Torino | San Salvario – River Center: iniziato il cantiere per la riqualificazione dei Murazzi

Finalmente qualcosa si muove: dopo anni di inattività, presto nuovi spazi e nuove strutture per i Murazzi del Po e per le aree attigue al fiume. In questo caso, si tratta di sette arcate dei Murazzi, nell’area più vicina al Parco del Valentino – verso sud – vicino al monumento di Giuseppe Garibaldi. Si chiamerà River Center e ha l’obiettivo di riqualificare parte degli storici argini con diverse nuove strutture ed attività.

I Murazzi del Po sono da sempre uno dei simboli di Torino. Nati originariamente come argini per contenere il fiume, sono stati poi adattati alle rimesse e agli attracchi delle barche all’inizio del 1800. Sorgono sul lato ovest del fiume, in prossimità del centro storico e si estendono da Piazza Vittorio Veneto sul Lungo Po Armando Diaz, fino all’incrocio con Via G.Mazzini, per quasi 500 metri di passeggiata a bordo fiume, a circa 15 metri sotto il livello stradale. A fine ‘800, sono stati aggiunti altri locali più a nord, nei murazzi sul Lungo Po Cadorna.

Fino agli anni ’50 sono stati principalmente usati per la navigazione sul fiume. Con l’inquinamento delle acque e il successivo abbandono dei pescatori, sono stati convertiti in locali per la movida serale – tra i più frequentati della città – dagli anni ’70 fino a un decennio fa. Dal 2012, infatti, è iniziata la loro progressiva chiusura per motivi amministrativi e di sicurezza, tranne parte dei locali ancora in uso sul Lungo Po Cadorna e alcuni riaperti nel 2018 nelle arcate di Lungo Po Diaz.

Grazie all’iniziativa della Città di Torino, invece, parte dei Murazzi diventerà un nuovo “centro fluviale”, che vedrà la realizzazione di un punto di informazione turistica, aree per noleggio biciclette e per l’acquisto dei biglietti per la navigazione sul Po. Quest’ultima, interrotta dal 2016, dopo il danneggiamento dei battelli fluviali Valentino e Valentina ad opera delle forti inondazioni di novembre, dovrebbe essere ripristinata entro il 2026, con l’acquisto di nuovi battelli e, appunto, la sistemazione di parte degli argini.

Lo studio di progettazione internazionale CRA – Carlo Ratti Associati, che si è occupato dell’idea progettuale supportato dallo Studio dell’Architetto Italo Rota, ha proposto per il river center un’idea originale: nuove strutture galleggianti, separate dalla “terra ferma”, così da essere indipendenti e fronteggiare al meglio il possibile innalzamento del livello dell’acqua, sia per le piene stagionali, sia a causa del cambiamento climatico.

Si prevede la creazione di un tunnel unico che collegherà i sette ex-magazzini in questione, uniti da pavimenti galleggianti sull’acqua, in grado di adattarsi al livello del fiume. Il risultato sarà uno spazio di 450 mq nei suggestivi e storici Murazzi. Un’architettura cinetica e adattiva, dunque, è il fulcro del progetto di CRA, grazie al quale un nuovo centro di aggregazione urbana, sociale e comunitaria prenderà forma.

Il progetto prevede anche una nuova caffetteria aperta al pubblico e uno spazio di co-working, così da rafforzare l’inclusione dei cittadini nei nuovi luoghi. Questo intervento, il cui cantiere sarà curato dall’impresa campana D’Agostino A.A. Costruzioni Generali SpA, dovrebbe durare 18 mesi per una spesa di 7 milioni di euro. L’obiettivo è inaugurare il river center nell’estate 2025.

Il nuovo centro fluviale rientra nel più grande intervento della Riqualificazione del Parco del Valentino, che costerà alla città 147 milioni di euro di fondi PNRR per la riqualificazione di 421 mila mq di Parco e aree pubbliche. Cinque saranno gli interventi di maggiore rilievo:

  • La nuova Biblioteca Civica in fase di costruzione in Torino Esposizioni;
  • Il ripristino della navigazione turistica sul Po, con la realizzazione di 5 nuovi attracchi;
  • La ristrutturazione del Teatro Nuovo;
  • La riqualificazione dell’intero Parco del Valentino;
  • Il recupero e rifunzionalizzazione del Borgo Medievale.

Attività pubbliche da chiudere tra il 2025 e il 2026, che si sommano agli interventi in essere, sempre all’interno del Parco del Valentino, del Villino Caprifoglio e della Rotonda Valentino. Stando al programma della Città entro il 2026 Torino potrà godere di un nuovo “polmone verde” interamente riqualificato e pienamente interconnesso con il tessuto cittadino, che fungerà inoltre da nuovo centro di aggregazione urbana e culturale.

Committente: Città di Torino

Progettazione Architettonica: CRA – Carlo Ratti Associati (Torino) + Italo Rota (Torino)

Progettazione Strutturale/Idrologica: Hydrodata SpA (Torino)

Impresa di Costruzioni: D’Agostino Angelo Antonio Costruzioni Generali SpA (Avellino)

Render: Carlo Ratti Associati

Foto Area: Francesco Gullace

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Torino | San Salvario – River Center: iniziato il cantiere per la riqualificazione dei Murazzi”

    • Non so se sono di sinistra ma sicuramente degli incivili che vanno fermati e puniti con lavori di pulitura di quanto imbrattato invitandoli a esprimere la loro “arte” in spazi consentiti.

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  1. E Torino si muove proprio bene! Forse i tempi saranno un po piu’ lunghi di quanto specificato nel brillante articolo ma ne verra’ fuori un area straordinaria

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  2. Non capisco la biblioteca a Torino esposizioni … abbiamo tantissime biblioteche in giro per la città e purtroppo spesso semivuote in edifici bellissimi … perché non rivalutare quelle …

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  3. Un bel progetto come sempre…. sulla carta….un pò costoso … sperando che nella cifra sia stata prevista anche la spesa per il restauro delle facciate e degli interni dei Murazzi. Ma conosciamo anche bene la storia di questo luogo: extracomunitari, spaccio di droga, risse, qualche morto ogni tanto, la magistratura che ogni tanto entrava nel merito, la polizia che avevano paura di avvicinarsi alla zona, ecc ecc e non credo che un progetto sia sufficiente ad applicare questa bella parola di “integrazione” “aggregazione”…. oggi quello che si faceva ai Murazzi una volta si continua a fare alla Colletta, degrado assoluto, rapine, droga, assenza di sicurezza, campi nomadi, ecc ecc …. e senza un adeguato servizio di sicurezza i bei progetti possono anche essere risparmiati e lasciare tutto nel degrado…. almeno non ci riempiamo di debiti comunitari…prima si devono risolvere i problemi alla base da chi è competente e responsabile, poi si pensa alla riqualificazione …e non è tutto il contrario….

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