. La conclusione dei lavori è prevista entro ottobre 2025.

Referenze immagini: Milano Sparita, Archivio Intesa San Paolo,

Centro Storico, Milano, Palazzo Marino, Restauro, Piazza della Scala

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Centro Storico – Tod’s restaurerà le facciate di Palazzo Marino”

  1. Ma come? Sala non ha appena detto che Milano NON è inquinata?? ???? cmq speriamo resti qualche Euro per acquistare due FIORI, da (ri)mettere sulla Balconata principale, e sugli (spogli) Lampioni della Piazza… ?????

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  2. Che “poverata”!
    Palazzo Marino, sede del Comune, che invece di usare la propria facciata per sponsorizzare la città (o altro di istituzionale) si comporta come un banalissimo condominio vendendosi per della pubblicità.

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    • Andrea aspettiamo il tuo bonifico per fare i lavori senza pubblicità. Come farebbe un buon padre di famiglia nella sua gestione economica oculata.

      Com’è che li chiamate a Milano quelli che parlano parlano parlano e sbavano la saliva dalla bocca… per le innumerevoli ciance..

      Bauscia?

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