Milano, Porta Venezia.
Dopo due anni di attesa, prende finalmente forma il progetto di riqualificazione paesaggistica di via Marina, l’elegante arteria verde che collega via Senato a via Palestro, costeggiando Villa Belgiojso e raggiungendo i Giardini Indro Montanelli di Porta Venezia. L’intervento restituirà nuova vita a quella che fu storicamente una delle passeggiate più suggestive di Milano, trasformandola in un autentico “parco fuori dai parchi”.
Il Comune di Milano ha avviato l’iter per l’elaborazione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap), primo passo concreto verso la riqualificazione dell’area. Il documento sarà redatto da un team multidisciplinare di professionisti, tra cui urbanisti, paesaggisti e agronomi, incaricati di sviluppare una visione contemporanea del progetto, nel rispetto della memoria storica del luogo.
“L’obiettivo – spiega l’assessora al Verde, Elena Grandi – è recuperare in chiave moderna l’antica passeggiata verde che un tempo si snodava tra la cerchia dei Navigli, oggi scomparsi, e il primo parco pubblico della città, seguendo i tracciati originali dell’architetto Giuseppe Piermarini”.





Verde e memoria: i primi interventi
La prima fase dell’intervento prevede la ripiantumazione dei platani abbattuti dalla violenta tempesta del 25 luglio 2023, che ha causato gravi danni all’intero patrimonio arboreo della zona. Entro la fine del 2025, l’intera area colpita sarà completamente risistemata, riportando in via Marina il suo carattere di corridoio verde urbano.



Un sistema di parchi connessi
Successivamente, il progetto punterà a creare una connessione reale e fruibile tra via Marina, i Giardini Montanelli e il parco di Villa Belgiojoso Bonaparte, oggi sede della Galleria d’Arte Moderna. L’idea è quella di costruire un sistema integrato di aree verdi, non più isolate ma collegate attraverso percorsi pedonali accessibili e continui, capaci di valorizzare tanto il paesaggio naturale quanto la dimensione storica e monumentale del contesto.
“Non ci limiteremo al recupero delle alberature e degli elementi paesaggistici – aggiunge l’assessora – ma ci occuperemo anche del miglioramento delle condizioni ecologiche complessive e dell’accessibilità, creando un luogo dove natura, storia e città possano dialogare in armonia”.
Con questo intervento, via Marina si candida a diventare un esempio virtuoso di rigenerazione urbana sostenibile, dove la bellezza del passato incontra le esigenze ambientali e sociali del presente.


















- Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Milano Sparita; Claudio Nelli
- Porta Venezia, Giardini Pubblici, Via Marina, Giuseppe Piermarini, Obelisco del Bottonuto, Degrado, Alberi, Verde Pubblico, Sciatteria
Insistono con i platani, che hanno già dimostrato di non reggere. Evidentemente ritengono che nei prossimi decenni non si ripresenti un evento simile a quello del 2023. Sono ottimisti, o poco previdenti; fate voi.
Bisogna costruire parcheggi interrati ed eliminare le macchine dalle strade.
Spero non rimanga l’orrendo parcheggio.
Trovo ripugnante che tutta la bellissima via Marina sia un orrendo parcheggio.
E che ci siano addirittura due benzinai, uno appunto in via Marina e uno nell’autostrada di via Palestro.
Vanno ridotti drasticamente, se non eliminati totalmente, la sosta e il passaggio delle auto, anche perché la zona è frequentata da bambini e famiglie visti i parchi che vi sussistono.
Magnolie e ippocastani sono molto belli e robusti.
Non capisco perché non li piantano
Ottimo!
Sembra il solito BLA-BLA-BLA. E si capisce già come andrà a finire . In un nulla di fatto . Saranno piantumati alberelli molto giovani, quindi inconsistenti per almeno 5 anni buoni , ma due terzi seccheranno dopo tre mesi . Perché funziona così .