Milano, Corvetto.
Ottobre 2025. Sono trascorsi ormai vent’anni da quando il grande, e tutto sommato gradevole, piazzale Gabrio Rosa al Corvetto — dedicato al patriota e scrittore ottocentesco — venne riqualificato dalla giunta Albertini.
Il Corvetto prende il nome dalla sua piazza principale, intitolata al conte Luigi Emanuele Corvetto (1756–1821), giurista, politico e avvocato, che dista poche centinaia di metri da piazzale Gabrio Rosa. In origine, tuttavia, l’area — allora parte dei Corpi Santi — si chiamava Gamboloita, dal gruppo di cascine con quel nome, oggi scomparse. Nei primi decenni del Novecento furono costruiti i quartieri popolari Mazzini, Omero e Gabrio Rosa, che avrebbero segnato profondamente la vita del quartiere nel corso dei decenni: un tempo abitato prevalentemente da famiglie meridionali, oggi popolato da cittadini provenienti da molte parti del mondo.

A dominare la piazza sorge la graziosa e imponente Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo e Santa Rita, che conserva al suo interno anche arredi e dipinti provenienti da chiese demolite del centro città.
Il piazzale si presenta come una grande rotonda ovale, di circa 170 per 140 metri, con al centro un parchetto ben curato — per fortuna — che ospita un’area pedonale, una zona cani e uno spazio giochi per bambini.
Nel 1999 la piazza fu selezionata per essere riqualificata nell’ambito del concorso “Cinque Piazze per Milano”, con il progetto Omero Blu degli architetti Vincenzo Corvino e Giovanni Multari, realizzato nel 2004.
Come spesso accade, però, dopo qualche anno la buona volontà di pochi non bastò: l’area pedonale, pavimentata in pietra, venne presto trasformata in parcheggio selvaggio.




Fortunatamente, un successivo intervento nel 2013, del progetto comunale “Raggi Verdi” — avviato nel 2008 dal Settore Sviluppo del Territorio e dal Settore Arredo, Decoro Urbano e Verde — pose fine allo scempio. I Raggi Verdi mirano infatti a creare una rete di percorsi pedonali e ciclabili immersi nel verde, per arricchire il tessuto urbano.
In quell’occasione l’area pedonale venne abbellita con nuove aiuole, alberature e un’area giochi per bambini.
Oggi lo spazio centrale è mantenuto in buone condizioni dal Comune, nonostante non manchino episodi di vandalismo e comportamenti incivili, spesso segnalati sui social o dalla stampa locale.











Sul lato dell’area pedonale, ereditata dal progetto originario del 1999, si trova una fontana pubblica a ricircolo d’acqua di circa 140 metri quadrati.
Non un capolavoro, forse, e poco amata da molti residenti, ma certamente graziosa: una grande vasca rivestita in granito nero d’Africa accoglie un piano inclinato in granito bianco di Montorfano, simile a uno “sgocciolatoio” di un antico lavatoio, da cui scivola l’acqua; sul retro, una pedana rivestita in gres porcellanato completa la composizione (e nasconde gli impianti idraulici). La forma, forse, mirava a evocare i tanti fontanili e lavatoi che un tempo punteggiavano la campagna milanese.









Purtroppo, questa fontana è spesso vittima di incuria: imbrattata, usata come deposito o, talvolta, come rifugio notturno per senzatetto. Il Comune e Amsa intervengono regolarmente, ma non sempre basta.
Di recente, dopo l’ennesimo restauro — con la pulizia dei graffiti, la riparazione dei marmi rotti e la sistemazione delle perdite — l’acqua ha ripreso a scorrere. Però, nonostante tutte le avversità questa fontana resiste ormai da vent’anni, quasi fosse “resiliente”.
Speriamo che questa volta la fontana riesca a conservarsi intatta più a lungo, perché, in fondo, vivere in un ambiente bello e curato dovrebbe piacere a tutti.







- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Massimiliano Tonelli, Google Map
- Corvetto, Gamboloita, Piazzale Gabrio Rosa, Piazzale Gabriele Rosa, via Omero, Raggio Verde, Fontana, Riqualificazione, degrado, Verde Pubblico
A parte le incurie… corvetto1-sanbabila0
Concordo con il commento di Aldo
Nel progetto originario era presente anche il porfido posato sulla corsia della piazza davanti al sagrato della chiesa
…che è rimasto per pochi anni con vari problemi di sconnessione. Infatti poi hanno rimesso l’asfalto. Non si dire se il problema fosse il fondo non adeguato o altro.
La fontana è molto bella. Bisogna continuare a fare manutenzione. Gli incivili ad un certo punto capiranno che conviene andare altrove a fare danni…
Fontana inutile e brutta. Occupa solo spazio inutile, che potrebbe essere occupato da più verde (quello che vedete è quasi tutto area cani o area bimbi). Chiedete a chi ci vive. Tanto varrebbe metterci un chiosco per mettere in ordine il caos che si crea in mancanza di luoghi di ritrovo per la popolazione locale.