Milano, Centro Storico.
Con il quartiere attorno al Duomo, piazza della Scala e Cordusio, inauguriamo il primo articolo dedicato ai quartieri di Milano, partendo proprio dal cuore della città e seguendo un percorso a spirale fino ai suoi confini. L’obiettivo è raccontarne la storia, le peculiarità, i monumenti e, perché no, anche uno spaccato della vita sociale delle varie zone della città.
Questo “quartiere” a dire il vero non ha un nome specifico, di solito ci si riferisce semplicemente chiamandolo: “Centro”, “Duomo” o “Cordusio”.


L’area compresa tra piazza della Scala e il Duomo è probabilmente la parte più antica di Milano, anche se oggi le tracce visibili del suo passato antichissimo e pre-romano sono scarse. Tuttavia, secondo gli storici, proprio qui sorgeva il primo insediamento celtico, fondato da Beloveso nel VI secolo a.C. Milano, che forse allora si chiamava Medhelan, nacque nei pressi di un santuario di una tribù celtica insubre, appartenente alla cultura di Golasecca. Questo santuario doveva trovarsi vicino all’attuale piazza della Scala, al centro di un villaggio circolare, di cui si possono ancora intuire i contorni nelle vie circostanti (in parte alterate con la costruzione della Galleria Vittorio Emanuele): via Gerolamo Morone, via Andegari, via Arrigo Boito, via Clerici, via San Protaso, fino alle più moderne e modificate via Tommaso Grossi (un tempo contrada di San Salvatore e contrada dei Due Muri), via Agnello e via Hoepli (corrispondente grosso modo alla contrada della Sala dei Longobardi).

Le ipotesi sulla scelta del luogo di fondazione di Milano sono tre, oggi considerate più plausibili rispetto alle versioni leggendarie riportate da Tito Livio. Queste teorie si basano sull’etimologia del nome Medhelan e su studi archeologici moderni:
- La presenza della “linea dei fontanili” – Milano potrebbe essere sorta su una lingua di terra che si affacciava su una palude, un luogo ben difendibile, forse il famoso lago Gerundo.
- La rete idrografica – L’abbondanza d’acqua nei dintorni, con cinque corsi d’acqua principali (Seveso e Lambro a est; Pudiga, Nirone e Olona a ovest), avrebbe favorito l’insediamento.
- Motivi religiosi e strategici – La posizione del santuario celtico potrebbe averne determinato la nascita come centro sacro e, in seguito, urbano.

Nel 222 a.C., i Romani conquistarono Medhelan, trasformandola in Mediolanum, una città sempre più importante nel corso del tempo, dotata man mano di strutture imponenti: il teatro, l’anfiteatro, il palazzo imperiale, il circo, le terme e le mura difensive (più volte ingrandite). Da allora, l’area ha subito innumerevoli trasformazioni, devastazioni, demolizioni e ricostruzioni, fino a divenire ciò che vediamo oggi, un mix di edifici di ogni epoca.





Via Orefici, via Spadari, via Armorari, via Speronari e via Capellari sono ciò che rimane del cuore laborioso di antiche botteghe prospere sopratutto tra il 1200 e il 1500 che rendevano il cuore medievale di Milano, in una laboriosa macchina famosa in tutta Europa per le sue armature e armi.
Non mancano i monumenti e gli edifici storici, né le tracce di quelli ormai scomparsi, come la chiesa gotica di Santa Maria alla Scala o San Giovanni Decollato alle Case Rotte. Anche palazzi un tempo simbolici, come il Broletto Vecchio, il Coperto dei Figini, il palazzo-fortezza dei Torriani o la Curia Ducis (da cui il nome Cordusio), sono stati cancellati o trasformati dal tempo.




Le vie di questa zona hanno vissuto di tutto: vita quotidiana, battaglie, commerci, feste, artisti e grandi eventi. Oggi, il quartiere è dominato per lo più da uffici, hotel, musei e palazzi istituzionali come Palazzo Marino (sede del Comune), la Galleria Vittorio Emanuele II e, naturalmente, il Duomo, la cattedrale. Accanto a luoghi dal fascino storico, vi sono anche spazi anonimi o profondamente modificati nel corso dei secoli.















Se si escludono edifici medievali come il Broletto Nuovo e la Loggia degli Osii, la maggior parte degli edifici risale all’Ottocento e al primo Novecento. Alcuni nascondono radici più antiche, ma il colpo d’occhio restituisce un paesaggio architettonico eclettico, tipico della Milano a cavallo tra i due secoli.
Elencare tutti i monumenti di questa parte della città sarebbe superfluo e lungo, data la loro abbondanza: il Teatro alla Scala, la chiesa di San Giuseppe in via Verdi, il Teatro dei Filodrammatici, Palazzo Marino, San Fedele, la Casa degli Omenoni, San Raffaele, il Duomo, Palazzo Reale, San Gottardo in Corte e i palazzi eclettici appena rinnovati del Cordusio. Ma accanto alle meraviglie storiche, si trovano anche importanti esempi di architettura moderna: il palazzo ex Chase Manhattan Bank (BBPR, 1968-69), la Rinascente (Ferdinando Reggiori e Aldo Molteni, 1950), l’ex Banco di Novara (oggi Credit Suisse realizzato su progetto di Luigi Vietti nel 1960 circa) e il rinnovamento del Teatro alla Scala, curato due volte dal team di Mario Botta 2004-2023.




Nonostante l’incessante afflusso di turisti e cittadini, questa zona centrale avrebbe bisogno di una maggiore cura nell’arredo urbano e di una migliore organizzazione. Il verde pubblico è scarso, ma le aree pedonali sono numerose. Sarebbe auspicabile un intervento per migliorare alcune vie e piazze, come via Orefici, piazza Cordusio (i cui lavori di riqualificazione previsti per le Olimpiadi non sono ancora iniziati), via Spadari, via Speronari e piazza dei Mercanti, che meriterebbe qualche miglioria estetica. A breve, dovrebbero partire i lavori per la sistemazione di via Silvio Pellico, a fianco della Galleria.




Altro luogo che andrebbe completamente riqualificato è, secondo noi, piazza Thomas Edison, dove si affacciano i palazzi della finanza, della posta e della Banca d’Italia, ma che è trattata come un banale parcheggio. Stessa cosa la si può dire per piazza degli Affari, dove ha sede la Borsa Italiana. Entrambe deturpate dal parcheggio selvaggio quando potrebbero essere delle piazze vivibili e adatte per una città europea se solo fossero riqualificate.
Il luogo del cuore? Sicuramente la chiesa di Santa Maria presso San Satiro, un vero gioiello che, oltre al Duomo, rappresenta uno dei capolavori della zona, con la sua straordinaria abside “finta” progettata da Bramante.



Edifici principali:
- Duomo di Santa Maria Nascente
- Portici settentrionali e meridionali – Galleria Vittorio Emanuele II
- Palazzo Reale
- Arengario
- Santa Maria presso San Satiro
- Chiesa di San Fedele
- Arcivescovado
- Fontana di piazza Fontana
- Palazzo Veneranda Fabbrica del Duomo
- Palazzo Marino
- Palazzo Gallerie d’Italia
- Teatro alla Scala
- Chiesa di San Giuseppe
- Palazzi di piazza Cordusio
- Palazzi liberty di via Spadari



- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
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