Testo Guido Angelini.
Siamo nell’area ex industriale che si era sviluppata già alla fine dell’Ottocento grazie anche alla vicinanza della ferrovia che portava alla vicina stazione di Porta Genova. Area operaia che aveva proliferato proprio in questa zona, caratterizzando il quartiere compreso tra via Solari, via Savona e via Tortona. Al link un nostro articolo sulla storia delal zona.
Sulla via Solari si vede ancora oggi l’imponente facciata in mattoni delle Officine Meccaniche Riva Calzoni, il cui complesso si estende fino alla via Stendhal e prosegue ancora oltre. Oggi gli spazi sono occupati da varie nuove attività, come Fendi, Moncler, Diesel Italia.
Merita di essere commentata l’esemplare trasformazione avvenuta tra il 1999 e il 2004 di un’area ex industriale sede della Riva Calzoni, nell’intervento residenziale situato tra le vie Solari, Stendhal e Savona, il cui autore è Antonio Zanuso, noto anche per il piano particolareggiato e ristrutturazione del Palazzo ex Stelline e la sistemazione urbanistica di Piazza della Repubblica e Piazza Duca D’Aosta, entrambi progettati insieme ad altri.
Si tratta della realizzazione di un complesso residenziale di 6.850 mq e di un giardino pubblico di 6.200 mq, composto da un edificio a “elle” di 5 e 6 piani, situato a Sud e Ovest del lotto, e da un secondo di 8 piani su via Solari, coincidente da un lato con un fabbricato confinante.
La costruzione a “elle”L” è degradante verso il verde e ha gli ultimi piani arretrati in modo da ridurre la percezione dell’altezza dei corpi di fabbrica, mentre quella più alta che dà su via Solari, termina con una serie di terrazzi, rapportandosi in tal modo con le dimensioni dei fabbricati industriali esistenti al suo fianco. E su via Savona è posto l’ingresso al cortile retrostante e ai box sotterranei.
La planimetria generale risulta ben posizionata sul terreno, con l’edificio principale che è prospicente verso il giardino pubblico attraverso una sobria soluzione angolare, mentre la composizione dei volumi è ritmata e definita regolarmente, articolata e calibrata nelle masse dei corpi di fabbrica.
Lo spazio esterno di pertinenza dei due edifici, tranne che nel cortile, risulta per necessità ridotto verso gli altri lati. Nel corpo di fabbrica maggiore vi sono tre logge per piano in rilevo fino a terra verso il giardino con un certa citazione agli erker (bay window) delle case storiche tedesche, e le sporgenze sono ripetute in corrispondenza nel prospetto retrostante.
Si notano soluzioni d’angolo particolari e gradevolmente elaborate sia nel corpo alto che nell’edificio a “elle”, sul cortile interno e anche verso il giardino pubblico, così pure nei dettagli con bow window di metallo disegnati accuratamente, terrazze e balconi.
Inoltre, tutti i tre fronti laterali risultano composti asimmetricamente con abilità sia verso via Solari che nell’edificio principale dove nel corpo lungo è a scalare negli ultimi due livelli, mentre in quello più corto negli ultimi tre in cui presenta al quarto piano pure un’elegante soluzione sinuosa rendendolo maggiormente dinamico.
L’edificio a elle è completamente rivestito in mattoni su tutte le facciate e scandito in quelle esterne a piano terreno da porticati, mentre quello di via Solari aderente da un lato a un fabbricato confinante, è rivestito in mattoni solo a piano terra e in quelli superiori in intonaco dello stesso colore, così che tutto il complesso residenziale abbia comunque un sicuro carattere architettonico.
Su entrambi gli edifici poggia armonicamente un tetto a una volta a botte mansardata, con copertura metallica aggraffata in zinco titanio, e sono presenti pure terrazze degradanti nelle testate dei corpi di fabbrica, addolcite da misurati grigliati metallici; ci sono anche diverse tipologie di ampi balconi o logge in parte con abbellite dalla presenza del verde, bow-window come detto negli angoli per dare un indovinato contrasto di equilibrio con il rivestimento delle facciate, che vengono ritmate anche da varie forme di aperture: il tutto è ben definito nei dettagli.
Questa realizzazione si distingue nella zona perché rilevante per la sua forma aperta e direttamente ben prospiciente su un giardino pubblico, per la sua misurata pur articolata architettura e idea moderna e apprezzabile di abitare.
Il Giardino Bazzega e Padovani è un parco di 5.830 mq., un’area verde di quartiere adatta a far giocare i bambini nello spazio attrezzato e a soste tra faggi e magnolie. La pavimentazione é in calcestre con bordi in rizzata; l’area giochi ha una pavimentazione antitrauma in gomma. Venne dedicato al Maresciallo Sergio Bazzega e al vice Questore Vittorio Padovani, vittime del terrorismo.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Guido Angelini
Porta Genova, Via Solari, VIa Savona, Via Tortona, Via Stendhal, Antonio Zanuso, Architettura, Officine Meccaniche Riva Calzoni, Ex industriale, giardino, Giardino Bazzega e Padovani
Ma la riqualificazione dello scalo porta Genova??
Come si può notare da piantina, confrontato con gli altri distretti è vuoto di progetti importanti.
Tutto molto bello, ma non oso immaginare il costo proibitivo al mq. Mi dispiace ma Milano non è per nulla una città inclusiva anzi. Si sta facendo una puliza etnica del medio basso ceto. Praticamente per i costi proibitivi si è costretti a migrare sempre più lontano con tutto ciò che ne consegue a livello di vita privata causato dal pendolarismo.
molto interessante! grazie, non conoscevo questo complesso residenziale. Andrò volentieri a farmi un giro
prezzo? al metro quadro.
Uh…che roba!
…ma è un complesso finito da anni…