Roma | Nomentano –  Villa Patrizi rinascerà con il progetto firmato Scandurra Studio

Il progetto di Scandurra Studio per la rigenerazione di Villa Patrizi è stato premiato da FS Sistemi Urbani come migliore concept per il recupero del complesso proprietà delle Ferrovie dello Stato situato nel quartiere Nomentano a Roma. L’iniziativa rientra nell’ambito del laboratorio sperimentale legato all’Advanced Executive Program in Strategic Finance Real Estate, accreditato Asfor e organizzato da Investire SGR (Gruppo Banca Finnat). Il progetto vincitore si distingue per la capacità di coniugare la valorizzazione del patrimonio esistente con un approccio contemporaneo orientato allo sviluppo sostenibile del territorio.

Villa Patrizi: la storia in breve

Villa Patrizi, costruita nel XVIII secolo su progetto dell’architetto Sebastiano Cipriani in stile rococò, era originariamente una villa fuori porta appartenente alla famiglia Patrizi Naro Montoro. Danneggiata durante i combattimenti del 1849, fu ricostruita nel decennio successivo e, dal 1907, è stata ceduta all’Amministrazione delle Ferrovie dello Stato, che ne ha fatto una delle proprie sedi principali. Oggi, la villa si trova in un contesto urbano peculiare, nelle vicinanze di Porta Pia e delle Mura Aureliane.

Un progetto di rigenerazione urbana

Il progetto firmato da Scandurra Studi ripensa il sistema di connessioni tra architettura e città. Su una superficie di circa 100.000 metri quadri saranno realizzati hotel, residenze per studenti, spazi dedicati al retail e agli eventi, oltre a nuove connessioni pedonali che favoriranno l’integrazione con il tessuto urbano circostante.

Il cuore della proposta è la valorizzazione delle quattro corti interne, ripensate per restituire continuità tra gli spazi privati del complesso e la dimensione pubblica della città. L’intervento si articola in una stratificazione di funzioni:

  • Basamento: il livello seminterrato viene riconfigurato come un nuovo piano terra con una sequenza di spazi di rappresentanza, connessi a un sistema di corti e giardini che diventano nuove polarità del complesso. Il livello del basamento, infatti, ospita spazi ibridi e rappresentativi, pensati come ambienti polifunzionali e flessibili a servizio delle funzioni insediate.
  • Primo piano: ospiterà spazi comuni che si affacciano su giardini pensili.
  • Secondo Piano: si configura come il “piano nobile” dell’intervento dove l’altezza degli ambienti interni consente di ospitare lobby di piano e ambienti di rappresentanza.

La costruzione di un nuovo volume crea un ampio accesso nel basamento rivolto verso Porta Pia e apre il fronte nascosto dell’edificio verso una nuova galleria commerciale, amplificando il carattere e la relazione del complesso con il tessuto urbano. 

Una riflessione sull’architettura e la memoria

La rigenerazione di Villa Patrizi si propone non solo come un intervento di valorizzazione del patrimonio storico, ma anche come un’occasione per riflettere sul ruolo dell’architettura nella costruzione della memoria collettiva. Alessandro Scandurra, architetto e fondatore dello studio, sottolinea:

Progetti come quello della rigenerazione di Villa Patrizi ci offrono l’opportunità di riflettere sull’importanza dell’architettura per costruire una nuova memoria collettiva. Per farlo, è importante immergersi nella memoria del passato e ricercare quegli episodi di stupore che l’architettura delle città ha saputo, più o meno intenzionalmente, tessere e consegnare alla storia. La nostra visione per il futuro di Villa Patrizi parte dalla vitalità del presente, mette al centro la relazione con lo spazio, riporta un dialogo tra architettura e città, consapevoli che mettere insieme sia più difficile che separare.

Referenze immagini: Scandurra Studio (Render); Luca Orga (Foto)

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

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