Milano | Centrale – Al restauro i cavalli alati della stazione

Milano Centrale. L’enorme, imponente e monumentale Stazione Centrale di Milano mentre si appresta a compiere tra poco più di sei anni i suoi primi cento anni di vita, è sottoposta ai soliti (purtroppo sporadici) interventi di restauro che non coinvolgono ancora l’intera struttura. Così in questi giorni è partito il montaggio delle impalcature che serviranno per consentire il restauro della coppia scultorea dei due Pegaso, i cavalli alati simboli stessi della stazione di Milano.

I due gruppi scultorei raffigurano due cavalli alati (Pegaso) trattenuti ciascuno da due figure maschili (due Bellerofonte) realizzate in puro stile art-déco. Vennero realizzati nel 1930/31 dall’artista Armando Violi e misurano otto metri dalla testa alla coda. Queste sculture hanno un significato molto preciso: simboleggiano il progresso guidato dalla volontà e dall’intelligenza.

Le sculture della Stazione centrale furono disegnate da Ulisse Stacchini (nato nel 1871 e morto nel 1947, architetto della stessa stazione) e Violi Armando (nato nel 1883 e morto nel 1934) e poi realizzati dalla società Fratelli De Grandi in via Melchiorre Delfico 33 alla Ghisolfa.

IL restauro è stato affidato a Estia srl, una società fondata nel 1990 da un gruppo di professionisti che vantava, alla data della fondazione della società, una consolidata esperienza nel restauro dei Beni Culturali.

Milano – Centrale, Piazza Duca d’Aosta > Stazione Centrale Milano (nella mappa Urbanfile codice: XX) (infrastrutture) (restauro)

  • committente: Grandi Stazioni Rail
  • Impresa appaltatrice: NBIS.p.A. Roma – Imprese Subappaltatrici Estia
  • Inizio lavori: maggio 2024
  • Fine lavori: settembre 2024

Qui di seguito una carrellata di foto che mostrano i due gruppi scultorei nella loro magnificenza monumentale.

La Stazione Centrale di Milano venne costruita su progetto dell’architetto Ulisse Stacchini, che vinse il concorso nel 1912, ma i lavori per la costruzione furono protratti a lungo, anche a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale e successiva crisi economica. Alla fine le ultime modifiche al progetto già approvato vennero effettuate nel 1925 e negli anni successivi avviata la costruzione della grande stazione che fu inaugurata nel luglio del 1931. Ed ecco spiegato il motivo scelto per le decorazioni, ancora ancorate al gusto di inizio Novecento, molto Art Dèco, quando all’epoca della costruzione, l’architettura aveva assunto già linee più semplici e rigide, quelle del Razionalismo italiano.

Le due fontane sono state riattivate già dallo scorso anno.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Andrea Cherchi; Milano Sparita
  • Stazione Centrale, Milano, Fontana, Piazza duca d’Aosta, Arredo Urbano, statue, Pegaso, Cavalli Alati, Ulisse Stacchini , Violi Armando
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

5 commenti su “Milano | Centrale – Al restauro i cavalli alati della stazione”

  1. Sarebbe anche ora che Grandi Stazioni varasse un restauro esterno completo.

    E magari anche un ulteriore ridisegno di diversi spazi interni, perché ora come ora è abbastanza un casino.

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  2. Potenzialmente una bellissima stazione, tra le più belle al mondo…creata dalla città di Milano, ma gestita ora con criteri romanocentrici. Se lo sarebbero mai immaginato, gli artisti e progettisti citati e tutti quanti i milanesi, che, dopo cento anni, sarebbe risultato normale avere paura e schifo di “andare alla stazione” della propria città e che questa stessa servisse da ricettacolo per africani come area camping e per zingare per commettere furti?

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    • Madonna, ma se non avete niente da dire non dite niente! Spiegatemi cosa c’entrano i camping e i furti con il restauro dei cavalli alati! Vado spessissimo in centrale e, sebbene a volte mi capiti di vedere immigrati raccolti a gruppi, non mi sono mai sentito particolarmente in pericolo né di notte né di giorno. Domenica scorsa, ad esempio, non ho visto addirittura nessun elemento di disturbo umano ed era attorno a mezzogiorno. Viaggio per lavoro e vedo situazioni simili, se non addirittura peggiori, nelle grandi stazioni di Parigi, Lione, Londra, Marsiglia, Barcellona… è, santo cielo, tristemente normale che luoghi come le stazioni ferroviarie diventino punti di aggregazione per chi non ha altri riferimenti o per chi vuole delinquere.

      Ridurre la stazione Centrale a questo, però, oltre ad essere ingeneroso, è anche ridicolo e falso visto che sono presenti un museo, il mercato centrale, sempre pienissimo di persone con potere d’acquisto, negozi, temporary store, una grande libreria e un’area giochi, tutti molto bene frequentati. Le consiglio di andarci e di vivere tutti questi luoghi prima di ripetere a vanvera cose pescate da pagine facebook e telegiornali

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      • Voler ridurre una situazione molto pesante di ordine pubblico assolutamente non sotto controllo e di totale degrado umano senza risposte, vuol dire solo guardare la realtà con le lenti dell’ ideologia global; se neanche quello che accade nelle stazioni ferroviarie di Milano, dove rischiano la vita, purtroppo, letteralmente, i pubblici ufficiali con funzioni di controllo, serve a far capire come stanno le cose, vuol dire che sei al di là dell’ umano, pura macchina politica senza alcuna comprensione verso gli altri, solo se la pensano come te, stile anni settanta.
        Ah, a proposito, le aggressioni agli agenti e le violenze alle donne, i furti, sono secondo te invenzioni dei telegiornali? Guarda che sono costretti a parlarne persino iul tg3 e la sette.
        Roba da matti, veramente, incredibile.

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  3. Per il popolo di disadattati, ci vuole la volontà delle istituzioni a presidiare coi mezzi giusti non solo la Centrale, ma qualsiasi stazione. Termini o la Centrale di Napoli sono una Casba e messe ben peggio, senza volere con questo dire che non serva fare alcunché.
    Ma oltre a questi problemi, c’è anche che, quando le linee AV per Venezia, Genova, Frejus saranno ultimate, la stazione non potrà gestire l’inevitabile aumento di traffico per limitato numero di binari (sono 24, mentre sono 32 a Roma Termini dei quali 10 lontani dalla galleria di testa centinaia di metri), e le corse dovranno essere dirottate alle altre stazioni di Milano. Occorrerebbe riformare la stazione sfruttando lo spazio dei marciapiedi di servizio, praticamente inutilizzati da quando la movimentazione dei bagagli col personale di servizio è andata a sparire, e affiancando i binari a coppie come in qualsiasi altra stazione. La larghezza della struttura della stazione, pur con la presenza al suolo delle arcate delle tettoie, rende di fatto inseribili 2 binari sotto la tettoia centrale, 1 ciascuno sotto le 2 tettoie ai lati della centrale, e 1 ciascuno sotto le due tettoie ai lati, pur con un sacrificio sulla larghezza, in quest’ultimo caso, di uno dei marciapiedi per i passeggeri. Si avrebbero a disposizione 30 binari e un aumento della capacità ricettiva di corse del 25%.

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