Milano | Centro Storico – Riqualificazione dei palazzi di via Visconti di Modrone completata

Completato il progetto per riqualificare e rigenerare due edifici attigui di differente estatica e differente altezza dei piani, che ora sembrano un unico corpo un po’ “sfasato”. La rigenerazione ha riguardato soprattuto la riqualificazione energetica delle facciate, oltre agli interni.

Siamo in pieno Centro Storico, a due passi da piazza San Babila, lungo la così detta Cerchia dei Navigli, e riguarda due stabili costruiti negli anni della ricostruzione post bellica del 1945-55. Due edifici che affacciano su via Visconti di Modrone ai civici 11 e 15 e che si presentavano con l’aspetto di due anonimi caseggiati di 6 piani di differente aspetto, sobri ma decisamente moderni. A loro volta avevano rimpiazzato i resti del Palazzo Castelli Visconti di Modrone, la Ca’ di Sciori (casa dei signori), famoso per le sue sale e il suo giardino con affaccio sul naviglio, danneggiato dai bombardamenti dell’ultima guerra. I nuovi edifici naturalmente vennero realizzati nello stile moderno, senza considerare il contesto storico e inserendo, solo nel palazzo principale di via Cerva 28 qualche elemento di recupero dal vecchio palazzo, come balaustre ringhiere e poco altro.

Il nuovo edificio si presenta comunque diviso in due parti quasi simili e con un corpo sovrrapposto di due livelli decisamente importante.

Onestamente, anche se molto anonimi, forse preferivamo il vecchio stile del palazzo, più coerente al contesto. Bello il disegno geometrico e ripetitivo delle finestre, anche se possiamo immaginare tra qualche anno quei davanzali inclinati appariranno anneriti dalla polvere e dallo smog.

L’effetto di questo nuovo

Le altezze interne dei piani terra dei due corpi erano (e sono) differenti (sono entrambi rialzati ma a quote diverse); di conseguenza sono diverse le quote dei rispettivi piani superiori; indi per cui la quota delle bucature (finestre) non poteva essere uguale; conseguenza: non v’è allineamento tra gli elementi. S

Milano – Centro Storico – Via Uberto Visconti di Modrone, 11-13-15 >>> SENZA NOME
(Cristallo spa)

(uffici) (riqualificazione energetica facciate) (sopralzo)

  • progetto originale: (xxxx, aaaa)
  • progettista e DL: (arch. Marco Cerri @ ARCHIMI_studio)
  • calcolatore statico e opere CA: (ing. Marco Cogliati)
  • impresa esecutrice: (Sica Group srl)

Qui di seguito riproponiamo alcune immagini del vecchio  Palazzo Castelli Visconti di Modrone, e del naviglio, purtroppo uno scenario romantico ormai scomparso.

Mentre qui di seguit alcune immaigni che mostrano i due palazzi prima dell’intervento.

Referenze immagini: Google; Milano Sparita; Roberto Arsuffi, Duepiedisbagliati

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

21 commenti su “Milano | Centro Storico – Riqualificazione dei palazzi di via Visconti di Modrone completata”

  1. Bello il design, meno la scelta dei materiali per la precisione le lastre bianche non credo abbiano una lunga vita.
    Il sopralzo è orribile ma ormai è diventato un marchio di fabbrica a Milano (osceno)

    Quello che mi lascia più perplesso è che si tratta di una riqualificazione nel CENTRO STORICO, io dico ma siamo impazziti ?

    Andrebbe aperto un dibattito su come tutelare il centro da questi palazzi moderni, Milano dimentica la sua storia molto in fretta.

    Dal duomo alla cerchia dei Navigli per come la penso di dovrebbe costruire solo* in stile.
    Più apertura sul moderno in zone da riqualificare.

    Cara Milano, Non perdiamo la nostra identità.

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    • Questo è un problema non solo milanese ma italiano.

      Da noi c’è una paura ossessiva per il “falso storico” che altrove non esiste. Penso al castello barocco di Berlino che, pur tra mille polemiche, è stato ricostruito “com’era e dov’era” più di 60 anni dopo la fine della guerra.

      Poi però permettiamo delle oscenità fintoneobarocche come Palazzo Parigi che, quelle sì, sono dei falsi storici.

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  2. Onestamente faccio molta fatica ad accettare un edilizia così incombente.

    La cerchia interna dei Navigli e rimane pur sempre una zona che andrebbe tutelata maggiormente e l’impatto di questo edificio è oggettivamente eccessivo.

    Io lo trovo brutto brutto brutto

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  3. Brutto non è.Architettura ed estetica prevalente in tutto il contesto europeo. Di quelle città che sono state danneggiate dai bombardamenti seconda guerra. Berlino, Londra, Vienna, Varsavia, Monaco Baviera, Francoforte. Stile architettonico rigoroso ma con una sua compostezza formale ben diversa da meri interventi speculativi. Con uso di materiali scadenti. Come in altri casi a Milano. Frequenti nelle stesse Napoli e Roma. Altro discorso come sottolinea qualcuno di un ragionamento che Milano dovrebbe intraprendere. A 80 anni di distanza. Tutela del centro storico. E blocco totale dell’ orrenda normativa sui sopralzi. Se mai avverrà sarà per diretto interessamento dei Cittadini. Scordarsi da parte politica, di tutte le coalizioni, un atto di AMORE per la Città..

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  4. Effettivamente fa impressione il titolone Centro Storico con la foto del casermone moderno.

    Concordo con ci dice, ci vorrebbe più rispetto per il centro storico, ma dovrebbe venire dagli uff. del comune, con delle linee guida. Altrimenti gli architetti fanno tutti a proprio gusto.

    E si vede ………

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  5. Un bell’intervento, che va oltre la mummificazione dei centri storici e apre la possibilità che questi non siano abitati da soli ricchi che possono permettersi i pochi alloggi solo perchè ereditati. Il romanticismo del conservare tutto così com’è solo perchè pochi possano goderne lasciamolo alle altre città, già Milano è invivibile per prezzi e mancanza di alloggi. Se questa mummificazione si fosse applicata nei secoli scorsi, non avremmo mai avuto i centri storici che tanto ammiriamo, per loro natura questi devono essere soggetti al cambiamento e alla stratificazione, altrimenti avremmo ancora i templi e i fori romani nel centro e non il duomo.

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    • E in che modo, di grazia, questo progetto agevolerebbe il trasferimento in centro dei meno abbienti? Ti sembra forse un condominio di case popolari?

      Era costoso prima e lo sarà anche adesso, anzi pure di più perché è stato ristrutturato.

      Proprio un intervento senza né capo né coda. Quattro paroloni pseudo intellettuali buttati lì così a caso e nessuna logica.

      Da ridere per non piangere.

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      • Tu saresti quello colto? I Barbari come li chiami, sarebbero i Celti, gli Etruschi? Civiltà raffinatissime.
        Tu torna al Bar a parlare di storia.

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  6. Erano due palazzi eleganti della loro epoca. Sono diventati un accrocco. Peccato che la proprietà non abbia saputo trovare una soluzione capace di coniugare restauro e sopraelevazione.

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    • Pienamente d’accordo. Un intervento arrogante e ingombrante, privo di attenzione per il contesto e per lo stile preesistente.
      Mi piace solo pensare che quelle sbarluccicanti quinte sceniche con cui hanno avvolto i due edifici abbiano vita breve come gran parte delle pataccate dei nostri tempi e che in pochi lustri dovranno essere rimosse. Peccato invece per il container in vetro appoggiato sulla sommità, quello dovremo tenercelo per molto tempo

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    • no zio perdonami ma quello grigio era orrendo, non era di certo elegante. poi manco a me fanno impazzire quelli nuovi ma per favore, siamo onesti.

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  7. Milano è ricaduta rovinosamente nella più orrenda e scadente speculazione edilizia
    con investimenti ridicoli si “riqualifica” deturpando, permettendo cosi ai proprietari di guadagnare sui rincari.
    La città ha perso qualsiasi volontà nel prendersi cura di se stessa (una parabola durata qualche manciata di anni a cavallo dell’expo 2015) ed è ripiombata in una sciatteria dove l’unica volontà è fare soldi e mangiarci sopra.

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  8. Mi chiedo sempre come mai tutti gli espertoni siano qui a criticare e non si occupino di migliorare Milano. Peccato che tutti gli architetti illustrissimi, virtuosi e illuminati si ritrovino qui a commentare lasciando che gli architetti meno abili siano sul campo ad operare.

    O forse qui sono tutti architetti falliti ?

    Io sono solo un cittadino.
    Prima di criticare bisogna ammirare, studiare, pensare e poi valutare. Solo alla fine, criticare. Quando lecito.

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  9. Meno male che qualcuno ancora ha senso critico e non crede, da beota utile al sistema, al principio di autorità, anche solo fosse “architettonica”…
    Per quale motivo hanno inventato e proposto mediaticamente fino alla nausea il termine “archistar”? Per ottenere dalle masse plebee la non-critica nei confronti di porcate assolute…”ah! L’ ha fatto l’ archistar…allora|”
    Ad ogni modo se sulla panchina della nazionale avessero messo un qualunque tifoso da stadio, non saremmo usciti da due edizioni consecutive dei mondiali, perfino con la Macedonia…cioè, non è che gli addetti ai lavori, anche celebrati, non sbagliano mai eh!

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