Milano | Centro Storico – Novità per la nuova vita di Palazzo della Ragione

Milano Centro Storico. Nel cuore del Centro Storico di Milano si trova l’antico Palazzo della Ragione, noto anche come Broletto Nuovo, completato nel 1233 e per secoli fulcro politico della città. Costruito per sostituire il Vecchio Broletto, situato dove oggi sorge Palazzo Reale, il palazzo divenne rapidamente teatro di processi pubblici, rivolte, feroci repressioni ed esecuzioni capitali. Intorno ad esso si sviluppò il dedalo della Milano medievale, con le sue vie dedicate ai mestieri: via Orefici, via delle Farine, via dei Profumieri, e così via.

Questo luogo racchiude simboli chiave della storia milanese, come il bassorilievo della scrofa semilanuta, antico simbolo celtico della città; la statua del podestà Oldrado da Tresseno, benefattore del palazzo; l’azzardato sopralzo aggiunto sotto il governo di Maria Teresa d’Austria (1773); e la moderna scala di emergenza progettata da Marco Dezzi Bardeschi nel 2002. Originariamente, l’accesso al piano superiore era possibile solo tramite la scala interna della Casa dei Panigarola e una passerella coperta che collegava i due edifici.

Una nuova vita per il Palazzo

Nel novembre scorso, il Comune di Milano ha avviato una procedura per ridare nuova vita allo storico edificio, concedendolo per 30 anni alla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi. La Camera prevede di avviare i lavori nel 2025, con l’obiettivo di concluderli entro la fine del 2026. Questo rappresenta un rilancio significativo dopo dieci anni di abbandono, seguiti alla chiusura nel 2016 dell’ultima veste del palazzo come spazio espositivo fotografico. Tra il 2003 e il 2016, infatti, vi si erano tenute mostre di successo dedicate a Kubrick, McCurry, Gastel e Salgado.

Uno dei principali interventi sarà la realizzazione di un ascensore, elemento attualmente assente e causa principale dell’abbandono dell’edificio. La scala tecnica di Dezzi Bardeschi, realizzata nel 2002 (non nel 1978, come riportano alcune fonti), rimarrà invece un elemento imprescindibile, rappresentativo della storia stratificata del monumento. L’ascensore (già pensato nel 2013 dallo stesso Dezzi Bardeschi) permetterà a tutti di accedere alla Sala Grande, il salone medievale più vasto della Lombardia, decorato con iscrizioni gotiche e resti di affreschi ancora visibili.

Anche la moderna scala d’emergenza, appoggiata alla pavimentazione della loggia—”isolata” a fine Ottocento con l’abbassamento di piazza Mercanti al livello di piazza Duomo di circa 80 centimetri — necessiterà di interventi di adeguamento alle normative. Si prevede inoltre l’eliminazione delle barriere architettoniche, forse tramite una discesa inclinata accanto alle scalinate.

Investimenti e interventi

Il progetto prevede un investimento complessivo di 9,5 milioni di euro, con un canone di concessione di circa 320.000 euro l’anno per 1.278 metri quadrati di superficie e 750.000 euro di interventi strutturali. Sono escluse dalla concessione la loggia, le facciate e la copertura, recentemente restaurate, mentre il portico ospita dal 2021 il Memoriale della Resistenza di Cini Boeri (che noi ancora sosteniamo inadeguato per quel luogo, visto che è ormai luogo di bivacco e non di riflessione – foto a seguire-).

La storia del Palazzo e la scala esterna

Il Palazzo della Ragione, costruito tra il 1228 e il 1233 al centro di piazza Mercanti, aveva originariamente una scala esterna in legno, eliminata secoli fa. Nel 1773 l’edificio fu trasformato in archivio notarile per volere di Maria Teresa d’Austria, con l’aggiunta di un piano progettato da Francesco Croce, che suscitò aspre critiche da parte degli intellettuali dell’epoca. Nel corso dei secoli, il palazzo subì numerose modifiche, diventando un vero e proprio palinsesto architettonico, dove le tracce del passato convivono con le aggiunte più recenti.

Nel 1939, il Comune di Milano acquistò l’edificio, confermandone la destinazione a archivio notarile fino al 1961. Rimasto in disuso per oltre un decennio, fu oggetto di un restauro radicale negli anni Settanta, durante il quale si ipotizzò la demolizione del sopralzo teresiano. Fu Marco Dezzi Bardeschi a fermare i lavori, sottolineando l’importanza di preservare tutte le stratificazioni storiche del monumento. Sotto la sua direzione, nel 1978 iniziò uno degli interventi di conservazione più esemplari in Italia, che si concluse a più fasi, con la costruzione nel 2002 della scala esterna attuale.

La scala: un dialogo tra antico e moderno

La scala progettata da Dezzi Bardeschi non è solo una soluzione tecnica, ma un elemento che instaura un dialogo con l’antico. Realizzata in acciaio e cristallo (ogni gradino è formato da 116 elementi standard in cristallo, legati insieme da tre barre pretensionate di acciaio inossidabile), la struttura si sviluppa intorno a un “albero maestro” che sostiene le rampe con cavi in tensione. Questa scala, apprezzata da alcuni per la sua leggerezza e criticata da altri perché troppo “moderna”, rappresenta un’interpretazione rispettosa della storia dell’edificio, permettendo una visione ravvicinata delle sue stratificazioni architettoniche. Scala che ad ogni modo andrebbe valorizzata e ripulita da manufatti che ormai la deturpano da anni.

In ogni caso, questa aggiunta—che si ami o si critichi—è ormai parte integrante della storia in continua evoluzione del Palazzo della Ragione, un monumento che non smette di raccontare la sua complessa relazione con il tempo.

  • Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi; euro-inox.org
  • Piazza dei Mercanti, Loggia dei Mercanti, Sindaco, Giuseppe Sala, ANPI Milano, architetto Antonio Boeri, Milano per la Resistenza, Studio Stefano Boeri Architetti, Duomo, Monumento, Degrado, Palazzo della Ragione, sciatteria
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Centro Storico – Novità per la nuova vita di Palazzo della Ragione”

  1. Il render dal lato di Palazzo Carminati rende la situazione ancora più drammatica, impedendo la totalità della prospettiva all’interno del portico.
    Non si riusciva a inserire l’ascensore all’interno del palazzo degli osii e collegare tramite il transetto esistente?
    Comunque è un bene che il più importante e storico dei palazzi di Milano possa riaprire al pubblico.

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  2. Fa cagare la scala e ancor di più il progetto dell’ascensore. Non se ne esce, il sogno della regione (ops della soprintendenza) genera mostri

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  3. “In ogni caso, questa aggiunta—che si ami o si critichi—è ormai parte integrante della storia in continua evoluzione del Palazzo della Ragione”: ma de che? Ma dove sta scritto?

    Ma chi è il cretino che pensa che vada preservata in aeternum?
    Ma chi (chi è il minus habens che) la ama?

    Attendiamo piuttosto con ansia il giorno in cui soluzioni tecniche all’avanguardia consentiranno di farne a meno.

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  4. Orrore! Orrendo sia l’ascensore che la scala. Insomma sembra proprio che qui a Milano piaccia proprio deturpare gli edifici storici con bruttissime aggiunte moderne. Siamo rimasti ancora fermi ai tempi del dopoguerra quando era di moda accostare il moderno all’antico.
    Spero che un giorno la mentalità cambi e si porti un vero rispetto ai monumenti antichi.

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  5. Non è una scrofa semilanuta,. è un cinghiale, uno degli animali considerati sacri dai Celti e dunque anche dagli antichi fondatori di Milano. La parola precisa è “Moccos”.
    Che l’ Arengario riapra al pubblico è sicuramente una gran bella notizia.

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