Pochi giorni fa abbiamo visto come procedono i lavori per il ripristino dell’area occupata dal cantiere per la linea M4 blu al Ronchetto sul Naviglio, tra via Lodovico il Moro e via Martinelli. Qui dovrebbe esser costruita la nuova passerella ciclopedonale che cambierà il destino del piccolo Borgo del Ronchetto e piazza Tirana, collegando di fatto due parti di Milano per secoli separate prima dal Naviglio Grande e poi dalla Ferrovia.


Il progetto vincitore del concorso internazionale indetto da Comune e M4 connetterà tramite una passerella ciclo-pedonale Lorenteggio e Ronchetto sul Naviglio con la futura fermata della metro “San Cristoforo” e l’oasi che nascerà all’interno dell’ex scalo ferroviario.



Il nuovo ponte collegherà Piazza Tirana, attraversando la ferrovia, il Naviglio Grande e via Ludovico il Moro, avvicinando le due aree. Creerà anche aree verdi sino a oggi completamente abbandonate o inutilizzate e riqualificherà anche spiazzi verdi come quello di piazza Tirana, connettendosi inoltre con il Parco Lineare che corre lungo il Naviglio Grande. Tassello di connessione del sistema del verde milanese, creando un corridoio di collegamento tra l’area cittadina e il Parco Agricolo Sud, posto oltre il borgo antico di Ronchetto.
Ora che il cantiere M4 è stato ridimensionato e rimosso un alcuni punti, si preannuncia la ripresa progettuale del manufatto che sarà a carico di Metro Blu – M4. Mentre la progettazione architettonica è sviluppata da AOUMM.
Il progetto presentato nel 2019 ha un tratto distintivo che lo trasforma in una struttura non solo utile alla comunità, ma anche un riferimento e memoria della storia recente dell’architettura milanese e italiana.
Infatti, i pilastri e alcuni manufatti come gli ascensori riprodurranno il lessico costruttivo e formale di alcuni grandi maestri dell’architettura milanese come: Aldo Rossi, Angelo Mangiarotti, Gae Aulenti, Giò Ponti, Franco Albini e Alessandro Mendini. Un omaggio giocoso di colori, volumi, tecniche e finiture sempre diversi. Questa declinazione della struttura partecipa alla varietà di viste che il collegamento propone. Non una struttura che si ripete sempre uguale, ma che cambia nell’andamento, nel supporto, adattandosi al contesto.
Questo omaggio non vuole essere fine a se stesso, ma un ulteriore elemento il cui scopo è contribuire alla percezione della nuova struttura come riferimento territoriale.


Qui di seguito l’area di Piazza Tirana, dove il ponte comincia il suo percorso.



Passando oltre la ferrovia, il ponte formerà un grande anello per la discesa che consentirà la connessione con il nuovo parco posto tra la ferrovia e il Naviglio Grande. L’anello fungerà anche da scenografica entrata o uscita alla sottostante stazione della M4.






Passando oltre il Naviglio Grande troveremo la nuova grande piazza pubblica, dove sarà portato il capolinea del tram 2, che dalla via Lodovico il Moro girerà nell’area vicino a via Martinelli dove sarà creato l’anello per il cambio di direzione della linea tranviaria. La piazza avrà aree svago, sosta e verdi.








Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Comune di Milano
M4, Ronchetto sul Naviglio, San Cristoforo, Lorenteggio, Naviglio Grande, Via Lodovico il Moro, Via Martinelli, Passerella Ciclopedonale
Ci vedo un deficit di senso pratico imbarazzante.
penoso
graffiti e vandalismo in 3,2,1,…
In quella zona sarà ricoperto da graffiti in 3…2…1…
E quindi non facciamolo ?
Facciamolo magari pensando anche ai problemi, alla manutenzione, a come sarà in futuro. Non facciamolo soltanto pensando a come sarà bello nei render.
Giusto per fare un esempio, basta cercare delle immagini di ponti progettati per bici e pedoni in olanda (che in queste cose ne sanno qualcosina).
Non ce n’é una che mostri ponti fatti con pareti in cemento!
E’ triste pensare come sarà conciato dopo poco tempo. Il ponte era importante, ma perchè farlo progettare in modo così poco pratico?
Strani i commenti dei lettori, se una zona è degradata la colpa è sempre del Comune che non fa nulla se invece la nuova opera è ancora sulla carta il degrado sarà certo ma a causa della zona o dei fruitori. Mah!
Suvvia… Non confondere il Bar Sport che si fa sul Comune con il fatto che questo progetto purtroppo è inadatto al luogo in cui va messo.
Credo che in qualsiasi città al mondo quando fai una passerella ciclopedonale al capolinea periferico di una metro, prima di pensare “all’estetica” si pensi alla praticità… Se non altro per non far buttare soldi nel wc al committente.
che bei parapetti bianchi… i primi 5 minuti.
già non riescono a pulire la Darsena, figurati sto ponte
Tutti Soloni qui dentro
“Soloni” ce ne sono anche troppi! Ma questo ponte è talmente assurdo che non serve certo Solone per inquadrarlo.
A me il progetto non convince.
Sembra che da piazza Tirana le bici potranno accedere al ponte solo salendo sul marciapiedi e percorrendo degli stretti percorsi pedonali.
Dove si possono reperire informazioni riguardo allo spostamento del capolinea del 2? Qualcuno sa qualcosa?
Grazie
Ma se uno arriva in Stazione da Abbiategrasso o con la S9 o la futura Circle Line, come fa ad andare sulla ciclabile lato naviglio o lato Tirana?
Non era più logico un ascensore o qualcosa del genere tra i binari?
Che ne dice di un sottopasso o attraversamento. ? Scriva ai progettisti.. nel caso se ne fossero dimenticati. A me il progetto sembra bellissimo.Alla faccia dei pessimisti da salotto.
Io sono favorevole al progetto, se si pensa ai graffiti ed al degrado successivo, non si farà mai nulla
Vivo a San Cristoforo e purtroppo temo che si riempirà prestissimo di graffiti…noto che le uniche pareti salvate dal pattume sono quelle ‘protette’ da telecamere. Si potrebbe pensare ad una soluzione simile, piazzare telecamere in modo tattico a protezione del ponte, e di chi lo userà vista la zona non proprio meravigliosa in cui si trova.
Senza un’applicazione della legge con controlli e sanzioni, bisognerebbe obbligare i disegnatori di rendering di aggiungere una versione degradata e scarabocchiata al loro pacchetto di prospettive di un’opera architettonica futura, specie se corredata da muri/lavagne che urlano “riempimi, riempimi” a chi circola con vernice spray