Milano | San Babila – Completato il restauro della Torre Snia Viscosa

Milano San Babila. In queste settimane si sono conclusi i lavori per il restauro delle facciate della Torre Snia Viscosa, la torre di piazza San Babila. Torre che festeggia i suoi 87 anni di vita e ancora delizia con armonia “stilosa” il contesto di corso Matteotti e piazza San Babila.

La Torre Snia Viscosa, progettata da Alessandro Rimini, è uno dei palazzi più iconici di piazza San Babila a Milano e il primo grattacielo della città. Situata tra corso Matteotti e via Bagutta, si distingue per la sua architettura sobria e la qualità dei materiali. L’edificio, di forma trapezoidale, ha una base che occupa l’intero lotto e, dal quinto piano, si restringe lasciando spazio a due terrazze. La torre si sviluppa fino a 60 metri con 15 piani, con gli ultimi due più arretrati rispetto al perimetro. I prospetti sono rivestiti in marmo di due tonalità, studiati per creare un effetto cromatico armonioso. L’interno ospita negozi, uffici e appartamenti, con un elegante ingresso sotto il porticato di corso Matteotti. La torre, inizialmente chiamata “rubanuvole”, è oggi rivalutata e apprezzata per il suo valore architettonico.

Il primo grattacielo di Milano è strettamente legato alla storia della Snia Viscosa, un’importante azienda italiana specializzata nella produzione di fibre sintetiche, che si affermò come uno dei maggiori complessi industriali, commerciali e finanziari del Paese. Fu Franco Marinotti, una figura di rilievo nell’ambiente economico dell’epoca, inizialmente amministratore e poi presidente della società, a promuovere un concorso di progettazione per la nuova sede rappresentativa della Snia. Il concorso fu vinto dall’architetto Alessandro Rimini.

Il palazzo venne costruito all’incrocio di una strada tracciata in base alle direttive del Piano Regolatore, attuato tra il 1926 e il 1934, che aveva ridisegnato l’assetto urbano dell’area collegando la nuova piazza San Babila con l’antico Carrobio di Porta Orientale e piazza della Scala, passando per la rinnovata piazza Crispi, ribattezzata successivamente piazza Meda.

Il progetto si inseriva in un contesto di trasformazioni urbane note come “sventramenti littori”, con cui la città si preparava a un futuro più orientato verso il settore terziario, favorendo il modello finanziario e commerciale a scapito delle abitazioni. La Snia acquisì due lotti nella piazza in formazione per rappresentare simbolicamente la propria potenza imprenditoriale. L’idea iniziale era quella di costruire un unico grande edificio con un’arcata sopra via Bagutta, ma fu poi deciso di realizzare due strutture separate. L’area destinata alla torre, più piccola e di forma irregolare, limitava l’impianto e lo sviluppo in altezza, che il regolamento edilizio dell’epoca fissava a un massimo di trenta metri. Soltanto la parte inferiore dell’edificio, quella prospiciente via Montenapoleone, rispettava questo limite, mentre la torre centrale, con i suoi 15 piani, raggiungeva quasi 60 metri, dominando la piazza sia fisicamente sia simbolicamente.

La progettazione dell’edificio fu un processo lungo, con diversi professionisti coinvolti in vari aspetti tecnici per ottenere l’approvazione del Comune, che comunque apprezzava l’integrazione architettonica della costruzione nel contesto urbano. Rimini si occupò poi della redazione definitiva del progetto, che passò alla fase esecutiva. I lavori si svolsero in un periodo relativamente breve: dall’inizio nel giugno 1935 fino al completamento nel giugno 1937.

Al termine della costruzione, l’architetto e l’impresa costruttrice Lucca trasferirono i loro uffici dal palazzo di viale Montenero al terzo piano della nuova torre. Con il tempo, i cambiamenti socio-economici e la riorganizzazione interna della Snia portarono al trasferimento della sede rappresentativa nel monumentale edificio progettato da Antonio Cassi Ramelli in corso di Porta Nuova, e il grattacielo fu venduto all’Istituto Nazionale delle Assicurazioni.

Negli ultimi anni del Novecento, gli spazi comuni dell’edificio, come atri, disimpegni, scale e ascensori, sono stati restaurati, restituendo agli interni la loro originaria bellezza con il ripristino dei raffinati rivestimenti in marmo e radica, degli elementi in ottone e delle decorazioni.

Curiosità: al piano d’ingresso, dove si trovano i due ascensori della torre, è presente una decorazione stilizzata a bassorilievo che raffigura una figura femminile distesa. Si tratta della moglie del progettista Rimini, un dettaglio distintivo che caratterizza ogni suo progetto.

  • Referenze immagini: Internet, Milano Sparita, Roberto Arsuffi
  • Architetti, Architettura, Milano, Alessandro Rimini, Torre Snia Viscosa, piazza San Babila,
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4 commenti su “Milano | San Babila – Completato il restauro della Torre Snia Viscosa”

  1. Noto con piacere che il cartellone pubblicitario sul tetto del palazzo di fronte è stato rimosso.

    Quei cartelli in (centro storico) anche no!
    Spero siano rimossi anche gli altri…

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  2. Uno dei tanti orrori brutalisti-socialisti-razionalisti che infettano Milano (Torre Velasca, Breda, Diaz, Locatelli e chi più ne ha più ne metta)
    Milano ama abbattere ciò che va restaurato e restaura ciò che andrebbe abbattuto.
    Ma come vogliamo progredire ..

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