Mario Cucinella Architects ha progettato il nuovo Polo Chirurgico e delle urgenze I.R.C.C.S. dell’Ospedale S. Raffaele di Milano in via Olgettina. I lavori , non appena ottenuti gli ultimi permessi, dovrebbero partire in primavera e concludersi in tre anni, per poter inaugurare il tutto entro il 2020. Si tratta di una struttura iconica e moderna, ribattezzata da Paolo Rotelli, presidente del gruppo San Donato (della famiglia Rotelli), Iceberg, vista la forma ispiratrice. L’ospedale che fu di don Luigi Verzé, dal 2012 è del gruppo San Donato, è alle prese con un complesso piano di risanamento dopo che una crisi economica che ha rischiato di portarlo a un crac da 1,5 miliardi, ora il pareggio di bilancio è appena stato raggiunto, pertanto si possono attuare alcuni investimenti necessari per una struttura importante come quella del San Raffaele. Tra questi investimenti c’è appunto l’Iceberg, con un investimento da 50 milioni e non solo, infatti nei prossimi quattro anni, il gruppo conta di fare: il progetto del nuovo Galeazzi nell’area ex-Expo, accanto allo Human Technopole e il piano per “raddoppiare” il policlinico San Donato, realizzando nuovi volumi nel Parco Agricolo Sud (?).
La struttura iconica e moderna dell’Iceberg, si va ad incastrare nel complesso architettonico abbastanza caratterizzato da varietà e molteplicità di aspetti, alcuni abbastanza brutti (secondo noi) realizzate una decina di anni fa (la cupola molto discutibile, con l’angelo sulla sommità ne è l’immagine principale).
Il nuovo edificio è composto da due grandi elementi complementari tra loro tanto sul piano architettonico che funzionale: la piastra tecnica, che ospita le funzioni ospedaliere più importanti del nuovo edificio, e la torre, all’interno della quale trovano posto i reparti di degenza di studi medici ed gli ambulatori.
La torre all’esterno è scandita da listarelle di legno bianco. I materiali utilizzati saranno ecosostenibili, comprese le tinteggiature esterne che, grazie alla presenza di biossido e titanio, saranno in grado di disintegrare le particelle di smog al pari di quaranta alberi.
Il nuovo polo chirurgico e delle urgenze viene concepito come un elemento improntato alla massima razionalità di layout, caratterizzato dalla gestione oculata degli spazi di collegamento verticali ed orizzontali, e dal massimo sfruttamento della luce naturale per l’illuminazione dei collegamenti ipogei con il resto dell’ospedale. Ciò lo rende a tutti gli effetti un nuovo nodo funzionale attorno al quale fare vivere una parte della grande macchina che è il San Raffaele.
Bello e utile!
Orrendo e freddo come sempre é stato il San Raffaele. Dopo la torre “nana” della Unipol, che almeno sembra molto bella dal progetto, un edificio senza senso, a mio modo di vedere
Abbiamo modi diversi di vedere 🙂