Milano | Lorenteggio + Ronchetto – Cantiere nuovo ponte ciclopedonale Naviglio-Tirana: inizio giugno 2025

Milano, Scalo Romana.

Aggiornamento di giugno 2025 dal cantiere per la costruzione del ponte/passerella ciclopedonale che collega piazza Tirana e il Lorenteggio all’area di Ronchetto sul Naviglio e via Lodovico il Moro, attraversando sia la ferrovia, sia il Naviglio Grande così come la via Lodovico il Moro, unendo i due territori separati da secoli. Per ora il percorso è possibile effettuarlo solo in parte, perché la passerella non è stata ancora completata del tutto ed è possibile passare da un quartiere all’altro passando in parte sul ponte e in parte attraverso i tunnel della metropolitana che consentono l’accesso alla nuova stazione M4 San Cristoforo.

Il reportage compie il percorso che da via Lodovico il Moro passa nella parte alta scavalcando il naviglio Grande e concludendosi in piazza Tirana. Poche le novità eclatanti, solo l’aumento esponenziale degli scarabocchi sulle pareti e qualche sporcizia, sarà solo l’inizio. Gli ascensori lato via Lodovico il Moro sono ancora interdetti.

Senza contare il caldo torrido nell’attraversarlo (e siamo solo all’inizio).

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Dario88
  • M4, Ronchetto sul Naviglio, San Cristoforo, Lorenteggio, Naviglio Grande, Via Lodovico il Moro, Via Martinelli, Passerella Ciclopedonale
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

25 commenti su “Milano | Lorenteggio + Ronchetto – Cantiere nuovo ponte ciclopedonale Naviglio-Tirana: inizio giugno 2025”

  1. Secondo me la cosa migliore sarebbe farlo ricoprire di disegni commissionati a street artists seri in modo da evitare gli scarabocchi e soprattutto tentare di renderlo più piacevole (impresa ardua ma forse possibile).

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    • Purtroppo i vandali scarabocchierebbero anche su dei murales. Invece di ridurre il tutto ad arlecchinate colorate,occorrerebbe una continua manutenzione.Che non c’è quindi il tutto è destnato ad essere vandalizzato .

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    • Non è questione di street artista seri ….è questione di vandalismo su opere ancora non finite. Ê un opera pubblica della collettività e qualche imbecille la scarabocchia anche prima di poterla usare….
      Ci vorrebbe un bel programma rieducativo sul rispetto dei beni collettivi con cancellazione finale delle deturpazione!

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  2. Alla fine c’è una semplice soluzione, riempire di telecamere le strade di Milano, inasprire le pene per i writer e tolleranza zero per i vandali. Non è giusto che tutti debbano vivere in una discarica a cielo aperto perché due ragazzini vogliono marcare il territorio come fanno i cani, tempo di cambiare approccio.

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    • Più che altro bisognerebbe inasprire le pene di chi l’ha progettato e di chi ha permesso la costruzione di quell’ eco mostro. Invito chi non è della zona a venite a vederlo di persona perché le foto non rendono: si tratta di una struttura che, per dimensioni, stile e impatto ambientale, potrebbe al massimo trovar posto nei pressi di un aeroporto.

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      • Concordo in pieno. È un mostro orribile, assolutamente fuori contesto, già degradato ancor prima di essere completato. Una ciclovia che, a voler essere ottimisti, utilizzeranno in 2/3 persone. Senza contare la pericolosità quando è sera. Già appare una discarica a cielo aperto. Prego chi lo ha progettato e autorizzato di passare da queste parti a godersi lo spettacolo: totale abbandono fatto di cartoni di pizza, pacchetti di sigarette, lattine e bottiglie di birra, a volte anche capi di abbigliamento/stracci, bucce di banane, carte di merendine, etc OGNI GIORNO. Non è stato posto nemmeno un cestino, dico UN CESTINO, lungo tutto il percorso sia della ciclovia sia lato scale (non che questo possa dare alibi a chi non dimostra alcun senso civico ma forse potrebbe essere d’aiuto). Senza contare l’impossibilità di utilizzare, a distanza di 8 mesi dall’inaugurazione, gli ascensori lato Lodovico Il Moro: bel servizio a una comunità di un quartiere per lo più fatto di anziani. Oltre al danno, infine, anche la beffa se si pensa che la M4 conduce a Linate e che al momento coloro che abitano lato Lodovico Il Moro devono portarsi i bagagli per le scale o trascinarli lungo la orribile quanto inutile e non funzionale ciclovia. Ma qualcuno si sta accorgendo del danno arrecato a tutto il contesto urbano da questo MOSTRO? A qualcuno interessa quello che noi abitanti del quartiere viviamo ogni giorno?

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      • Mah, forse chi l’ha progettato si è divertito a fare una stravagante e improbabile proposta neanche minimamente pensando che sarebbe stata approvata, in galera ci dovrebbe andare chi l’ha approvata.

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    • Gentile mm81, lei ha ragione….tuttavia le strade di Milano son già piene di telecamere (basta prendere un episodio di cronaca a caso avvenuto pure in luoghi più isolati e leggere che “le telecamere hanno ripreso che ecc ecc”): ciò che manca è la volontà di usarle a questa finalità. Non se ne capisce il motivo, ma a mio avviso così è

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      • Mi scusi, ma perchè dice che non se ne capisce il motivo? Il motivo è ovvio, perchè c’è comunanza politica tra chi imbratta e chi dovrebbe reprimere, anche attraverso le telecamere. Quando l’ hanno deciso, si son messi a inseguire con i droni chi correva da solo in riva al mare, lungo una spiaggia deserta e poi le (loro) televisioni di regime hanno dato ampio spazio alla vicenda. Volessero reprimere il fenomeno degli imbrattatori, basterebbe poco…

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        • C’è un livello di tolleranza al vandalismo degli spazi pubblici davvero eccessivo in questo paese, e i writer mi sembrano espressione di una cultura che va assolutamente sradicata (io ho il diritto di esprimere la mia frustrazione/vena artistica/noia vandalizzando qualcosa che non è mio), a partire dall’educazione al rispetto del prossimo e della cosa pubblica. Questo per me non è un principio di destra o di sinistra, il rispetto del prossimo e degli spazi pubblici è la precondizione per una convivenza civile tra persone, insomma davvero il minimo sindacale per vivere insieme e non regredire allo stato primitivo.

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  3. Andrebbe semplicemente ABBATTUTO e Rifatto da capo da qualcuno del Mestiere (basterebbe copiare le passerelle sopra la Cassanese a Segrete..)

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  4. I progetti che vengono autorizzati a MI lasciano senza parole… poi leggi la cronaca e cosa sta succedendo e tutto diventa più chiaro.

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    • No, ma il bello è che poi ti trovi come in via Alcide De Gasperi, dove stanno costruendo tantissimi nuovi appartamenti al posto del nulla (e va anche bene) e c’era un bel progetto di riqualificazione di un capannone (ma sempre a terziario, quindi senza gli “imbrogli” della conversione per guadagnare spazi per il residenziale). Capannone riconvertito che doveva diventare spazio per uffici, servizi e negozi GIUSTAMENTE a servizio della nuova zona (oltre che dell’esistente che non ha negozi di vicinato, a parte la Lidl di via Cefalù). Cosa fa il Comune? Bloccato tutto e progetto naufragato perché ci sono i procedimenti in corso (sì, ma su altre fattispecie PALESEMENTE illecite, non come questa). Quindi ora ci troviamo col capannone abbandonato che forse diventerà l’ennesima concessionaria di auto che non porterà nulla al vicinato, sarà abbandonata di sera e parco auto di giorno. Fossi nelle autorità tornerei a bussare al Comune e a contestargli il danno anche in questo caso… Oppure ben altro perché con questa scusa io ci vedo una bella operazione a favore di qualcuno che non voleva “concorrenza” da un altro centro di uffici e negozi vicini (Merlata Bloom e associati).

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  5. Spero tuttavia che colgano l’occasione per riqualificare un po’ di più la zona di Piazza Tirana, in quanto sta per diventare uno snodo importante per Milano e non è accettabile che ci sia quel degrado e che sia ancora malfamata.

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  6. È un periodo di grandi cambiamenti per la zona dei Navigli.
    Sia per la zona della zona di Milano San Cristoforo che per la zona di Milano Porta Genova.
    Per quanto riguarda San Cristoforo, diventerà un punto importante per la città e spero anche che migliorino Piazza Tirana perché magari ho esagerato definendola “malfamata”, però di certo non è una bella zona attualmente.
    Quindi, spero che colgano l’occasione per migliorarla ulteriormente in modo tale da allontanare persone malintenzionate da quella piazza.
    Quanto al ponte, è bella di unire Piazza Tirana e il quartiere Ronchetto sul Naviglio l’idea ma credo che servano dei miglioramenti al ponte in corso d’opera.
    Parlando invece di Porta Genova, riconfermo quello che dico sempre e che potrebbe essere uno spunto di riflessione per Urbanfile, riproporre questo argomento che hanno già trattato.
    Riconfermo infatti che con la chiusura dello scalo ferroviario, è giusto che la stazione di Porta Genova venga chiusa ma NON demolita, bensì riqualificata e riutilizzata per altri scopi utili ai cittadini. Ed è anche giusto che, una volta chiuso lo scalo ferroviario, Via Bergognone venga unita a Ripa di Porta Ticinese e quindi anche al Naviglio Grande.
    Questa unione non deve unire tramite un ponte, vista la chiusura dello scalo ferroviario che separa le vie, bensì abbattendo parte dei muri che separano Via Bergogone dalla ferrovia e dal Naviglio Grande, riqualificando e riutilizzando la parte superstite dei muri.
    Infatti, come ho risposto ieri a un utente, prima del Naviglio c’è già un tratto di strada percorribile che è attualmente separato dalla ferrovia da un muro.
    Come ho detto all’utente, il ponte ci può anche stare ma come una cosa in più, utile ad agevolare l’attraversamento della strada.
    Abbattendo quel pezzo di muro e chiudendo lo scalo ferroviario, due vie dello stesso quartiere (Tortona-Solari-Navigli) verrebbero unite, dopo essere state divise per secoli da una ferrovia.
    Inoltre, diventerebbe più easy raggiungere la fermata della M4, California.
    Insomma, Via Bergognone e Alzaia Naviglio Grande devono essere unite senza un ponte; quest’ultimo può essere utile, ma per attraversare le due parti del Naviglio.
    Chi conosce la zona, sa cosa intendo dire.

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    • Capisco il tuo punto, ma guarda anche a dove abita la gente sui Navigli (qualcuno ci abita veramente, non ci sono solo bar del tratto pedonalizzato della Ripa). Tutta l’area tra i due navigli, ma anche da zona Bocconi o IULM per muoversi verso Washington, Piemonte, Citylife: la ricucitura è questa e in bici o anche a piedi passare solo da Darsena piena di turisti o circonvallazione piena di auto non è ideale.

      Poi chiaro, se da Bergognone puoi passare sull’alzaia è un passo avanti epocale, ma si spera sempre il meglio e non il meglio che niente… 🙂

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  7. Progetto tutto sbagliato.

    Sovradimensionato
    Difficile da manutenere
    Chiuso ai lati
    Con numerosi punti ciechi

    Chi ha progettato questa cosa non ha riflettuto nemmeno per 5 secondi sul contesto. Pensava forse di essere a Singapore, non a Milano, una delle città più vandalizzate d’Europa.

    In più costoso, si poteva fare tutto più leggero e economico per destinare più risorse a altri progetti ciclabili, ampliare le piste afferenti, riqualificarne altre.

    Peccato davvero. Resterà un rudere devastato dai graffiti e tra non molto con gli ascensori rotti come sul ponte del naviglio poco distante o a Segrate (passerella ponte degli specchietti)…

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