Collegare la Città di Torino con quella di Grugliasco, ma in bici. È questo l’ambizioso obiettivo del maxi cantiere in corso, che sta aggiungendo 15 km di nuove piste ciclabili. Le stesse, si andranno a sommare ai già i 250 km esistenti di percorsi percorribili in bicicletta a Torino, che fanno del Piemonte la quarta regione italiana per numero di ciclabili, con 655 piste.

Il nuovo tracciato, che si intreccia con l’esistente, attraverserà 6 quartieri della Torino sud-est, sud-ovest, est e nord-ovest (Campidoglio, Lingotto, Mirafiori Nord, Nizza Millefonti, San Donato, Santa Rita) e collegherà le principali sedi universitarie con le stazioni ferroviarie e metropolitane. Lo scopo, infatti, è quello di facilitare il tragitto casa-lavoro e casa-scuola.

I percorsi, infatti, metteranno in comunicazione Stazione Porta Susa, la Facoltà d’Informatica, la Facoltà di Scienze Motorie, la Stazione Lingotto, il Politecnico, la Futura stazione San Paolo, il Nuovo polo scientifico di Grugliasco, la Facoltà di Economia, la School of Management, la Stazione metropolitana Bengasi e la sede del Politecnico al Lingotto, coinvolgendo, complessivamente, 8 stazioni metropolitane della Linea 1.





Un fitto intreccio di piste, dunque, percorribili in bicicletta o altri mezzi “green” che consentiranno l’abbattimento del traffico automobilistico – si stima, infatti, che negli ultimi 20 anni, è stata “eliminata” la circolazione di circa 52 mila autovetture, grazie proprio all’uso delle due ruote.


Una simulazione tra tempo di percorrenza a piedi e in bici da Stazione Porta Susa a Facoltà di Economia: con i mezzi pubblici in 40 minuti (minimo), in bici in 19 minuti, considerando anche alcuni tratti da percorrere a piedi.
Diverse sono le vie interessate o che lo saranno presto: Corso Umbria, Via Tirreno, Corso Siracusa, Via Filadelfia, Via Giordano Bruno, Corso Bramante, Corso Maroncelli, Corso Giambone, Via Pio VII, Via Carlo Bossoli, Corso Corsica, Corso Cosenza, Via Nizza. Ma non finisce qua: come promette il sindaco, infatti, il target dell’amministrazione è quello di aggiungere altri 125 km di nuove piste dedicate alle due ruote, entro la fine del suo mandato.

L’intervento, al momento in corso in diverse parti della città, costerà 4,1 milioni di euro, provenienti da fondi del Ministero dei Trasporti e che porterà, entro il 2026, ad una rinnovata e più efficiente rete ciclabile. Con questa ulteriore operazione, si rafforza l’obiettivo dell’amministrazione di Torino di rendere più “camminabile” la città, come testimoniano, tra l’altro, le attività in corso per la pedonalizzazione di Via Roma e i lavori al Parco del Valentino.






Committente: Ministero dei Trasporti + Comune di Torino
Per le tratte Via Giordano Bruno – Via Filadelfia
Progettazione Architettonica: M2P srl (Pavia)
Impresa Esecutrice: NEOCOS srl (Novara)
Direzione Lavori: Ing. Lorenzo Rolle (Torino)
RUP: Matteo Tiziani (Torino)
Foto: Francesco Gullace

Ok, restringiamo ancor più le corsie x le auto, creiamo ancora più code, intasamenti, nervosismo…
Solo un esempio: chi “decide” ha mai percorso Strada Antica/via Tirreno da Grugliasco in direzione Torino?
Prima di arrivare all’ incrocio con c.so Siracusa … travasi di bile!!!
Da Grugliasco a Torino, oltre alla suddetta soluzione, vi è solo il cavalcavia di c.so Torino…stessa situazione..
Se invece di essere “ecologisti” a tutti i costi, cavalcando l’ onda, si cercasse di creare soluzioni alternative per salvaguardare il sistema nervoso degli automobilisti?
Senza contare, poi, l’ assoluta mancanza di osservanza delle regole stradali di ciclisti, monopattinisti ecc…
Ogni 100 auto…3 biciclette, questa la proporzione reale, non quella sbandierata qualche tempo addietro per giustificare l’ incremento delle piste ciclabili…ma si, dai, penalizziamo sempre chi guida…
Gentile Claudio,
la invito caldamente ad osservare le immagini già con piste ciclabili qui sopra riportate: quanto spazio è dedicato alle auto? Quanto a pedoni e ciclisti? Quanto sono protetti questi ultimi da veicoli che invece proteggono chi è al loro interno?
Andare in bicicletta non è un’attività della domenica, da permettere solo in spazi specifici: è una forma di spostamento legittima e spesso più logica in città. E al giorno d’oggi è ancora veramente molto pericoloso pedalare in giro per una grande città italiana come Torino (o Milano, Roma, Napoli etc.).
Se la guida per le vie cittadine risulta difficile, spesso la ragione è il troppo traffico: se molti si spostassero con altri mezzi (dove logico ovviamente), la faccenda si aiuterebbe da sola. Dove c’è invece caos e ci sono più punti di scontro tra automobilisti e altri mezzi, significa che la strada non è ben strutturata e permette più punti di conflitto. In nessuno di questi casi la soluzione è sostanzialmente ‘bandire’ un ciclista dallo spazio veicolare, rendendogli impossibile o altamente pericoloso un normale spostamento in città.
Speriamo le facciano bene, non come via Lancia che si interrompe in due pezzi costringendo ad un doppio attraversamento pericolosissimo
Se aumentano le biciclette di conseguenza diminuiscono le auto, basta vedere via Nizza.
Al mattino orario di punta ci sono più biciclette che automobili e ovviamente durante i lavori tutti a lamentarsi che sarebbe aumentato il traffico.
Si, ogni tanto ci sono code di macchine perché ovviamente ci sono auto in doppia fila o che non sanno bene dove andare, invece biciclette che tranquillamente sfrecciano evitato anche I simpaticoni che parcheggiano sulla pista ciclabile.