Fiera Tre Torri. Oggi, 18 giugno 2024 siamo stati invitati, insieme ad altri pochi giornalisti, alla prima visita ufficiale del cantiere di CityWave. Accolti magnificamente come sempre, ci siamo trovati in uno dei cantieri più grandi di Milano e tra i meglio organizzati e puliti che abbiamo mai visto. Alla presentazione erano presenti Aldo Mazzocco, amministratore delegato e direttore generale di Generali Real Estate, Paolo Micucci, Amministratore delegato di Citylife spa e l’ingegnere Tecnico di CityWave Marco Beccati. Al link il progetto di partenza di CityWave.
Come ci ha spiegato l’ingegnere Marco Beccati, che ringraziamo per la sua disponibilità e la sua professionalità, il progetto è stato aggiornato, in funzione delle esigenze dei futuri tenant (sono ad esempio stati eliminati i balconi) sia delle tecnologie utilizzate, così da inserire CityWave tra gli edifici più all’avanguardia del mondo.
Al momento sono circa 200 gli operai impegnati nella costruzione, ma si calcola che durante le operazioni di finitura si arriverà a superare le 600 unità. I mezzi di cantiere utilizzati sono tra i più moderni, e per stare al passo con la velocità di costruzione si è resa necessaria la posa di un’ulteriore gru.
CityWave è un progetto firmato dallo studio internazionale BIG – Bjarke Ingels Group, e costituirà un nuovo punto di accesso a CityLife, andando a completarne lo skyline insieme alle Tre Torri. Con il nuovo edificio uffici (non ci sarà più l’hotel previsto inizialmente), CityLife sarà uno dei maggiori business district della città, nonché il quartiere simbolo della Milano del futuro.
Il progetto prevede la realizzazione nei pressi di Largo Domodossola di due edifici, denominati East e West, uniti da una caratteristica struttura dinamica che ricorda un’onda (da cui il nome CityWave), della lunghezza di oltre 200 metri, e che sovrasterà un’estesa area verde e totalmente pedonale (come del resto tutta Citylife) Avrà una superficie (GLA) di circa 63.000 mq, destinata prevalentemente ad uffici e retail, che si aggiungerà agli attuali 130.000 mq nel Business District di CityLife, che raggiungerà così un totale di circa 200.000 mq di GLA a destinazione uffici e retail.
L’edificio West (viale Duilio) sarà costituito da due piani interrati, un piano seminterrato e ventuno piani fuori terra. 17 piani saranno destinati ad uso uffici, 3 a ristorante-sky bar e 1 a piano tecnico. Al piano 0 avranno sede una serie di facilities comuni e il Centro Conferenze composto dall’auditorium principale da quasi 300 posti e 3 sale secondarie di differenti capacità.
Ottima la notizia che nella parte più alta dell’edificio ci sarà un grande ristorante panoramico e con un accesso dedicato, già previsto in fase di progettazione esecutiva.
L’edificio si ispira a un concetto di relazione, rappresentato da una innovativa connessione fisica e visiva tra i piani: i primi cinque sono collegati tramite una monumentale scala scultorea, mentre i piani successivi sono collegati visivamente dallo spazio aperto sotto la copertura, che svela la loro configurazione “a cascata”. Una caratteristica unica che crea aree all’aperto dove sarà possibile avere momenti di collaborazione informale, come momenti di relax durante la giornata di lavoro. Agli ultimi due piani, infine, un ristorante panoramico culmina con la spettacolare terrazza belvedere.
L’edificio East (viale Boezio) avrà due piani interrati, un piano seminterrato e undici piani fuori terra. Ai piani 0 e 1 l’edificio presenta un atrio con giardino d’inverno e le facilities comuni. Al decimo piano, una terrazza panoramica si affaccia sul centro della città.
Il progetto per gli interni di CityWave East è funzionale a un approccio di relazione, sviluppato attraverso la connessione fisica e visiva dei diversi piani: i primi due uniti dalla scala monumentale, i restanti collegati visivamente dagli elementi dell’atrio . L’esclusivo spazio aperto “a cascata” sotto la copertura, speculare al fabbricato West, favorisce un ambiente lavorativo stimolante e coinvolgente, ma anche flessibile e sicuro.
I piani dei due edifici prevedono soffitti alti 3 metri per consentire l’accesso di una grande quantità di luce naturale grazie ad una facciata vetrata continua, caratterizzata da trasparenza e luminosità, con un affaccio sia sulla città che su due ampi cortili interni. Nella parte più alta, gli edifici saranno infine completati da terrazze a cascata adibite a spazi polifunzionali con spettacolare vista sugli altri grattacieli di CityLife e sull’intera città di Milano fino alle Alpi.
L’elemento di collegamento tra i due nuovi edifici, detto “canopy”, sarà realizzato con una struttura mista legno e cavi in acciaio posti tra i due edifici, ancorato a terra attraverso una serie di tiranti per assicurarne la stabilità in condizioni di vento (perciò le “colonnine” non saranno dei pilastri, ma dei tiranti che terranno ancorato il canopy a terra evitando che oscilli). L’intera copertura sarà interamente ricoperta da pannelli fotovoltaici che contribuiranno a rendere l’edificio, con il contributo della energia geotermica ricavata dai dall’acqua di falda, quasi completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. Questa copertura fotovoltaica diventerà il più grande parco fotovoltaico urbano di Milano ed uno dei più grandi in Europa, con una superficie di circa 11.000 mq, in grado di fornire una produzione di energia elettrica stimata di circa 1.200 MWh l’anno.
La canopy oltre a rappresentare l’elemento di collegamento strutturale tra i due edifici, consentirà di creare un nuovo spazio pubblico coperto, arricchito da arredo urbano ed aree verdi, fruibile tutto l’anno. L’intervento architettonico è stato infatti pensato per ridefinire gli spazi secondo nuove modalità di condivisione e collaborazione e renderli più flessibili, liberando aree verdi a disposizione della collettività.
L’unicità di questa nuova struttura ha richiesto diverso tempo di studio tecnico da parte degli studi che stanno lavorando a Citylife, ma non solo, è stato oggetto di studi da parte di molti altri istituti tecnici di tutto il mondo. Come ha spiegato l’ingegnere Marco Beccati, la complessità è stata creare questa struttura sospesa che copre la superficie di due stadi di calcio e si appoggia solo sui due edifici laterali. L’elemento di collegamento dei due fabbricati sarà realizzato con struttura in cavi di acciaio tra i due Corpi, racchiusi a “sandwich” tra elementi in legno e dallo spessore totale di circa 40 cm a cui si sommano le impermeabilizzazioni ed i pannelli fotovoltaici.
Ovviamente per questa avveniristica struttura sono state simulate tutti le possibili casistiche: nevicate abbondanti, venti forti e piogge torrenziali. Come dicevamo, la struttura sarà ancorata a terra dai tiranti in acciaio che avranno anche la funzione, specie nell’area centrale, di pluviali. Questi saranno a loro volta ancorati al terreno con ammortizzatori elettronici che ridurranno al minimo le possibili oscillazioni. I due palazzi laterali sopporteranno tutto il carico del canopy (è stato calcolato che la struttura sopporterà un carico pari a 1500 t [= 35 tir da 44 t]) e avrà al suo interno una lunghezza pari a 45 Km di cavi postesi.
Il cantiere si prevede che termini per la fine del prossimo anno (così da non interferire con l’evento olimpico del 2026). Tra pochi giorni via Anna Maria Ortese, la strada che da largo Domodossola sale sino al podio altro di piazza Tre Torri, sarà interdetta al passaggio, per consentirne la demolizione, così da facilitare le operazioni di cantiere e lasciare spazio alla nuova piazza che verrà realizzata sotto al canopy. Per accedere alla piazza superiore, per il momento sarà aperto un passaggio in fase di realizzazione dal quale si accederà da Piazzale Carlo Magno.
Citywave non sarà però l’ultimo tassello di CityLife. Mancano all’appello la totale riqualificazione del Palazzo delle Scintille, destinato a diventare forse la più grande area espositiva di Milano ed un nuovo edificio, dalle dimensioni contenute e che prenderà il posto dei campi da tennis di piazza Arduino.
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Valter Repossi
- CityLife, Fiera, Tre Torri, viale Duilio, viale Boezio, viale Cassiodoro, viale Berengario, Palazzo delle Scintille, Velodromo Vigorelli, piazza VI Febbraio, BIG-Bjarke
Mi chiedo come si possa asserire che ci saranno aree verdi sotto la vastissima copertura fra i due edifici. Il verde vero (non quello puramente scenografico) necessita di due elementi imprescindibili : suolo permeabile e cielo da cui ricevere le piogge. Tutte le altre varianti (tetti verdi,giardini pensili,giardini d’inverno) non sono ascrivibili a verde con funzioni ecosistemiche complesse. La mia impressione è che l’iconicità di questa copertura porterà ad un consumo di suolo che andrà bene oltre l’impronta a terra dei due corpi Duilio e Boezio ma si estenderà a tutta la proiezione della copertura ad onda. Dai rendering sono visibili le vastissime aree lastricate che formeranno la nuova piazza coperta che si aggiungerà al podio fra i grattacieli già esistente, che d’estate si trasforma in una fornace. L’ombra vera dovrebbe essere fornita dagli alberi, non da migliaia di metri quadrati di canopy.
Saranno felici e contenti i miei nipoti che abitano lì in vle cassiodoro cmq ogni tanto spendete i soldi anche x il quartiere Baggio
Gli investimenti a citylife sono di privati e non del comune.
Probabilmente i privati non sono così interessati a un quartiere come Baggio almeno non di questa portata. .
Chissà perché.
a baggio in via nikolajevka / mar nero si parcheggia ancora lasciando l’auto in doppia fila folle per poterla muovere e tutto pur di non comprare box interrati?
io la ricordo così….
mai visto un vigile.
cari amici di urbanfile, che leggo sempre con piacere… ma oggi vi domando se la Real Estate chr costruisce il City Wva, ha trasferito ilCitylife in quel di Londra: leggo East, West, Business district, Skyline, Rendering, Sandwich, Sky-bar, Facilities e carico del Canopy…
Nell’articolo vi concedo Sandwich e Bar, ma vi chiedo: perché inglesizzare parole che potrebbero e dovrebbero essere espresse in italiano giacché siamo in Italia?
grazie.
Purtroppo è diventata una vera e propria epidemia. È uno dei tanti modi in cui l’Italia mette in scena il suo lento e inesorabile suicidio culturale.
Chissà se finalmente con gli oneri di urbanizzazione riusciranno a sistemare lo scandalo della sede dei binari del tram nell’antistante viale Boezio e riqualificare piazza VI Febbraio….
Questa devo dire che mi fa parecchio ridere, si è scoperto che la giunta tende a far pagare oneri di urbanizzazione molto bassi per questi progetti, perché troppo onerosi e non sostenibili per chi investe, e a far ricadere sulla collettività i costi per i servizi necessari, di solito si trova un accordo per opere a scomputo a gestione mista.
Quindi evviva gli operai e gli impiegati che pagano le fogne, le strade, e la costruzione di scuole e ospedali per i poveri costruttori e abitanti di citylife.
C’è da incazzarsi come iene altro che ridere.
Grazie nasone e ai pecoroni che l’hanno votato.
Condivido pienamente. Viale Boezio dovrebbe diventare esattamente come viale Cassiodoro, spostando i binari del tram sulla carreggiata, piantumandi platani e facendo parcheggi a lisca di pesce. Purtroppo rimarrà tutto un sogno, e ci troveremo un edificio di 11 piani e molto cemento e vetro
Spostare i binari su quale carreggiata? Occupano già un intera carreggiata
c’è il tram in viale cassiodoro?
al massimo c’è la vecchia “ottima” pista ciclabile
Finalmente si completa questa ultima porta aperta verso il quartiere.
Adesso vi saranno effetti e cambiamenti nelle vie limitrofe.
Bene.
Mostruoso. Come ROVINARE la bella Citylife (non bastava Torre Aurora..) ?
Gia’ oggi la viabilità’ e’ un incubo per il traffico e le percorrenze inaccettabili per le le vie intorno alla zona, degne di una camera a gas. A ciò’ si aggiunga un caldo atomico dovuto al cemento senza adeguata piantumazione ed un consumo , oltre che di suolo, di energia perlomeno a rischio per il quartiere, considerati gli impianti di condizionamento che verranno
Installati con possibili rischi di black out in
estate. Spero solo che questa” magia” non sia foriera di una tempesta perfetta.
L’incipit ” accolti magnificamente come sempre” poteva già far capire dove si stesse andando a parare. Ma la descrizione dell’intera opera supera ogni immaginazione , forse solo Gabriele D’Annunzio avrebbe utilizzato parole più alate e …probabilmente meno inglesi.
Il nuovo edificio di cui nessuno nel quartiere sentiva il bisogno….
Mastodontico, porta via luce e spazi verdi sempre più esigui.
Mi sa che voi di UF vi siete un po svenduti “ai poteri forti di CL” con l’articolo di oggi….
Per non parlare del padel Center che verrà costruito, altro cemento che toglie spazi verdi per accontentare Generali e Demetrio Albertini, l’ideatore del progetto.
City lie è bello, iconico, cosi si è esagerato e snaturato tutto, portando in dote traffico e smog
Impatto mostruoso. E pensare che ce lo hanno spacciato per il Central Park milanese…..
Ma chi? Nella tua testa
Tutto molto bello, l’unico dubbio che ho è sulla parte centrale… copertura in legno e travi all’apparenza super sottili. Con le trombe d’aria e raffiche di vento fortissime che ormai sono presenti anche a Milano, sicuro che quella parte non verrà letteralmente sradicata via?