La chiesa di Santa Maria Segreta di piazza Tommaso ha qualcosa a che fare con l’omonima via Santa Maria Segreta al Cordusio? Pare proprio di sì.
Infatti l’originaria chiesa si trovava nei pressi del Cordusio ed era di origine antica, costruita nell’836 in veste medievale. Fu edificata per volere di qualche misteriosa dama che non volle lasciare il proprio nome e perciò ecco l’aggettivo “Segreta” dato al nome di Maria, questo secondo alcune fonti, oppure un’altra voce cita che nel sec. VIII, molto prima della fondazione canonica della parrocchia, si costruì nello stesso sito una cappella votiva in onore di Maria, in riconoscenza per una non precisata grazia ottenuta, “segreta” in quanto sia il fatto che il beneficiario dovevano restare anonimi. Un’altra voce invece vuole l’origine dell’aggettivo ad un’origine ancora più antica del luogo dove poi venne costruita la chiesa antica, ovvero in quel luogo vi era un tempietto pagano dedicato a Demetra (il nome greco significa “Madre Terra”), alla quale si facevano sacrifici alla dea durante i lutti in famiglia. Quindi vi era un “secretum” al fine di aiutare gli uomini a coltivare speranze più solide per la loro vita terrena e speranze in qualche modo definitive per ciò che dopo la morte verrà.
Comunque sia la chiesa al Cordusio passò indenne i secoli sino al XVII secolo, quando per necessità venne completamente rifatta in forme barocchette da Giulio Galliori.
A cavallo dell’inizio del 1900 i cambiamenti urbanistici a Milano erano dirompenti, come abbiamo più volte visto. Al Cordusio uno dei più stravolgenti cambiamenti si stava già compiendo, con la trasformazione in piazza ellittica dell’incrocio detto Cordusio e la costruzione di importanti palazzi della finanza e non solo, come la nuova Borsa progettata da Broggi. Anche il vecchio palazzo delle poste era inadeguato alla crescente Milano del primo Novecento, così venne la necessità di allargarsi e occupare spazi occupati da altri palazzi e chiese. Anche la vecchia Santa Maria Segreta si trovava in questo perimetro e la sorte decretò la sua demolizione definitiva. Nel frattempo la borghesia milanese, che lasciava i vecchi palazzi del centro demoliti per aprire via Dante e il Cordusio si trasferirono nel nascente quartiere Magenta, costruito proprio per quella borghesia che si andava sempre più affermando. Furono loro a volere che la vecchia chiesa li seguisse nel nuovo quartiere a ovest di Porta Magenta.
Così nel 1909 su un terreno adiacente alla nuova piazza Tommaseo ceduto dal comune alla parrocchia iniziarono i lavori per la costruzione di un nuovo edificio di culto. La prima pietra del nuovo complesso venne posata nel maggio 1911 dall’arcivescovo cardinale Andrea Carlo Ferrari e la costruzione della chiesa, iniziata nel 1912, venne portata a termine nel 1918. Al suo fianco, nel 1924, venne ricomposta anche la facciata della demolita chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte, in piazza della Scala che fece posto al nuovo palazzo della Banca Commerciale Italiana. Il salvataggio fu dovuto all’interessamento dell’architetto Paolo Mezzanotte; dal 1987 la facciata ricostruita è stata dichiarata monumento nazionale.
Il progetto venne affidato all’architetto Augusto Brusconi che si ispirò alla chiesa demolita. Per volere dei committenti l’architetto dovette “copiare” la vecchia Santa Maria Segreta all’interno, mentre all’esterno poté sbizzarrirsi in un ibrido liberty (in voga in quegli anni) e un ipotetico barocco di fantasia.
L’opera fu condotta a termine, dopo varie vicissitudini e difficoltà economiche, anche legate alla Prima Guerra Mondiale, nell’ottobre del 1924, quando, il giorno 18, la chiesa venne inaugurata dopo la giustapposizione della fronte della chiesa di San Giovanni Decollato alle Case Rotte su via Ariosto.
L’interno, come abbiamo detto è pressoché identico alla costruzione barocca. Stessi archi, stessa planimetria a una sola, grande navata, con transetti e presbiterio absidato. Le decorazioni sono state ricopiate e rifatte da Luigi Morgari. Mentre nella prima cappella a sinistra, dove si trova la fonte battesimale è stata ricomposta la decorazione di un’altra chiesa demolita per far posto ai palazzi della finanza, San Vittore a Teatro, come le lunette degli angeli musici luineschi nel battistero.
Per l’esterno Brusconi realizzò una facciata in cemento ricca di nicchie e statue, con due campanili tozzi ai lati che richiamassero un po’ Sant’Alessandro e le chiese barocche romane. A coronare il tutto in origine doveva venire eretta anche una cupola sopra l’altare, cupola che non è mai stata costruita.
Al suo interno hanno ritrovato posto alcune opere che si trovavano nella vecchia Santa Maria Segreta, compresi gli splendidi arredi e altri dipinti provenienti sia da SMS che da San Vittore al Teatro, come l’Incoronazione della Vergine, tavola del 1492 di Pietro Befulco detto “Pietro Buono”, di scuola napoletana, al busto della Vergine di ambito campionese (XIV secolo) e ai pulpiti neoclassici del Canonica.
Qui di seguito la facciata ricostruita della chiesa barocca di San Giovanni Decollato alle Case Rotte su via Ariosto.
Come si può vedere i lati e l’abside della chiesa non vennero mai conclusi e così da Via Ariosto, ad esempio, si può vedere la nuda parete in laterizio.
L’interno della nuova chiesa con le decorazioni pittoriche di Luigi Morgari, attualmente in fase di restauro.
Il battistero con le lunette con gli angioletti del primo Cinquecento provenienti dalla chiesa di San Vittore al Teatro.
Sul leggio è stata posta la bella Madonna con Bambino di impronta campionese del XIV secolo.
Durante i lavori di restauro
Grazie di questo meraviglioso articolo
I vostri reportage sulle bellezze di Milano sono bellissimi!
Piccolo PS etimologico: “Demetra” significa “Dea madre” (De-mater) e non “Madre Terra”. Demetra era la sopravvivenza in epoca classica della Grande Madre paleolitica, anche se è vero che successivamente fu identificata anche con la Madre Terra (la cui divinità propria era però Gaia) e anche con i cicli della natura e le stagioni.