Milano, Porta Nuova.
La Torre Unipol, il grattacielo di 23 piani e 125 metri di altezza progettato dallo studio Mario Cucinella Architects, è stata completata ormai da qualche mese, diventando la nuova sede di UnipolSai, la grande compagnia assicurativa italiana. L’edificio sorge nel distretto finanziario di Porta Nuova, tra via Melchiorre Gioia e via Castiglioni.








La torre si sviluppa su 23 piani fuori terra e 3 piani interrati, per una superficie complessiva di 33.000 m². La sua forma iconica e il rivestimento distintivo, caratterizzato da una struttura a rombi, le conferiscono un aspetto che richiama un nido, da cui il soprannome dato dai milanesi di Nido Verticale. La costruzione è realizzata con vetro e acciaio, con un corpo centrale in cemento armato. Il rivestimento in acciaio è stato realizzato dall’azienda trevigiana Maeg Costruzioni.
L’edificio è stato progettato per massimizzare l’efficienza energetica: la doppia intercapedine lungo le pareti esterne aiuta a mitigare il caldo estivo e a isolare dal freddo invernale, mentre i pannelli solari contribuiscono alla produzione di energia elettrica. Inoltre, le terrazze lungo il perimetro e la sommità ospitano giardini d’inverno, che regolano naturalmente la temperatura interna, riducendo il bisogno di impianti di aerazione artificiale.




Uno degli elementi più interessanti è il grande atrio alto 75 metri, situato sul lato sud. Questo spazio non solo caratterizza l’edificio, ma funge anche da area di moderazione climatica, sfruttando l’esposizione solare per ottimizzare il consumo energetico. Gli uffici e gli spazi comuni si affacciano su di esso come tante terrazze sospese.
A completare il complesso, un auditorium da oltre 270 posti e una terrazza panoramica allestita come una serra-giardino, destinata a eventi pubblici e culturali.
La Torre Unipol è un edificio iconico, capace di distinguersi nel panorama di Porta Nuova e Porta Garibaldi. La sua pianta ellittica e le facciate curve si inseriscono nella tendenza architettonica organica che caratterizza altri edifici milanesi recenti, come la Torre Hadid/Generali a CityLife e il vicino Palazzo Lombardia di I. M. Pei (2010). Un altro elemento distintivo è il canopy d’ingresso, una sorta di “gonnella” architettonica che si solleva dalla facciata per coprire l’entrata e una parte della piazzetta sottostante. Anche il coronamento sbieco, con il taglio rivolto a sud, è un dettaglio peculiare, poiché nasconde la serra e i pannelli solari conferendo all’edificio una forma ulteriormente particolare.






La costruzione e la storia dell’area
La realizzazione della Torre Unipol, avviata alla fine del 2018, ha richiesto una progettazione e una gestione del cantiere altamente sofisticate. La struttura verticale occupa uno spazio minimo alla base, data la posizione su un piccolo lotto all’angolo tra via Melchiorre Gioia e via Fratelli Castiglioni. Il sito fu scelto nel 2014 da Unipol, che qui ha collocato la nuova sede per circa 600 dipendenti.
L’area ha una storia complessa: un tempo era occupata da campi coltivati come immaginabile, fino all’arrivo delle ferrovie nel 1840 con la prima stazione di Milano, seguita dalla costruzione di una nuova stazione (oggi sede della Guardia di Finanza in via Melchiorre Gioia 5). Nel 1873 venne dismessa la Stazione di Porta Nuova, lasciando spazio a piccoli edifici addossati alla ferrovia della Stazione Centrale. Con la chiusura della vecchia stazione nel 1931, l’area fu convertita nello scalo delle Varesine, a sua volta dismesso con la costruzione della stazione di Porta Garibaldi. Di conseguenza per decenni questa zona rimase inutilizzata, fino a quando, nel 1999, un’iniziativa congiunta di privati, Comune di Milano e Regione Lombardia avviò il processo di riqualificazione urbana col progetto Garibaldi-Repubblica.
Nel 2003, un concorso assegnò a Pei Cobb Freed Partners, Caputo Partnership e Sistema Duemila il progetto della Regione Lombardia. Nel 2004, un secondo concorso portò alla realizzazione dei Giardini di Porta Nuova, progettati da Petra Blaisse dello studio Inside/Outside, con la creazione della Biblioteca degli Alberi.
Il lotto destinato alla Torre Unipol era originariamente riservato a un edificio ricettivo. Nel 2007 venne proposto un progetto dell’architetto Valentino Benati, la Gilli Tower, poi accantonato. Per anni l’area rimase una vasca vuota in attesa di una nuova destinazione, fino al 2016, quando venne presentato il progetto della Torre Unipol.




Abbiamo seguito il cantiere sin dagli inizi: dagli scavi alla costruzione della complessa piastra in acciaio che separa il tunnel ferroviario sottostante dalle fondamenta della torre; dal montaggio dei primi piloni fino alla posa delle travi da 18 tonnellate a 55 metri d’altezza, necessarie per ancorare la struttura portante a losanga delle facciate. Infine, abbiamo assistito e seguito l’installazione delle facciate e del canopy.





Un progetto affascinante, seguito con passione da veri umarèl, che ha dato vita a un edificio iconico. Anche i detrattori dei grattacieli moderni non possono negare la complessità e la raffinatezza tecnica che hanno reso possibile la sua realizzazione. Nove anni di passione compreso il periodo della pandemia.
Al LINK tutti i nostri articoli dedicati a questo cantiere (e sono tatni).
















- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Orse; Unipol; Andrea Cherchi; Dearmilano.it; Valter Repossi; Duepiedisbagliati
- Torre Unipol, Mario Cucinella Architects, Porta Nuova, via Melchiorre Gioia
La terrazza va data in affitto a chi sappia gestire un gioiello del genere!!!
Cosí allestita sembra un bar di un autogrill o Peggie di una mensa, dovrebbe essere il pezzo forte di porta nuova e invece …….
Vorrei fosse più slanciata almeno 150 metro o oltre, ma perché mai Milano dovrebbe avere grattacieli degni di una città del suo rango? priorità assoluta solo ad alberelli e alla preservazione del suo ripugnante brutalismo sovietico.
Inoltre vorrei che si potessero levare quelle grate bianche che sembrano proprio una cicatrice da parto cesareo che nel progetto non era prevista.
“grattacieli degni di una città del suo rango”. Quale rango? E a che scopo? Allontanare la povera gente per lasciare spazio all’adorazione delle supposte spaziali?
Paul, i grattacieli si costruiscono in base al bisogno di spazio e al budget del committente e non dei tuoi desideri o del rango a cui Milano ‘dovrebbe’ ambire. Per quanto brutta o bella la torre possa essere, è chiaro che Unipol non aveva bisogno di atri 150m per i suoi uffici. Fattene una ragione e basta con questi complessi di inferiorità. Se guardi a New York invece stanno costruendo osceni grattacieli residenziali con altezza oltre il ‘rango’ del classico grattacielo newyorkese del XX secolo per aderire al rango di città come Dubai o nella speranza di soddisfare ricchi investitori d’oltreoceano. È una gara senza fine di cui Milano non ha bisogno, e probabilmente neanche New York.
NB Palazzo Lombardia non è di I. M. Pei, bensì di Henry Nichols Cobb, partner dello studio Pei Cobb Freed & Partners.
Io e il mio compagno (architetto) abitiamo in zona, facciamo parte dell’agguerrita compagine di umaréll che ha seguito con passione la costruzione del cestone fin dalle fondamenta. Amavamo sederci all’unico tavolino rotondo di Pandemùs con vista cantiere per fare colazione e guardare i lavori da una posizione privilegiata. Il cantiere ci ha fatto compagnia durante i momenti peggiori della pandemia, quando tutto era chiuso quei lavori erano uno spettacolo. Ora che è tutto finito ci dispiace un po’. Speriamo di poter visitare presto l’edificio.