Sembra arrivato quasi al termine questo cantiere di via Lampugnano 109/121.
Se da un lato queste villette a schiera, ai due fianchi della via, possono sembrare un po’ fuori luogo incastonate tra il Parco di Trenno e i palazzoni popolari anni ’60 del quartiere Gallaratese, dall’altro la realizzazione sembra molto ben riuscita. Un disegno minimal, pulito nelle linee e semplice nella scelta dei materiali, che dimostra (ancora una volta) che per fare buona architettura non c’è bisogno di trovare chissà quali invenzioni stilistiche o soluzioni tecniche. Questo tipo di costruzione sembra imitare molta architettura residenziale del Nord Europa e rinuncia, in apparenza, per mantenere l’essenzialità del disegno, alla realizzazione dei balconi, onnipresenti nella nostra edilizia residenziale. In realtà, con un escamotage, viene creato uno zoccolo (in intonaco grigio) che delimita ed unisce il piano terreno di tutte le villette, creando un piano calpestabile tra le stesse; piano che potrà essere usato dai residenti come fosse un terrazzo.
Progetto ben pensato e ben realizzato.
Interessanti, ma quei colori svilirebbero qualsiasi architettura
sicuramente una buona alternativa agli alveari a quadretti che stanno prendendo (troppo) piede.
Apprezzo lo sforzo nel creare qualcosa di diverso, ma l’effetto bunker rimane….
Very deutshland.
Solo,una cosa. Ma le finestre?
Poi sembra che l’architetto per decidere dove metterle abbia tirato a caso sul foglio…
Veramente, ….con una croce sopra, fanno molto cappella funeraria! Ho molti-molti dubbi in merito…
Orrende !!!