Milano, Centro Storico.
Siamo nell’irregolare Largo Resistenza Partigiana, un tempo sede dell’antica Pusterla dei Fabbri in totale riqualificazione dopo la rimozione del cantiere per la linea M4 blu e la stazione M4 De Amicis.
Mentre attorno al busto di Cesare Correnti l’area praticamente è stata completata, ora il cantiere si sta occupando delle aree “periferiche”. Cominciamo con l’area posta tra Corso Genova e via Conca del Naviglio.







Passiamo nell’area posta alla fine di via Cesare Correnti e all’angolo con via Caminadella e via Gian Giacomo Mora.










Passo successivo vi mostriamo via Edmondo De Amicis, dove sono in corso i lavori per riqualificare e riparare l’intera strada che era stata occupata dal cantiere della linea Blu. Come sta avvenendo un po’ ovunque, anche qui i masselli del pavé sono stati rimossi (lo saranno in tutto il tratto) e sostituiti con l’asfalto.





















Saltiamo di qualche centinaio di metri e ci portiamo all’inizio di via De Amicis, davanti al civico 4, dove si trovava il cantiere per il Manufatto della metropolitana, ora in fase di ripristino. Qui, oltre alla solita lastricata di pietra, ci saranno aiuole, una piccola scalinata da colmare il dislivello dei marciapiedi, e saranno piantumate anche delle piccole alberature (almeno 3).









- Referenze immagini: Roberto Arsuffi;
- M4, Via Santa Sofia, Via Pantano, Brolo, Piazza Velasca, Torre Velasca, M3 Missori, M4 Sforza-Policlinico, Metropolitana, via Francesco Sforza, Via Larga, Via Albricci, Vetra, Sant’Ambrogio, va De Amicis
perchè i cordoli delle aiuole adesso li fanno tutti a raso?
dopo 5 minuti è tutto sparso e sporco
ma perchè non fanno dei cordoli più alti più contenitivi?
I cordoli alti e contenitivi se le aiuole sono microscopiche (come quasi tutte quelle delle sistemazioni post cantieri M4) impediscono alle piogge che scorrono sui marciapiedi di confluire nelle ‘tazze’ in cui ci sono gli alberi. I principi della città permeabile che assorbe tramite il verde l’eccesso di pioggia non prevedono l’utilizzo dei cordoli che limitano la superficie ricevente le precipitazioni. I cordoli in queste sistemazioni sono assenti solo negli alberi in griglia sui marciapiedi, tutte le altre aiuole sono cordolate. Hanno impiegato pietra e cordoli in quantità impressionanti, tanto da poterci costruire un secondo Duomo di Milano.
Io ho litigato con un deficiente xchè lo stesso giorno di ripristino dell’ aiuola davanti alla farmacia faceva pascolare il povero ignaro cagnetto sulle piantine appena messe,e non capiva che doveva tenere il cane fuori dai cerchi non protetti. Sostengo invece che le protezioni ci vogliono, eccome. A parte che il verde messo così è penoso, carente e non bagnato, ad agosto sarà tutto secco.
Altrimenti sarebbero delle vasche chiuse, non raccoglierebbero l’acqua e sarebbero subito secche. Finalmente hanno capito che le aiuole, prima che essere carine, devono essere delle spugne per assorbire l’acqua e poter prender l’acqua anche dalle precipitazioni. un bel passo avanti.
L’orrore non ha fine, la rimozione del pavé dal centro storico è un crimine
La rimozione totale del pavé è un crimine imperdonabile.
La nuova sistemazione e il tipo di pietra che hanno usato assomiglia moltissimo a quella che viene utilizzata nei parcheggi dei centri commerciali.
Un trionfo della sciatteria e della bruttezza.
Insomma la peste del gusto imperversa.
La presenza del pavè in una via come questa, mi sembra incompatibile con l’uso confortevole e sicuro dei mezzi a due ruote, in particolare le bici, per due motivi a mio parere. Anche se fosse posato benissimo (ma sappiamo che il comune non è in grado di farlo) il pavè difficilmente potrebbe sopportare il carico, ogni giorno, di centinaia di autobus della linea 94 senza peggiorare rapidamente. Inoltre, essendo una via lunga qualche centinaio di metri, dove si acquista un po’ di velocità, anche il pavè in ordine diventa scomodo.
L’unica soluzione per preservare il pavè sarebbe forse creare una striscia sulla destra della carreggiata, adatta alle bici, trattandola in qualche modo per renderla più scorrevole e solida, oppure asfaltare solo quella porzione di strada. Per le fermate della 94, una soluzione sarebbe quella sperimentata a mio parere con buon esito in via Carducci ang. S.Vittore poco prima dell’inizio del lavori M4, con la pista che si spostava sul marciapiede passando dietro la pensilina, con una chicane arrotondata che imponeva un certo rallentamento (oltre ad essere la pista segnata con le strisce pedonali).
Gentile Roberto Arsuffi la invito a venire a controllare il tratto del cantiere in De Amicis davanti ai civici 40/42/44 e 46
Le situazione è ormai insostenibile e sono giorni che il cantiere è abbandonato a se stesso senza nessuno che ci lavori, con le piastrelle da posare nell’ultimo tratto (quello vicino alle case) impilate e abbandonate, i lavori da fare per finire il ripristino e poter finalmente posizionare piante e aiuole sono ancora parecchi (per le piante bisognerà aspettare che faccia meno caldo, ma per il resto?!?) invece di premere sull’acceleratore e finire tutto quello che potrebbe essere finito hanno smesso di lavorare. E’ vergognoso. Forse l’unico modo per far sì che riprendano è mobilitare la stampa? A mio parere è inaccettabile che invece di impegnarsi a fondo per finire i lavori siano bloccati!