Milano | Gamboloita – Ognissanti, forse una delle più brutte chiese di Milano

La chiesa in questione si trova nel distretto di Gamboloita (per chi non sapesse dov’è, è tra il Corvetto e lo Scalo di Porta Romana) e si trova lungo la vecchia strada per Nosedo e Chiaravalle, via Bessarione 25. E’ dedicata a Ognissanti ed è stata progettata dall’ing. Leonardo del Bufalo nel 1975, all’epoca direttore dell’Istituto di Architettura e Urbanistica della Facoltà dell’Aquila.

La struttura, come si vede anche dalle foto di seguito è formata da due corpi uniti da una sezione di raccordo che dall’alto forma una specie di clessidra. Da un lato si trova l’aula della chiesa vera e propria, mentre sull’altro lato si trovano la canonica e gli uffici della parrocchiale.

Esternamente, possiamo dire che tutto sommato potrebbe essere interessante. Segno evidente della presenza del tempio cristiano è una vela metallica a fasce che si proietta verso il cielo culminando con una croce. Unico elemento decorativo e di spicco della struttura, assieme alla parete che confina col marciapiede, realizzata in mattoni in cotto lasciati a vista, come da tradizione lombarda. Una piccola abside scandita da feritoie strette invita il percorso assieme alla vela che cela l’ingresso.

Ingresso abbastanza anonimo con una rampa di scalini e uno scivolo per risalire il lieve dislivello tra il piano del marciapiede e l’aula della chiesa. Risalendo la rampa una parete a siparietto separa ambulacro dall’aula. Sulla sinistra, entrando si trova la poco fa citata piccola abside che presenta un mosaico e un vaso come fonte battesimale. A destra entrando si trovano delle scritte che indicano la dedicazione della parrocchia e il giorno dell’apertura al culto, avvenuta il giorno di Natale del 1975 e il giorno della consacrazione avvenuta dal Cardinale Giovanni Colombo il giorno di Ognissanti del 1976.

Superata la parete a siparietto ci si trova a lato dell’aula del tempio. L’aula è veramente semplice e quasi spoglia, sembra più un’interno di un mini market che una chiesa. Il soffitto a velette è l’unico motivo di “decoro”dell’unica navata. Sul retro una serie di ampie finestre illuminano l’ambente, mentre sul lato opposto delle strette feritoie scandiscono e decorano la parete laterale. L’altare è semplice e spoglio, un drappeggio in tessuto fa da supporto e sfondo ad un semplice crocefisso. Capiamo bene che lo scopo di una chiesa è nutrire l’anima e lo spirito e non la vista, ma cercare anima e spirito in una chiesa come questa lo troviamo piuttosto difficile.

Non siamo architetti ma questa è la nostra impressione dopo aver visitato questa parrocchia di periferia.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | Gamboloita – Ognissanti, forse una delle più brutte chiese di Milano”

  1. Premessa: giudicare l’estetica di una chiesa non mi risulta mai semplice, visto che in mente ho i capolavori del passato… quando si mettevano in gioco molte, ma molte più risorse rispetto agli ultimi decenni. Inoltre i riferiemnte a chiese moderne di successo sono pochi.

    Fuori non è male, anzi direi che mi piace. Ma dentro mi ricorda la palestra della mia scuola elementare e giustifica il vostro titolo.
    Forse basetrebbe rifare le vetrate con qualcosa di più artistico, anzichè l’attuale soluzione da magazzino.

    PS: ci sono diversi elementi che ricordano la chiesa del quartiere San Leonardo, stesso architetto?
    http://blog.urbanfile.org/2015/02/17/zona-gallaratese-da-molino-dorino-a-bonola-parte-2-san-leonardo-la-chiesa/

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    • Non è solo questione di risorse. Nel passato le chiese (e prima ancora i templi) esprimevano fisicamente dei concetti trascendenti applicando le regole naturali della matematica e dell’armonia: l’orientamento astronomico, la proporzione aurea, la serie di Fibonacci, le serie pitagoriche… per non parlare degli attenti studi che avevano fatto sull’acustica e i materiali e i relativi effetti delle vibrazioni sulla fisiologia dell’uomo.

      Il nostro occhio coglie inconsciamente queste relazioni armoniche ed è per questo che le chiese antiche – soprattutto quelle gotiche, dove furono applicate in maniera particolarmente intensa – ci trasmettono istintivamente un senso di pace e di spiritualità.

      Noi pensiamo di essere tanto progrediti perché abbiamo internet e le automobili, ma da questo punto di vista siamo immensamente REGREDITI rispetto ai nostri antenati…

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  2. la chiesa non mi pare particolarmente brutta, nemmeno particolarmente bella, ma si inserisce chiaramente nel discorso dell’architettura religiosa postconciliare (la decorazione spoglia, l’assenza di colonne, l’aula non più a forma di croce… sono tratti tipici di un momento di cambiamento interno al cattolicesimo che ricercava anche un nuovo discorso stilistico, è abbastanza normale ed accaduto anche a seguito di altri importanti concili) che è comunque in modo “onesto” espressione del suo tempo. Piuttosto, andrebbe notato che da allora ad oggi la maggior parte delle chiese che sono state edificate ex novo non si sono più discostate da questo tipo di composizione, ricreando di fatto un manierismo.

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  3. Ricordo di aver letto anni fa da qualche parte che il progetto originale prevedeva una chiesa circolare con cupola raccordata al corpo lungo centrale che si vede in foto.
    Poi problemi di budget hanno fatto ripiegare sull’hangarbche vediamo adesso, che ha la particolari
    Ta’ndi essere l’univa chiesa al mondo con l’imgresso dei fedeli di fianco all’altare (si vede nelle foto: han provato a schermarlo un po’ ma….)

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